«Continuate a venire a donare sangue»

«Continuate a venire a donare sangue»: è l’appello del dottor Gennaro Mascaro, primario della Medicina Trasfusionale del Maggiore di Novara, alla luce del sensibile calo che si è registrato a causa  dell’attuale situazione di emergenza per il coronavirus.

 

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«Nel corso di questa settimana – aggiunge Mascaro – abbiamo assistito ad un leggero calo di donazioni, quantificabile grosso modo in un 2-3%; per il momento non abbiamo avuto situazioni di emergenza e, di positivo c’è da registrare che, calo a parte, si sono presentate persone aspiranti donatori. Noi quotidianamente comunichiamo all’assessorato regionale i dati sulla raccolta, sui consumi e sulle previsioni di raccolta» ma urge comunque un appello per evitare che si possa incappare in una “emergenza sangue”.

Per quanto riguarda la situazione in generale «A Novara sono quasi 10mila all’anno le donazioni, nella maggior parte, circa 9300, di sangue (per la restante parte si tratta di donazioni di piastrine o plasma, ndr). Coronavirus a parte – aggiunge il primario – il trend delle donazioni da circa 3 anni è in lenta ma continua crescita. Ma è opportuno che si continui a donare».

Naturalmente vigono tutte le precauzioni del caso, tra le quali, ad esempio, quella che prevede la sospensione dalla donazione per 28 giorni per quei donatori che hanno transitato ed hanno sostato dal 1 febbraio scorso nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio o che provengono da aree ritenute a rischio. Per coloro che intendono donare sono poi richieste alcune misure precauzionali: è necessario non recarsi a donare se si hanno sintomi quali febbre, raffreddore, mal di gola, tosse.

E’ inoltre, vietato l’accesso a tutti i soggetti che presentano tali sintomi nelle aree di attesa per le donazioni. Nel caso di dubbi circa la propria situazione di salute o se si è stati, anche solo temporaneamente, nelle aree ritenute a rischio, prima di recarsi a donare, contattare la struttura Medicina trasfusionale dell’ospedale Maggiore o le associazioni donatori per avere adeguate informazioni.

 

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«Continuate a venire a donare sangue»: è l’appello del dottor Gennaro Mascaro, primario della Medicina Trasfusionale del Maggiore di Novara, alla luce del sensibile calo che si è registrato a causa  dell’attuale situazione di emergenza per il coronavirus.   [the_ad id="62649"]   «Nel corso di questa settimana – aggiunge Mascaro – abbiamo assistito ad un leggero calo di donazioni, quantificabile grosso modo in un 2-3%; per il momento non abbiamo avuto situazioni di emergenza e, di positivo c’è da registrare che, calo a parte, si sono presentate persone aspiranti donatori. Noi quotidianamente comunichiamo all’assessorato regionale i dati sulla raccolta, sui consumi e sulle previsioni di raccolta» ma urge comunque un appello per evitare che si possa incappare in una “emergenza sangue”. Per quanto riguarda la situazione in generale «A Novara sono quasi 10mila all’anno le donazioni, nella maggior parte, circa 9300, di sangue (per la restante parte si tratta di donazioni di piastrine o plasma, ndr). Coronavirus a parte – aggiunge il primario – il trend delle donazioni da circa 3 anni è in lenta ma continua crescita. Ma è opportuno che si continui a donare». Naturalmente vigono tutte le precauzioni del caso, tra le quali, ad esempio, quella che prevede la sospensione dalla donazione per 28 giorni per quei donatori che hanno transitato ed hanno sostato dal 1 febbraio scorso nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio o che provengono da aree ritenute a rischio. Per coloro che intendono donare sono poi richieste alcune misure precauzionali: è necessario non recarsi a donare se si hanno sintomi quali febbre, raffreddore, mal di gola, tosse. E’ inoltre, vietato l’accesso a tutti i soggetti che presentano tali sintomi nelle aree di attesa per le donazioni. Nel caso di dubbi circa la propria situazione di salute o se si è stati, anche solo temporaneamente, nelle aree ritenute a rischio, prima di recarsi a donare, contattare la struttura Medicina trasfusionale dell’ospedale Maggiore o le associazioni donatori per avere adeguate informazioni.  

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