Quello della logistica è un settore in continua trasformazione. Lo dicono gli addetti ai lavori, lo confermano gli amministratori locali e chi si occupa della tutela dei lavoratori. Un tema di cui si è parlato ieri, 27 giugno, in occasione del convegno promosso da Filt Cgil dal titolo “Logistica e territorio: necessità e opportunità per lavoratori e cittadini”.
«La logistica non è più la Cenerentola nei nostri settori, ma rappresenta il 50% del nostro tesseramento e uno tra i maggiori come numero di addetti occupati in Piemonte» ha ricordato Giuseppe Santomauro, segretario generale Filt Cgil Piemonte, in apertura di convegno durante il quale i rappresentanti sindacali hanno fatto un appello alle istituzioni: costituire un tavolo della logistica territoriale a livello provinciale e regionale.
Attilio Fasulo (in foto), segretario generale Cgil Novara e Vco: «In questi anni è mancato un governo del territorio»
«È un tema che genera forte dibattito: chi pro e chi contro, ma dal punto di vista sindacale va affrontato da più parti. La base è la tutela dei lavoratori: abbiamo assistito a fenomeni gravi sul piano dei diritti soprattutto in fatto di contratti collettivi». Fasulo ha poi ribadito ciò che ha più volte esplicitato: «L’aspetto centrale è che il nostro territorio si è modificato: sono sparite attività di pregio e sono comparsi capannoni e supermercati che hanno cambiato la cartina geografica. Questo è un elemento su cui ragionare: quanto questa nuova realtà cambia la natura dal punto di vista economico e ambientale? In questi anni è mancato un governo del territorio, bisogna fare in fretta per riappropriarci di un governo che non può più lasciare fare al mercato, ma deve tenere sotto controllo alcuni processi fondamentali. Lo dico da tempo ai sindaci di tutta la provincia: serve un tavolo permanente che possa lavorare in questa direzione».
Luca Ballardini segretario Filt Cgil Novara e Vco: «Assistiamo all’annuncio di aperture di grandi magazzini, ma dalla politica poco è arrivato»
«Dopo vent’anni di logistica fatta di capannoni e muletti, stiamo entrando nella seconda fase, frutto anche di lotte e rivendicazioni sindacali. La logistica entra in conflitto con le tematiche ambientali e nella percezione generale, si pensa che questo settore sia di scarso valore aggiunto? Non c’è una risposta univoca perchè il tema è complesso. In città assistiamo all’annuncio di aperture di grandi magazzini, ma dalla politica poco è arrivato: non si può pensare che ci siano migliaia di lavoratori senza dare risposte sul piano sociale».
Ha proseguito Ballardini: «Cinque i punti fondamentali: mobilità: c’è un forte insediamento con 2000 addetti a San Pietro Mosezzo e Biandrate ma i lavoratori fanno fatica a raggiungere il posto di lavoro: è necessario pensare a un servizio di trasporto pubblico su un strada pericolosa dove spesso si vedono bici e monopattini. Politiche abitative: la crescente domanda di case ha prodotto un rialzo dei prezzi degli affitti, è bene che ci sia opportunità di lavoro, ma bisogna preoccuparsi delle condizioni di vita dei lavoratori affinché possano inserirsi nel tessuto sociale nel migliore dei modi. Formazione: se il territorio novarese è candidato a diventare uno dei poli logistici più importanti del Paese, deve esserci una professionalizzazione: tra qualche anno saranno richieste solo figure specializzate». Rapporto con ambiente e città: la logistica sta cambiando il tessuto cittadino. L’invito è rivolto a sindaci: ragionare in termini di area vasta con una cabina di regia comune per un governo del territorio che non c’è. Servizi per l’infanzia: deve essere un servizio sostenuto anche dalle imprese, una nuova forma di welfare per il novarese per far sì che la logistica cresca insieme al territorio». Anche secondo Ballardini «è necessario un tavolo permanente che dialoghi con il territorio, le aziende e gli amministratori».
Alessandro Canelli, sindaco di Novara: «C’è troppa demonizzazione intorno alla logistica, qual è la differenza tra chi lavora ad Amazon e chi alla Barilla?»
«La logistica non è più quella di dieci anni fa. C’è quella legata alla grande distribuzione che ci preoccupa rispetto alle dinamiche di assunzione e non ci piace; quella che, invece, sta sviluppando l’e-commerce applica i contratti collettivi nazionali: un dipendente Amazon con contratto a tempo indeterminato prende 1500 euro al mese su tre turni. Da non dimenticare la logistica tradizionale ferro-gomma di Cim che finalmente dopo vent’anni si sta allargando. Il problema è che c’è troppa demonizzazione intorno alla logistica: qual è la differenza tra chi lavora ad Amazon e chi alla Barilla? In entrambe le aziende è tutto robotizzato».
In tema di trasporto pubblico il primo cittadino ha affermato: «Il polo logistico di Amazon sarà raggiungibile con la nuova fermata sulla linea Novara-Biella, ma ci sono altri luoghi come la Leonardo di Cameri oppure le Rsa di Agognate e Veveri che non sono ancora servite da mezzi pubblici. Il problema è legato ai costi: per ogni km percorso, la Sun riceve dall’agenzia regionale un contributo di 1,80 euro; Vercelli riceve 2,50 euro, Torino 3,80 euro. Ogni anno per garantire il servizio minimo, il Comune deve investire 2 milioni di euro dunque la ricalibrazione del trasporto si scontra con la difficoltà delle risorse. Abbiamo dato mandato alla Sun di preparare un piano in linea con le nuove esigenze, ma sarà difficile metterlo in pratica alla luce delle risorse disponibili».
