Decine di rapporti sessuali costretti, nonostante i tentativi della donna di opporsi. Anche sotto ricatto: «Se vuoi un figlio mi devi dare qualcosa in cambio», la minacciava l’uomo utilizzando fotografie che lui aveva scattato senza consenso. E poi insulti, denigrazioni, ma anche qualche spintone e percossa.
Ancora una storia di vessazioni fra le mura domestiche, quella passata in tribunale, che si è chiusa con la condanna del sessantenne F.N., residente nella Bassa Novarese, a 6 anni di reclusione per violenza sessuale aggrava e maltrattamenti in famiglia ai danni dell’ex compagna, costituita parte civile per chiedere il risarcimento dei danni. I giudici hanno stabilito una provvisionale di 15 mila euro. I legali dell’imputato avevano chiesto invece l’assoluzione sostenendo la totale assenza di comportamenti ripetuti nel tempo e facendo leva su testimonianze che parlavano del loro assistito come di una persona seria e corretta.
Di tutt’altro tenore i fatti raccontati dalla vittima, avvenuti a partire dal 2016 e fino a poco tempo fa. La situazione, secondo quanto denunciato dall’ex compagna, si era aggravata negli ultimi tempi, quando l’uomo si era convinto che lei lo tradisse: gli insulti e le denigrazioni erano quasi quotidiane. C’erano spesso riferimenti ai chili di troppo: «Guarda come sei diventata, guarda che fondoschiena che ti sta venendo». Poi almeno una decina di rapporti intimi senza consenso, anche quando in camera c’era il figlioletto. Lui le diceva di smetterla, che tanto il piccolo dormiva e non sentiva nulla.
All’uomo il tribunale ha inflitto anche numerose pene accessorie, fra cui la perdita degli alimenti e della successione nei confronti della coniuge, e l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici.