Consiglio comunale: la Tari aumenterà del 4%, ma con riduzioni dove è in atto la raccolta puntuale

Il provvedimento adottato questa mattina con il voto favorevole della maggioranza, mentre Pd e Movimento 5 Stelle hanno insistito per un veloce allargamento della sperimentazione a tutta la città. Il sindaco Canelli: «Meglio farlo per gradi»

Raccolta e smaltimento dei rifiuti costeranno di più ai novaresi. Il Consiglio comunale, nella seduta prepaquale di stamattina, giovedì 14 aprile, con il solo voto favorevole della maggioranza e l’astensione degli altri gruppi, ha infatti approvato la validazione del Piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti secondo le indicazioni di Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiante) e il conseguente aumento della Tari per l’anno in corso del 4%, applicando però una riduzione nei due quartieri cittadini – la frazione di Pernate e la zona Sud-Torrion Quartara – dove è da tempo in atto la cosiddetta raccolta puntuale.


«Sulla base delle indicazioni di Arera – ha detto in premessa in sindaco Alessandro Canelli, chiamato nell’occasione a sostituire l’indisposta assessore Silvana Moscatelli – per quanto riguarda l’anno in corso abbiamo stimato il costo del servizio in 18.851.736 euro, circa il 4% in più rispetto al 2021, cifra comprensiva di tutte le voci, incluse le sperimentazioni in atto a Pernate e al Sud-Torrion Quartara, che stanno generando dei risparmi». Come impatta questo +4% sulle utenze domestiche? «Con una cifra pari a 7 centesimi al metro quadro. Tradotto: per un appartamento di 100 metri quadri ci sarà un rincaro di 7 euro, mentre nei quartieri dove è stata effettuata la sperimentazione della raccolta puntuale, che si dovrà poi trasformare quando andrà completamente a regime sulla città in un metodo tariffario “puntuale”, il risparmio generato è stato calcolato nel 7% a Pernate e nel 4,8% al Sud – Torrion Quartara. E’ evidente che questi risparmi verranno conteggiati e consentiranno ai residenti dei due quartieri di avere una riduzione sulla loro bolletta».


«Noi stiamo facendo questa sperimentazione – ha aggiunto – perché vogliamo generare più risparmi possibili a favore di tutti, ma dobbiamo tenere in considerazione che Novara ha la tariffa rifiuti più bassa del Piemonte e tra tutti i Comuni capoluogo d’Italia la seconda più bassa. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie al fatto che i novaresi sino stati pionieristici per quanto riguarda la raccolta differenziata. Ma non ci sono solo i costi per il servizio, ma anche quelli per lo smaltimento dell’indifferenziato. Fino a qualche anno fa lo interravi nella discarica di Barengo (con un costo a tonnellata di poco inferiore ai 100 euro), una volta esaurito quel sito, l’indifferenziato novarese viene trasportato inizialmente a Cavaglià per essere “pretrattato” e poi in Lombardia per la sua eliminazione. Il tutto a un prezzo bloccato di 140 euro a tonnellata, certamente ancora inferiore a tante altre realtà. E’ ovvio che non siamo contanti di questo aumento del 4% – ha concluso il primo cittadino – ma in un contesto come quello attuale riusciamo a contenere questo incremento e in alcuni quartieri lo annulliamo completamente».


Al di là di questo, nelle fila della minoranza le perplessità sono rimaste. Rossano Pirovano (Pd) ha ricordato come «a Pernate la sperimentazione è iniziata tre anni fa e i cittadini ora si aspettano anche una tariffa puntale. E’ vero che si è registrato un risparmio del 7%, ma si tratta di un dato lineare. Credo che sia giunto il momento di iniziare a lavorare per un regolamento tariffario. Se il cittadino non vede riconosciuti nella tariffa gli sforzi fatti e vede che in qualche modo vengono premiati tutti, qualcuno dimostratosi più “virtuoso” potrebbe essere disincentivato. Dobbiamo procedere velocemente, chiudere il cerchio ed estendere la raccolta puntale in tutta la città. Dove è iniziata la sperimentazione il risparmio c’é stato. Su questa partita dobbiamo avere coraggio per andare avanti perché i risultati ci sono».