Sul welfare: «Abbiamo in programma la realizzazione di due nuovi asili nido: le liste d’attesa ci sono, ma lo Stato dovrà dare una mano a sostenere le spese per il personale».
Stefania Pugliese, segretaria regionale Cgil Piemonte: «Sindaco, non abbiamo bisogno di comizi pubblici»
«Non abbiamo bisogno di comizi pubblici, ma di discussioni che entrino nel merito – ha detto Pugliese rivolgendosi al sindaco di Novara che pochi secondi prima aveva lasciato la sala –. È facile dire che non dobbiamo demonizzare logistica e venire qui a dare dati falsi sui costi del trasporto pubblico: è nostro compito tutelare i lavoratori e tenere presenti i bisogni del territorio».
Nel suo lungo e dettagliato intervento, Pugliese ha poi sottolineato che «in Italia come in Piemonte il sistema dei trasporti e della logistica ha avuto un ruolo decisivo durante il periodo pandemico e rappresentano elemento centrale per realizzare la ripresa, lo sviluppo ed il futuro dell’economia e dell’occupazione nel paese, anche in relazione alla realizzazione dei progetti previsti dal Pnrr. Abbiamo bisogno di un luogo in cui affrontare, come prioritarie, le criticità della logistica e in cui ragionare delle vocazioni territoriali per garantire il rilancio di tutto il sistema dei poli e degli scali logistici di tutto il Piemonte. Senza mai cadere nella logica dell’interesse provinciale che ignora l’interesse aggregato e finisce per rilanciare scelte cruciali. Non partiamo da zero, dobbiamo riprendere ed aggiornare il documento di Cgil, Cisl e Uil “Proposte per la ripresa e la resilienza del Piemonte”; si stanno discutendo i Piani Regionali della Mobilità delle Persone e della Logistica; stiamo sperimentando modalità di confronto e condivisione con il mondo dell’associazionismo, in particolare quello ambientale. È un lavoro ambizioso e urgente ma mettendo insieme competenze e esperienze possiamo raggiungere il nostro obiettivo, governando il cambiamento e le ricadute».
Michele De Rose, segretario Filt Cgil nazionale: «La logistica è la nuova manifattura di questa rivoluzione industriale»
«Cosa succede ora che la globalizzazione sta cambiando a causa di fatti eccezionali come pandemia e guerra? Il ruolo dei territori come si inquadra in questo contesto? Il sindaco è venuto qui a elencarci quello che lui ha intenzione di fare parlando al singolare. Bisogna invece ragione al plurale. La logistica è la nuova manifattura di questa rivoluzione industriale, ma con un terzo soggetto che è il cittadino e che determina le sorti del sistema, la fortuna o meno delle attività. È necessario istituire il tavolo sulla legalità e a livello territoriale, sempre che il sindaco lo voglia, si deve costruire un rapporto per affrontare questi temi».
Giulia Ardizio, Facility management Gxo Logistics
Ha parlato di politica green e organizzazione della propria azienda con uno sguardo al futuro: «Abbiamo già una pensilina della Sun, ma vorremo incrementare le fermate per il trasporto pubblico e realizzare una pista ciclo pedonale da Novara a Trecate. Importante anche una nuova rotatoria per l’accesso al sito o barriere anti inversione per una maggiore sicurezza dei dipendenti».
Luigi Laudone, responsabile risorse umane FedEx
«Ci siamo da tanti anni, il mercato della logistica è in continua trasformazione e noi dobbiamo anticiparla in modo sostenibile. L’occupazione è uno dei nostri principi cardine, così come il benessere dei lavoratori, la sicurezza sul lavoro e la crescita professionale sono temi che stanno a cuore all’azienda. Su questi principi di innovazione si inserisce il nostro hub di Novara, il più grande a livello europeo con 450 dipendenti e una potenzialità di 30 mila spedizioni l’ora tra pacchi e documenti. Per fare logistica in modo responsabile serve la collaborazione tra impresa, parti sociali e istituzioni».
Diego Modugno, presidente Cal servizi logistici
«Siamo presenti dal 1985 e a oggi occupiamo 4700 lavoratori nel nord Italia. Il primo problema della logistica è la trasparenza e la legalità: non è sempre stato chiaro quale fosse il costo del lavoro e i diritti e ancora oggi non siamo in grado di definire delle tabelle di riferimento. È poi difficile gestire persone che arrivano dall’estero e che vengono in Italia per guadagnare: hanno una concezione diversa del lavoro, dunque serve un interlocutore unico per poter dialogare. Di qui il ruolo fondamentale del tavolo della logistica».
Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture: «Il Piemonte è sotto gli occhi di tutti»
«Siamo in un momento fortunato perchè si stanno realizzando infrastrutture che renderanno la nostra regione, territorio storicamente marginale, uno dei cuore dell’Europa: il Piemonte è sotto gli occhi di tutti perchè sfrutta corridoi europei e il progetto di espansione dei porti liguri. In questo contesto il tema del trasporto pubblico deve essere prioritario non solo nei convegni, ma anche concretamente».
Al convegno ha partecipato da remoto anche Marcello Tadini, professore associato do Geografia economico-politica dell’Università del Piemonte Orientale, il quale ha illustrato i siti logistici e le aree industriali attualmente attivi sul territorio novarese: Fontaneto e Vaprio d’Agogna, Oleggio, Cameri, Biandrate, Trecate, San Pietro Mosezzo, Nibbia e Romentino oltre a quelli presenti in città: Sant’Agabio, l’interporto, lo scalo del Boschetto e Novara nord.