Cordoglio in città per la scomparsa dell’architetto Moro

L'architetto che portò a Novara le “rotonde alla francese” si è spento ieri in Ospedale dopo una lunga malattia. Per oltre trent'anni aveva lavorato presso la Cooperativa Architetti G1

Ha scelto di andarsene in punta di piedi e a diffondere fra i primi la notizia sui social è stato l’amico, il consigliere comunale Ezio Romano. Alle sue brevi parole si sono aggiunte poi quelle di tanti colleghi. Così Novara sta ricordando l’architetto Elio Moro, scomparso ieri pomeriggio all’ospedale Maggiore dopo una lunga malattia all’età di 72 anni.


Originario della Liguria, Moro si era laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Per oltre trent’anni ha lavorato alla Cooperativa Architetti G1 insieme agli altri soci fondatori, tra cui i novaresi Giovanni Gramegna e Giulio Rigotti. Di un certo rilievo è stata la collaborazione con l’impresa del costruttore Santino Tarantola, che lo ha portato nel corso di un lungo periodo a realizzare diversi complessi residenziali tanto nelle zone semi centrali della città come l’ex Doppieri di via Custodi, quanto in altre come alla Bicocca (con la creazione di Novara Verde 1), all’Ovest (Novara Verde 2) e a Lumellogno.


Sino a quando le condizioni di salute lo hanno permesso aveva mantenuto anche la docenza all’Università della Terza Età, non mancando inoltre di partecipare a incontri e dibattiti riguardanti la sicurezza stradale e mobilità urbana. Da questo punto di vista fu il primo, all’inizio degli anni ’90, a introdurre in Italia le “rotonde alla francese” attraverso una progressiva elimonazione degli incroci, a vantaggio di una una circolazione più fluida.


I funerali di Moro si svolgeranno domani, sabato 13 agosto, alle 11 nella chiesa della Bicocca.

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Luca Mattioli

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Una risposta

  1. Addio Elio ci mancherai con le tue originali idee, la tua ironia, il tuo entusiasmo e la tua visione europea anche per la nostra povera città. Speriamo tu possa ritrovare da qualche parte la tua Clara. Buon viaggio

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Cordoglio in città per la scomparsa dell’architetto Moro

L’architetto che portò a Novara le “rotonde alla francese” si è spento ieri in Ospedale dopo una lunga malattia. Per oltre trent’anni aveva lavorato presso la Cooperativa Architetti G1

Ha scelto di andarsene in punta di piedi e a diffondere fra i primi la notizia sui social è stato l’amico, il consigliere comunale Ezio Romano. Alle sue brevi parole si sono aggiunte poi quelle di tanti colleghi. Così Novara sta ricordando l’architetto Elio Moro, scomparso ieri pomeriggio all’ospedale Maggiore dopo una lunga malattia all’età di 72 anni.


Originario della Liguria, Moro si era laureato in Architettura al Politecnico di Milano. Per oltre trent’anni ha lavorato alla Cooperativa Architetti G1 insieme agli altri soci fondatori, tra cui i novaresi Giovanni Gramegna e Giulio Rigotti. Di un certo rilievo è stata la collaborazione con l’impresa del costruttore Santino Tarantola, che lo ha portato nel corso di un lungo periodo a realizzare diversi complessi residenziali tanto nelle zone semi centrali della città come l’ex Doppieri di via Custodi, quanto in altre come alla Bicocca (con la creazione di Novara Verde 1), all’Ovest (Novara Verde 2) e a Lumellogno.


Sino a quando le condizioni di salute lo hanno permesso aveva mantenuto anche la docenza all’Università della Terza Età, non mancando inoltre di partecipare a incontri e dibattiti riguardanti la sicurezza stradale e mobilità urbana. Da questo punto di vista fu il primo, all’inizio degli anni ’90, a introdurre in Italia le “rotonde alla francese” attraverso una progressiva elimonazione degli incroci, a vantaggio di una una circolazione più fluida.


I funerali di Moro si svolgeranno domani, sabato 13 agosto, alle 11 nella chiesa della Bicocca.

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