Per la collega di partito Emanuela Allegra «non si tratta solo di un problema economico. Novara su questo tema è da sempre virtuosa, ma ci sono ancora enormi margini di crescita, perché esistono troppe “sacche” dove i cittadini si comportano male, non dividendo i propri rifiuti ma gettando un sacchetto nei cestini stradali. Si deve fare un lavoro ulteriore di educazione continua del tema». Il leghista Arduino Pasquini ha però puntualizzato che «anche se si dovessero trovare soluzioni con costi inferiori, Arera continuerà a imporre le sue “tabelle”; questo per applicare le regole sull’anticorruzione e la trasparenza».


«Io sono stufo di sentire tanta gente lamentarsi perché qualcuno non paga – ha detto invece il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Mario Iacopino – Diversi Comuni hanno messo in campo un adeguato sistema di riscossione. Dovremmo farlo anche noi. E poi dovremo essere ancora più virtuosi». Argomento quest’ultimo ripreso dal capogruppo “dem” Nicola Fonzo: «Dobbiamo accontentarci dei risultati finora ottenuti o possiamo fare di più? La sperimentazione dobbiamo estenderla a tutta la città, in modo tale da ridurre le tariffe e che l’aumento introdotto possa essere ammortizzato nel breve – medio termine».


Nella sua replica Canelli ha però sostenuto che «per estendere subito la sperimentazione a tutta Novara occorrono investimenti. Il Consorzio di bacino ha candidato a due progetti per ottenere fondi del Pnrr. Il primo riguarda lo spostamento dell’area di via Sforzesca dedicata ai rifiuti ingombranti, il secondo all’allargamento delle zone interessate alla raccolta puntuale. Se dovessero arrivare queste risorse si potrà mettere mano al piano quadriennale. L’allargamento io comunque lo farei per gradi, per portare a regime il sistema nell’arco di qualche anno».

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Consiglio comunale: la Tari aumenterà del 4%, ma con riduzioni dove è in atto la raccolta puntuale

Il provvedimento adottato questa mattina con il voto favorevole della maggioranza, mentre Pd e Movimento 5 Stelle hanno insistito per un veloce allargamento della sperimentazione a tutta la città. Il sindaco Canelli: «Meglio farlo per gradi»

Raccolta e smaltimento dei rifiuti costeranno di più ai novaresi. Il Consiglio comunale, nella seduta prepaquale di stamattina, giovedì 14 aprile, con il solo voto favorevole della maggioranza e l’astensione degli altri gruppi, ha infatti approvato la validazione del Piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti secondo le indicazioni di Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiante) e il conseguente aumento della Tari per l’anno in corso del 4%, applicando però una riduzione nei due quartieri cittadini – la frazione di Pernate e la zona Sud-Torrion Quartara – dove è da tempo in atto la cosiddetta raccolta puntuale.


«Sulla base delle indicazioni di Arera – ha detto in premessa in sindaco Alessandro Canelli, chiamato nell’occasione a sostituire l’indisposta assessore Silvana Moscatelli – per quanto riguarda l’anno in corso abbiamo stimato il costo del servizio in 18.851.736 euro, circa il 4% in più rispetto al 2021, cifra comprensiva di tutte le voci, incluse le sperimentazioni in atto a Pernate e al Sud-Torrion Quartara, che stanno generando dei risparmi». Come impatta questo +4% sulle utenze domestiche? «Con una cifra pari a 7 centesimi al metro quadro. Tradotto: per un appartamento di 100 metri quadri ci sarà un rincaro di 7 euro, mentre nei quartieri dove è stata effettuata la sperimentazione della raccolta puntuale, che si dovrà poi trasformare quando andrà completamente a regime sulla città in un metodo tariffario “puntuale”, il risparmio generato è stato calcolato nel 7% a Pernate e nel 4,8% al Sud – Torrion Quartara. E’ evidente che questi risparmi verranno conteggiati e consentiranno ai residenti dei due quartieri di avere una riduzione sulla loro bolletta».


