Covid, all’ospedale Maggiore i primi tre pazienti curati con anticorpi monoclonali

Covid, all’ospedale Maggiore i primi tre pazienti curati con anticorpi monoclonali. Dopo gli ospedali di Vercelli e Alessandria, anche Novara ha aderito al progetto pilota quale centro autorizzato dall’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco).

«Questi farmaci – spiega il dottor Diego Brustia, infettivologo della struttura di Malattie infettive diretta dal dottor Pietro Luigi Garavelli – diretti in modo specifico contro il virus, vanno utilizzati in una fase precoce di infezione per evitare lo sviluppo di un’evoluzione sfavorevole della malattia. Per questo motivo possono beneficiare maggiormente di questa terapia le persone che, per caratteristiche individuali, presentano un più alto rischio di evoluzione sfavorevole dell’infezione. Si tratta di un’opzione terapeutica ai soggetti  non ospedalizzati (o ospedalizzati non per Covid ma per una patologia di base) che, pur avendo una malattia lieve o moderata, risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid 19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione o morte».

A oggi hanno potuto beneficiare di questa terapia due pazienti oncoematologici con recente infezione da Covid e uno oncologico: non hanno manifestato effetti collaterali e sono attualmente in follow up.

Gli anticorpi monoclonali vengono, dunque, utilizzati in pazienti e in contesti ben selezionati quali i pazienti fragili per problemi ematologici, sottoposti a chemio, dializzati, altre gravi patologie ben individuate dall’Aifa. L’iter prevede che sia il medico di base (o, se del caso, il pediatra di libera scelta) o il medico dell’Usca a segnalare il paziente che risponde ai requisiti richiesti al reparto di Malattie infettive, dove avviene la validazione della prescrizione e vengono somministrati, ambulatorialmente, gli anticorpi monoclonali.

All’interno del reparto di Malattie Infettive è stato allestito un ambulatorio specifico per l’accesso di pazienti a rischio, eligibili secondo i criteri Aifa per i monoclonali. La Farmacia ospedaliera è stata individuata come centro di ricezione e distribuzione dei monoclonali per tutto il quadrante del Piemonte orientale. «Le richieste ci arrivano dai reparti di malattie infettive delle Asl del quadrante – afferma la direttrice della Farmacia, la dottoressa Alessia Pisterna – e noi provvediamo alle consegne. Solo per quel che riguarda l’Asl Novara i pazienti vengono direttamente inviati alle Malattie infettive dell’ospedale. Proprio di recente abbiamo avuto la conferma, da parte di Aifa, che gli anticorpi monoclonali possono essere impiegati non solo ambulatorialmente ma anche per i degenti in ospedale per altre patologie e che si siano positivizzati durante il ricovero».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Covid, all’ospedale Maggiore i primi tre pazienti curati con anticorpi monoclonali

Covid, all’ospedale Maggiore i primi tre pazienti curati con anticorpi monoclonali. Dopo gli ospedali di Vercelli e Alessandria, anche Novara ha aderito al progetto pilota quale centro autorizzato dall’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco).

«Questi farmaci – spiega il dottor Diego Brustia, infettivologo della struttura di Malattie infettive diretta dal dottor Pietro Luigi Garavelli – diretti in modo specifico contro il virus, vanno utilizzati in una fase precoce di infezione per evitare lo sviluppo di un’evoluzione sfavorevole della malattia. Per questo motivo possono beneficiare maggiormente di questa terapia le persone che, per caratteristiche individuali, presentano un più alto rischio di evoluzione sfavorevole dell’infezione. Si tratta di un’opzione terapeutica ai soggetti  non ospedalizzati (o ospedalizzati non per Covid ma per una patologia di base) che, pur avendo una malattia lieve o moderata, risultano ad alto rischio di sviluppare una forma grave di Covid 19 con conseguente aumento delle probabilità di ospedalizzazione o morte».

A oggi hanno potuto beneficiare di questa terapia due pazienti oncoematologici con recente infezione da Covid e uno oncologico: non hanno manifestato effetti collaterali e sono attualmente in follow up.

Gli anticorpi monoclonali vengono, dunque, utilizzati in pazienti e in contesti ben selezionati quali i pazienti fragili per problemi ematologici, sottoposti a chemio, dializzati, altre gravi patologie ben individuate dall’Aifa. L’iter prevede che sia il medico di base (o, se del caso, il pediatra di libera scelta) o il medico dell’Usca a segnalare il paziente che risponde ai requisiti richiesti al reparto di Malattie infettive, dove avviene la validazione della prescrizione e vengono somministrati, ambulatorialmente, gli anticorpi monoclonali.

All’interno del reparto di Malattie Infettive è stato allestito un ambulatorio specifico per l’accesso di pazienti a rischio, eligibili secondo i criteri Aifa per i monoclonali. La Farmacia ospedaliera è stata individuata come centro di ricezione e distribuzione dei monoclonali per tutto il quadrante del Piemonte orientale. «Le richieste ci arrivano dai reparti di malattie infettive delle Asl del quadrante – afferma la direttrice della Farmacia, la dottoressa Alessia Pisterna – e noi provvediamo alle consegne. Solo per quel che riguarda l’Asl Novara i pazienti vengono direttamente inviati alle Malattie infettive dell’ospedale. Proprio di recente abbiamo avuto la conferma, da parte di Aifa, che gli anticorpi monoclonali possono essere impiegati non solo ambulatorialmente ma anche per i degenti in ospedale per altre patologie e che si siano positivizzati durante il ricovero».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore