«Sì, ce lo siamo autoprodotto, grazie anche a un assistente tecnico. Abbiamo iniziato dal decreto del primo marzo che dava la possibilità di autoprodursi il disinfettante». E così non ha perso tempo il Bonfantini: in alcuni flaconi di plastica con il logo della scuola c’è il disinfettante “school made”. «Lo usiamo internamente nei nostri edifici di Novara, Lesa e Romagnano Sesia, – spiega il professor Rossi – e serve per ora all’utenza e al personale che è a scuola. Magari un domani lo si potrebbe realizzare anche per altre scuole, abbiamo ricevuto richieste, vedremo».
Un prodotto, dunque, realizzato con la valida preparazione dei docenti e degli assistenti tecnici, che segue il decalogo del Ministero della Salute per evitare la diffusione del virus.
Intanto anche al Bonfantini ha preso il via la didattica online: «Usavamo già il portale e non appena c’è stato il primo disagio per lo stare a casa abbiamo subito utilizzato la piattaforma. Noi docenti ci siamo attivati, ma è stato bello anche percepire il desiderio degli studenti di poter in qualche modo fare lezione». Diverse le modalità: «Lezioni registrate, in diretta, classroom, – continua il prof – oltre all’aspetto didattico è bello cogliere che i ragazzi sono contenti di rivedersi, anche se in modo diverso e di provare a pensare di essere comunque insieme, sebbene manchi moltissimo il contatto umano».
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Lontani, ma ancora più uniti: «Abbiamo fatto cadere qualche barriera per fare tutti un piccolo sforzo, io per esempio ho lasciato il mio cellulare per poter comunicare anche su WhatsApp in caso di necessità e i messaggi arrivano a tutte le ore, – dice sorridendo – questa riduzione delle distanze è utile per noi docenti e per i ragazzi. Al Bonfantini si respira molto il clima familiare, siamo molto legati, il dirigente è sempre sul pezzo e questo i ragazzi lo colgono. Stiamo tutti facendo il possibile per provare a vivere la normalità scolastica».