«Noi stiamo facendo questa sperimentazione – ha aggiunto – perché vogliamo generare più risparmi possibili a favore di tutti, ma dobbiamo tenere in considerazione che Novara ha la tariffa rifiuti più bassa del Piemonte e tra tutti i Comuni capoluogo d’Italia la seconda più bassa. Un risultato che è stato possibile raggiungere grazie al fatto che i novaresi sino stati pionieristici per quanto riguarda la raccolta differenziata. Ma non ci sono solo i costi per il servizio, ma anche quelli per lo smaltimento dell’indifferenziato. Fino a qualche anno fa lo interravi nella discarica di Barengo (con un costo a tonnellata di poco inferiore ai 100 euro), una volta esaurito quel sito, l’indifferenziato novarese viene trasportato inizialmente a Cavaglià per essere “pretrattato” e poi in Lombardia per la sua eliminazione. Il tutto a un prezzo bloccato di 140 euro a tonnellata, certamente ancora inferiore a tante altre realtà. E’ ovvio che non siamo contanti di questo aumento del 4% – ha concluso il primo cittadino – ma in un contesto come quello attuale riusciamo a contenere questo incremento e in alcuni quartieri lo annulliamo completamente».


Al di là di questo, nelle fila della minoranza le perplessità sono rimaste. Rossano Pirovano (Pd) ha ricordato come «a Pernate la sperimentazione è iniziata tre anni fa e i cittadini ora si aspettano anche una tariffa puntale. E’ vero che si è registrato un risparmio del 7%, ma si tratta di un dato lineare. Credo che sia giunto il momento di iniziare a lavorare per un regolamento tariffario. Se il cittadino non vede riconosciuti nella tariffa gli sforzi fatti e vede che in qualche modo vengono premiati tutti, qualcuno dimostratosi più “virtuoso” potrebbe essere disincentivato. Dobbiamo procedere velocemente, chiudere il cerchio ed estendere la raccolta puntale in tutta la città. Dove è iniziata la sperimentazione il risparmio c’é stato. Su questa partita dobbiamo avere coraggio per andare avanti perché i risultati ci sono».


Per la collega di partito Emanuela Allegra «non si tratta solo di un problema economico. Novara su questo tema è da sempre virtuosa, ma ci sono ancora enormi margini di crescita, perché esistono troppe “sacche” dove i cittadini si comportano male, non dividendo i propri rifiuti ma gettando un sacchetto nei cestini stradali. Si deve fare un lavoro ulteriore di educazione continua del tema». Il leghista Arduino Pasquini ha però puntualizzato che «anche se si dovessero trovare soluzioni con costi inferiori, Arera continuerà a imporre le sue “tabelle”; questo per applicare le regole sull’anticorruzione e la trasparenza».


«Io sono stufo di sentire tanta gente lamentarsi perché qualcuno non paga – ha detto invece il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Mario Iacopino – Diversi Comuni hanno messo in campo un adeguato sistema di riscossione. Dovremmo farlo anche noi. E poi dovremo essere ancora più virtuosi». Argomento quest’ultimo ripreso dal capogruppo “dem” Nicola Fonzo: «Dobbiamo accontentarci dei risultati finora ottenuti o possiamo fare di più? La sperimentazione dobbiamo estenderla a tutta la città, in modo tale da ridurre le tariffe e che l’aumento introdotto possa essere ammortizzato nel breve – medio termine».


Nella sua replica Canelli ha però sostenuto che «per estendere subito la sperimentazione a tutta Novara occorrono investimenti. Il Consorzio di bacino ha candidato a due progetti per ottenere fondi del Pnrr. Il primo riguarda lo spostamento dell’area di via Sforzesca dedicata ai rifiuti ingombranti, il secondo all’allargamento delle zone interessate alla raccolta puntuale. Se dovessero arrivare queste risorse si potrà mettere mano al piano quadriennale. L’allargamento io comunque lo farei per gradi, per portare a regime il sistema nell’arco di qualche anno».

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