Confesercenti incontra sindaco e assessore: «Ristori e lavori. Solo così avremo di nuovo dignità»

Dopo l’annuncio di mercoledì 7 aprile e la presentazione del manifesto “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia” (leggi qui) nella mattinata di ieri i rappresentanti di Confesercenti hanno incontrato il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore al Commercio Elisabetta Franzoni.

«Abbiamo presentato le nostre proposte – spiega il presidente Antonio Centrella – in cui sono inserite le richieste che la Confederazione ha trasmetto al Governo. Tra queste compaiono il contributo sostenuto una tantum automatico alle imprese, il sostegno reale e trasversale per la ripresa e la continuità aziendale, la tax credit locazioni fino al 30 giugno, una tax credit per le imprese e lavoratori autonomi di minori dimensioni almeno del 60% dei costi effettivamente sostenuti, la proroga delle moratorie bancarie fino al 31 dicembre.E poi la riapertura della ristorazione e dei bar, dei mercati cittadini, parrucchieri ed estetisti. Come già detto, abbiamo evidenziato che le attività di piccole dimensioni, ovvero le micro imprese, sono ormai allo stremo e hanno necessità di lavorare».

 

 

Lo sfogo più rilevante è stato quello di Luigi Angilè, coordinatore Anva: «Le imprese del comparto dell’ambulantato che trattano generi extralimentari sono in situazioni drammatiche. A loro è proibito lavorare, hanno investito denari per acquistare la merce per la stagione primaverile che giace nei magazzini con quella invenduta dell’inverno. È necessario avere certezza sulle aperture oltre a sostegni adeguati per il periodo di obbligo di chiusura. Abbiamo bisogno di concreti finanziamenti, sotto forma di prestito, con la garanzia dello Stato da restituire dopo il quarto anno. Quasi 16 mila imprese ambulanti hanno chiuso da inizio pandemia, non vogliamo che se ne aggiungano».

«Gli imprenditori vogliono lavorare, vogliono essere in sicurezza, vogliono non perdere la loro dignità – afferma il coordinatore regionale della Confesercenti Luigi Minicucci –. Hanno bisogno di sentire vicine le istituzioni, di certezze e sostegni reali. Sia il sindaco che l’assessore sono stati molto disponibili nei nostri confronti e si sono già fatti portavoce delle nostre istanze».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Confesercenti incontra sindaco e assessore: «Ristori e lavori. Solo così avremo di nuovo dignità»

Dopo l’annuncio di mercoledì 7 aprile e la presentazione del manifesto “Portiamo le imprese fuori dalla pandemia” (leggi qui) nella mattinata di ieri i rappresentanti di Confesercenti hanno incontrato il sindaco Alessandro Canelli e l’assessore al Commercio Elisabetta Franzoni.

«Abbiamo presentato le nostre proposte – spiega il presidente Antonio Centrella – in cui sono inserite le richieste che la Confederazione ha trasmetto al Governo. Tra queste compaiono il contributo sostenuto una tantum automatico alle imprese, il sostegno reale e trasversale per la ripresa e la continuità aziendale, la tax credit locazioni fino al 30 giugno, una tax credit per le imprese e lavoratori autonomi di minori dimensioni almeno del 60% dei costi effettivamente sostenuti, la proroga delle moratorie bancarie fino al 31 dicembre.E poi la riapertura della ristorazione e dei bar, dei mercati cittadini, parrucchieri ed estetisti. Come già detto, abbiamo evidenziato che le attività di piccole dimensioni, ovvero le micro imprese, sono ormai allo stremo e hanno necessità di lavorare».

 

 

Lo sfogo più rilevante è stato quello di Luigi Angilè, coordinatore Anva: «Le imprese del comparto dell’ambulantato che trattano generi extralimentari sono in situazioni drammatiche. A loro è proibito lavorare, hanno investito denari per acquistare la merce per la stagione primaverile che giace nei magazzini con quella invenduta dell’inverno. È necessario avere certezza sulle aperture oltre a sostegni adeguati per il periodo di obbligo di chiusura. Abbiamo bisogno di concreti finanziamenti, sotto forma di prestito, con la garanzia dello Stato da restituire dopo il quarto anno. Quasi 16 mila imprese ambulanti hanno chiuso da inizio pandemia, non vogliamo che se ne aggiungano».

«Gli imprenditori vogliono lavorare, vogliono essere in sicurezza, vogliono non perdere la loro dignità – afferma il coordinatore regionale della Confesercenti Luigi Minicucci –. Hanno bisogno di sentire vicine le istituzioni, di certezze e sostegni reali. Sia il sindaco che l’assessore sono stati molto disponibili nei nostri confronti e si sono già fatti portavoce delle nostre istanze».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore