Coronavirus, in Piemonte più posti letto coinvolgendo il privato

Misure per aumentare i posti letto ospedalieri di cura e di terapia intensiva per i malati di coronavirus, anche coinvolgendo il privato. Inoltre annunciato l’arrivo di consistenti quantità di mascherine per il personale sanitario. Questo in sintesi quanto affermato dall’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi durante la Commissione Sanità, chiesta dal novarese Domenico Rossi (Pd), e svoltasi lunedì in videoconferenza.

Proprio Rossi ha voluto affrontare il tema del rapporto con la sanità privata accreditata, ricevendo notizia dall’assessore «che è in corso una trattativa per l’utilizzo di sale operatorie, medici e 150 posti di degenza per la terapia intensiva, oltre che per la sospensione precauzionale delle ordinarie attività», ma che se quest’ultima evenienza avvenisse,  i privati potrebbero lamentare un danno di 60 milioni al mese».

 

[the_ad id=”62649″]

 

«Chiediamo al privato – commenta il consigliere novarese – uno sforzo di generosità e responsabilità in questo momento così delicato, e al Governo di intervenire permettendo alla Regione di mettere in campo misure straordinarie anche nei confronti del privato. In questi giorni in cui gli operatori del pubblico sono allo stremo non possiamo immaginare che il tutto sia riconducibile a una mera logica contrattuale».

Quanto al materiale sanitario Rossi ha sottolineato come idispositivi di protezione per gli operatori sanitari «scarseggiano negli ospedali «sarebbero disponibili solo mascherine chirurgiche, ma in un numero non sufficiente perché andrebbero utilizzate come usa e getta. Le mascherine FFP2 e FFP3 filtranti, invece, sono di fatto esaurite e limitate, in maniera contingentata, agli operatori delle ambulanze, alle terapie intensive e ai reparti di infettivologia».

L’assessore Icardi ha assicurato che la Regione sta facendo tutto il possibile per garantire l’approvvigionamento e già tra oggi e domani sono attesi carichi importanti dalla Cina e dal Brasile.

«La situazione è grave e non mostra segni di miglioramento, è necessario per tutti, dalla politica alla popolazione, supportare il mondo della Sanità che sta compiendo sforzi enormi. La raccomandazione è di rispettare le regole, stare a casa e non uscire se non per comprovate esigenze»: questo il commento del gruppo regionale della Lega, dal quale anche sono state sottolineate le difficoltà a reperire mascherine oltre ai reagenti per analisi dei tamponi.

Quanto ai posti letto, per quanto riguarda Terapia Intensiva attualmente la dotazione è di circa 340 unità, di cui 66 occupate da malati di coronavirus con complicazioni. E’ in corso un procedimento di espansione per arrivare a 450 unità.

E il gruppo della Lega spiega anche che «la curva di crescita piemontese dei contagiati è sostanzialmente in anticipo di 8 giorni rispetto alla Lombardia, ma mostra tassi teorici di raddoppio dei casi più rapidi, per cui è necessario il massimo rispetto delle norme di contenimento. L’Assessore Icardi ha anche ventilato l’ipotesi di realizzazione dei “covid-wards”, cioè laddove possibile identificare ali o padiglioni di ospedali dove ricoverare i malati meno gravi».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Coronavirus, in Piemonte più posti letto coinvolgendo il privato

Misure per aumentare i posti letto ospedalieri di cura e di terapia intensiva per i malati di coronavirus, anche coinvolgendo il privato. Inoltre annunciato l’arrivo di consistenti quantità di mascherine per il personale sanitario. Questo in sintesi quanto affermato dall’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi durante la Commissione Sanità, chiesta dal novarese Domenico Rossi (Pd), e svoltasi lunedì in videoconferenza.

Proprio Rossi ha voluto affrontare il tema del rapporto con la sanità privata accreditata, ricevendo notizia dall’assessore «che è in corso una trattativa per l’utilizzo di sale operatorie, medici e 150 posti di degenza per la terapia intensiva, oltre che per la sospensione precauzionale delle ordinarie attività», ma che se quest’ultima evenienza avvenisse,  i privati potrebbero lamentare un danno di 60 milioni al mese».

 

[the_ad id=”62649″]

 

«Chiediamo al privato – commenta il consigliere novarese – uno sforzo di generosità e responsabilità in questo momento così delicato, e al Governo di intervenire permettendo alla Regione di mettere in campo misure straordinarie anche nei confronti del privato. In questi giorni in cui gli operatori del pubblico sono allo stremo non possiamo immaginare che il tutto sia riconducibile a una mera logica contrattuale».

Quanto al materiale sanitario Rossi ha sottolineato come idispositivi di protezione per gli operatori sanitari «scarseggiano negli ospedali «sarebbero disponibili solo mascherine chirurgiche, ma in un numero non sufficiente perché andrebbero utilizzate come usa e getta. Le mascherine FFP2 e FFP3 filtranti, invece, sono di fatto esaurite e limitate, in maniera contingentata, agli operatori delle ambulanze, alle terapie intensive e ai reparti di infettivologia».

L’assessore Icardi ha assicurato che la Regione sta facendo tutto il possibile per garantire l’approvvigionamento e già tra oggi e domani sono attesi carichi importanti dalla Cina e dal Brasile.

«La situazione è grave e non mostra segni di miglioramento, è necessario per tutti, dalla politica alla popolazione, supportare il mondo della Sanità che sta compiendo sforzi enormi. La raccomandazione è di rispettare le regole, stare a casa e non uscire se non per comprovate esigenze»: questo il commento del gruppo regionale della Lega, dal quale anche sono state sottolineate le difficoltà a reperire mascherine oltre ai reagenti per analisi dei tamponi.

Quanto ai posti letto, per quanto riguarda Terapia Intensiva attualmente la dotazione è di circa 340 unità, di cui 66 occupate da malati di coronavirus con complicazioni. E’ in corso un procedimento di espansione per arrivare a 450 unità.

E il gruppo della Lega spiega anche che «la curva di crescita piemontese dei contagiati è sostanzialmente in anticipo di 8 giorni rispetto alla Lombardia, ma mostra tassi teorici di raddoppio dei casi più rapidi, per cui è necessario il massimo rispetto delle norme di contenimento. L’Assessore Icardi ha anche ventilato l’ipotesi di realizzazione dei “covid-wards”, cioè laddove possibile identificare ali o padiglioni di ospedali dove ricoverare i malati meno gravi».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata