Consentita la ristorazione da asporto in Piemonte tranne che a Torino

Consentita la ristorazione da asporto da lunedì 4 maggio tranne che a Torino dove sarà permesso dal 9 maggio. È quanto è stato deciso dalla Regione Piemonte che oggi ha incontrato in videoconferenza il Prefetto di Torino insieme ai sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle Associazioni degli Enti Locali.

Le attività di ristorazione interessate (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) potranno attivare il servizio di asporto dandone una semplice comunicazione al Comune, che però potrà immediatamente sospendere l’attività in caso di inadempienza delle prescrizioni da parte dei singoli esercizi.

 

 

L’asporto sarà consentito dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 21, fatta salva la possibilità dei sindaci di modificare l’orario, in presenza di qualificate motivazioni e nel rispetto delle puntuali esigenze dei luoghi.

Nel caso di criticità specifiche o dove non sia possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno anche valutare di vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su alcune parti.

«Abbiamo lavorato insieme alla Prefettura di Torino e ai rappresentanti degli enti locali per trovare una sintesi tra la prudenza che ci viene chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle nostre attività – sottolinea il presidente Alberto Cirio -. La soluzione che abbiamo individuato ci permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione. Il Piemonte sta ripartendo e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce, infatti basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le nostre aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso».

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Consentita la ristorazione da asporto in Piemonte tranne che a Torino

Consentita la ristorazione da asporto da lunedì 4 maggio tranne che a Torino dove sarà permesso dal 9 maggio. È quanto è stato deciso dalla Regione Piemonte che oggi ha incontrato in videoconferenza il Prefetto di Torino insieme ai sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province e i rappresentanti delle Associazioni degli Enti Locali.

Le attività di ristorazione interessate (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) potranno attivare il servizio di asporto dandone una semplice comunicazione al Comune, che però potrà immediatamente sospendere l’attività in caso di inadempienza delle prescrizioni da parte dei singoli esercizi.

 

 

L’asporto sarà consentito dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 21, fatta salva la possibilità dei sindaci di modificare l’orario, in presenza di qualificate motivazioni e nel rispetto delle puntuali esigenze dei luoghi.

Nel caso di criticità specifiche o dove non sia possibile assicurare il rispetto delle misure di sicurezza, i sindaci potranno anche valutare di vietare l’attività sull’intero territorio comunale o delimitarla su alcune parti.

«Abbiamo lavorato insieme alla Prefettura di Torino e ai rappresentanti degli enti locali per trovare una sintesi tra la prudenza che ci viene chiesta dai medici e l’esigenza di riapertura delle nostre attività – sottolinea il presidente Alberto Cirio -. La soluzione che abbiamo individuato ci permette di consentire il servizio di ristorazione da asporto, pur mantenendo alta l’attenzione. Il Piemonte sta ripartendo e lo fa con l’equilibrio necessario a garantire la salute dei suoi cittadini e della sua economia. Per la procedura di attivazione del servizio ho scelto la via più veloce, infatti basterà semplicemente comunicarlo al Comune, perché le nostre aziende hanno bisogno di lavorare e di farlo subito senza il peso della burocrazia. Il coinvolgimento diretto dei sindaci, invece, permetterà di valutare eventuali criticità e anche un monitoraggio costante della situazione. Prudenza e ripartenza possono e devono convivere. Basta avere buonsenso».

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