Consiglio provinciale si rinnova il prossimo mese, anzi no: tutto rinviato al 2024

Il presidente provinciale Binatti aveva convocato le elezioni per il 17 dicembre ma subito era emersa la problematica riguardante i troppi Comuni al voto in primavera. Ma da Roma è arrivato lo stop: se ne riparla il prossimo anno

Rinnovo del Consiglio provinciale, si vota prima di Natale, come da tempo previsto. Anzi, no: tutto rinviato al prossimo anno. Troppi (in tutta Italia, non solo nel Novarese, è bene precisarlo) i comuni interessati al rinnovo delle amministrazioni nella prossima primavera e quindi con i propri rappresentanti quasi in scadenza di mandato.

Cerchiamo di andare con ordine. Martedì 7 novembre il presidente della Provincia Federico Binatti aveva emanato l’atteso decreto per la convocazione delle elezioni di secondo livello (con la platea elettorale costituita unicamente da primi cittadini e consiglieri degli 87 Comuni) per l’assemblea di Palazzo Natta il prossimo 17 dicembre, come da scadenza naturale. Quasi subito era però stata fatta notare la particolare posizione di tanti amministratori, che nella prossima primavera esauriranno il loro mandato nei rispettivi Comuni.

Come comportarsi? La “legge Delrio” (che oggi disciplina l’elezione e il funzionamento degli enti di secondo livello) non sembrerebbe chiarire se gli amministratori comunali in scadenza nel 2024 possano essere o meno candidati ora per il Consiglio provinciale. Situazione che potrebbe mettere in difficoltà e penalizzare questa tornata elettorale provinciale, in particolare dove i comuni al voto a primavera sono una maggioranza come in provincia di Novara.

In soccorso è giunta da Roma una comunicazione dell’Upi (Unione delle Province d’Italia). Proprio ieri mattina, mercoledì 8 novembre, al termine della riunione della conferenza Stato – Città, l’associazione ha condiviso con il Governo un orientamento interpretativo della “legge Delrio” relativamente al rinvio delle elezioni provinciali a seguito della proclamazione dei nuovi eletti nei Comuni in quelle Province nelle quali oltre il 50% dei sindaci dovranno essere rinnovati nella prossima primavera, come a Novara.

«A seguito di questo orientamento – ha spiegato il direttore generale dell’Upi, Piero Antonelli – è emerso che ben 41 Province sono interessate all’applicazione di questa norma e quindi dovranno svolgere le elezioni entro 45 giorni dalla proclamazione degli eletti nel turno amministrativo comunale». Questo riguarda Novara dove agli amministratori provinciali è stato prorogato il mandato e il rinnovo avverrà a metà 2024.

Trentatré sono invece gli enti che non rientrano e che quindi dovranno votare entro 90 giorni dalla scadenza degli organi provinciali. Palazzo Chigi e il Viminale avrebbero dunque deciso di sospendere il tutto e di rinviare le elezioni provinciali alla prima finestra utile dopo il rinnovo delle amministrazioni locali. Già nella serata di oggi, o al più tardi domani, dovrebbe essere pubblicato il relativo decreto. E nel frattempo, come detto, saranno prorogati i mandati dei Consigli provinciali in carica.

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Consiglio provinciale si rinnova il prossimo mese, anzi no: tutto rinviato al 2024

Il presidente provinciale Binatti aveva convocato le elezioni per il 17 dicembre ma subito era emersa la problematica riguardante i troppi Comuni al voto in primavera. Ma da Roma è arrivato lo stop: se ne riparla il prossimo anno

Rinnovo del Consiglio provinciale, si vota prima di Natale, come da tempo previsto. Anzi, no: tutto rinviato al prossimo anno. Troppi (in tutta Italia, non solo nel Novarese, è bene precisarlo) i comuni interessati al rinnovo delle amministrazioni nella prossima primavera e quindi con i propri rappresentanti quasi in scadenza di mandato.

Cerchiamo di andare con ordine. Martedì 7 novembre il presidente della Provincia Federico Binatti aveva emanato l’atteso decreto per la convocazione delle elezioni di secondo livello (con la platea elettorale costituita unicamente da primi cittadini e consiglieri degli 87 Comuni) per l’assemblea di Palazzo Natta il prossimo 17 dicembre, come da scadenza naturale. Quasi subito era però stata fatta notare la particolare posizione di tanti amministratori, che nella prossima primavera esauriranno il loro mandato nei rispettivi Comuni.

Come comportarsi? La “legge Delrio” (che oggi disciplina l’elezione e il funzionamento degli enti di secondo livello) non sembrerebbe chiarire se gli amministratori comunali in scadenza nel 2024 possano essere o meno candidati ora per il Consiglio provinciale. Situazione che potrebbe mettere in difficoltà e penalizzare questa tornata elettorale provinciale, in particolare dove i comuni al voto a primavera sono una maggioranza come in provincia di Novara.

In soccorso è giunta da Roma una comunicazione dell’Upi (Unione delle Province d’Italia). Proprio ieri mattina, mercoledì 8 novembre, al termine della riunione della conferenza Stato – Città, l’associazione ha condiviso con il Governo un orientamento interpretativo della “legge Delrio” relativamente al rinvio delle elezioni provinciali a seguito della proclamazione dei nuovi eletti nei Comuni in quelle Province nelle quali oltre il 50% dei sindaci dovranno essere rinnovati nella prossima primavera, come a Novara.

«A seguito di questo orientamento – ha spiegato il direttore generale dell’Upi, Piero Antonelli – è emerso che ben 41 Province sono interessate all’applicazione di questa norma e quindi dovranno svolgere le elezioni entro 45 giorni dalla proclamazione degli eletti nel turno amministrativo comunale». Questo riguarda Novara dove agli amministratori provinciali è stato prorogato il mandato e il rinnovo avverrà a metà 2024.

Trentatré sono invece gli enti che non rientrano e che quindi dovranno votare entro 90 giorni dalla scadenza degli organi provinciali. Palazzo Chigi e il Viminale avrebbero dunque deciso di sospendere il tutto e di rinviare le elezioni provinciali alla prima finestra utile dopo il rinnovo delle amministrazioni locali. Già nella serata di oggi, o al più tardi domani, dovrebbe essere pubblicato il relativo decreto. E nel frattempo, come detto, saranno prorogati i mandati dei Consigli provinciali in carica.

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