Un Consiglio comunale, riunitosi ancora una volta “a distanza”, ricco di contenuti ha nuovamente fatto registrare qualche polemica fra gli opposti schieramenti. Il primo attrito si è registrato quando è stata data lettura di una comunicazione fatta pervenire dall’assessore Emilio Iodice con la quale l’esponente della Giunta ha spiegato che la sua limitata partecipazione alla vita amministrativa negli ultimi mesi è dovuta all’attività di medico volontario svolta a Torino nell’ambito del servizio neuropsichiatrico ai pazienti Covid-19. E di essere comunque a disposizione nei pomeriggi.
Nel successivo intervento il capogruppo del Pd Rossano Pirovano, pur apprezzando l’impegno di Iodice, «sulle cui qualità professionali nessuno ha mai avuto ragione di dubitare», ha chiuso dicendo che si sarebbe aspettato «le dimissioni dello stesso assessore dal suo incarico». Una richiesta che ha finito per “urtare” lo stesso Iodice: «Sono state fatte affermazioni un po’ sui generis – ha replicato dopo aver chiesto di intervenire in collegamento dal capoluogo regionale ed essere stato autorizzato da una veloce conferenza dei capigruppo – Pirovano ha diritto di fare le sue considerazioni politiche, ma mi pare strano che in un periodo nel quale si chiede ai medici di dare il proprio contributo, che poi si vada incontro a delle critiche perché trascurerebbero le sue funzioni di assessore».
I lavori del Consiglio sono proseguiti con l’approvazione all’unanimità alcune delibere di natura economico – tributaria proposte dall’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli) fino all’ora della sospensione, quando gli animi si sono accesi in occasione di una mozione presentata dal Partito Democratico che chiedeva un sostegno alle società sportive particolarmente colpite dall’emergenza sanitaria nello svolgimento delle loro attività di base negli spazi comunali. Nel dispositivo del documento, le consigliere “dem” Sara Paladini ed Emanuela Allegra chiedevano all’Amministrazione di prorogare di un anno le concessioni ancora “attive” e l’esenzione della riscossione del canone sino alla fine di luglio. Al momento del voto, però, gli esponenti di maggioranza si esprimevano compatti per il “no” senza nemmeno una dichiarazione, suscitando le proteste e qualche grido “Vergogna, vergogna” giunto via computer da parte della minoranza.
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