Confcommercio sulle palestre: «Siamo pronti, ci diano una data precisa»

Se per i locali la data per la riapertura è stata decisa, il prossimo 26 aprile, un calendario definitivo per le palestre e le piscine nei luoghi chiusi ancora non c’è nonostante si parli del 1 giugno. Secondo quando esposto dal premier Draghi, le palestre potranno restare aperte “anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio” purché rispettino regole, distanziamento e integrino le norme “con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”.

Sono previsti due metri di distanza sia tra chi fa attività fisica, sia dentro gli spogliatoi oltre a misurazione della temperatura corporea agli ingressi, sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo e pulizia e disinfezione di ambiente, attrezzi e macchine anche più volte al giorno. Infine regolamentazione degli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni, oltre al mantenimento dell’elenco delle presenze per un periodo di quattordici giorni.

 

 

«Siamo uno dei settori più colpiti in assoluto – commenta Andrea Brusa, referente Asc di Confcommercio – e stiamo aspettando di avere la certezza della riapertura, ormai siamo abituati a cambi di normative all’ultimo momento. Sono comunque tutte decisioni che lasciano l’amaro in bocca: le palestre si sono messe in regola fin da subito, da quando hanno potuto riaprire per pochi mesi dopo il primo lockdown. Sono sicuro che i titolari sono pronti  perchè lo erano anche prima, hanno investito molto nelle norme anti Covid, nessuno di loro voleva rischiare e tutto questo a fronte di ristori insufficienti. La rabbia è tanta e molte palestre hanno dovuto reinventarsi ad esempio con i corsi on line. La voglia di ripartire c’è anche da parte dei clienti: ci auguriamo di poter ricevere adesioni nonostante l’inizio della stagione estiva».

Per quanto riguarda le piscine, invece, le linee guida prevedono di organizzare gli spazi in modo da assicurare le distanze di almeno due metri. Come per le palestre l’indicazione è di igienizzare frequentemente gli attrezzi e delle aree comuni, e di favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Confcommercio sulle palestre: «Siamo pronti, ci diano una data precisa»

Se per i locali la data per la riapertura è stata decisa, il prossimo 26 aprile, un calendario definitivo per le palestre e le piscine nei luoghi chiusi ancora non c'è nonostante si parli del 1 giugno. Secondo quando esposto dal premier Draghi, le palestre potranno restare aperte "anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio" purché rispettino regole, distanziamento e integrino le norme "con strategie di screening periodico del personale non vaccinato". Sono previsti due metri di distanza sia tra chi fa attività fisica, sia dentro gli spogliatoi oltre a misurazione della temperatura corporea agli ingressi, sanificazione degli attrezzi dopo ogni utilizzo e pulizia e disinfezione di ambiente, attrezzi e macchine anche più volte al giorno. Infine regolamentazione degli accessi in modo da evitare condizioni di assembramento e aggregazioni, oltre al mantenimento dell’elenco delle presenze per un periodo di quattordici giorni.     «Siamo uno dei settori più colpiti in assoluto - commenta Andrea Brusa, referente Asc di Confcommercio - e stiamo aspettando di avere la certezza della riapertura, ormai siamo abituati a cambi di normative all'ultimo momento. Sono comunque tutte decisioni che lasciano l'amaro in bocca: le palestre si sono messe in regola fin da subito, da quando hanno potuto riaprire per pochi mesi dopo il primo lockdown. Sono sicuro che i titolari sono pronti  perchè lo erano anche prima, hanno investito molto nelle norme anti Covid, nessuno di loro voleva rischiare e tutto questo a fronte di ristori insufficienti. La rabbia è tanta e molte palestre hanno dovuto reinventarsi ad esempio con i corsi on line. La voglia di ripartire c'è anche da parte dei clienti: ci auguriamo di poter ricevere adesioni nonostante l'inizio della stagione estiva». Per quanto riguarda le piscine, invece, le linee guida prevedono di organizzare gli spazi in modo da assicurare le distanze di almeno due metri. Come per le palestre l'indicazione è di igienizzare frequentemente gli attrezzi e delle aree comuni, e di favorire il ricambio d'aria negli ambienti interni.

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