Avevano seguito un volto già noto nell’ambiente dello spaccio ed erano arrivati a individuare un gruppo di pusher che riforniva numerosi consumatori fra Novara, Sozzago, Trecate e la Lomellina, pochi grammi per i clienti occasionali, dosi più consistenti per chi invece acquistava da tempo e con continuità.
Per l’indagine della polizia di Novara conclusa nella primavera del 2021, per una ventina di capi di imputazione, in tribunale il personaggio chiave dell’inchiesta, S.C., 48 anni, di Sozzago, è stato condannato in abbreviato a 4 anni e mezzo di reclusione. Hanno invece patteggiato la pena altri due coimputati: 3 anni di reclusione la convivente M.L.N., che a volte lo aveva aiutato nella sua attività, e 1 anno e 7 mesi in continuazione con precedenti condanne G.T., di Novara, che li aveva riforniti in un paio di occasioni. Altri tre imputati minori, due donne di Sozzago e Trecate e un uomo di Vigevano, hanno invece chiesto e ottenuto la «messa alla prova», e quindi eviteranno il processo.
In base a quanto monitorato dagli investigatori, i primi acquisti di cocaina, che qualche cliente ascoltato in questura aveva attribuito alla coppia di Sozzago, risalgono al 2018. Gli ordini venivano effettuati in genere per telefono, e poi le consegne avvenivano per strada. Qualcuno aveva detto di aver comprato da loro due, tre volte al mese, pagando circa 50 euro a dose. Per le consegne fuori provincia, in particolare in Lomellina, S.C. si faceva accompagnare in macchina da amici o conoscenti, così da non destare sospetti: sapeva che la sua auto poteva essere controllata perché nota alle forze dell’ordine e così, per agire indisturbato, chiedeva un passaggio a terze persone, che venivano a loro volta ripagate con qualche dose. Non mancano nell’indagine anche alcuni acquisti di eroina che la coppia di Sozzago aveva effettuato a Novara, per poi rivenderla ai propri clienti.