Meno nuovi contagi Covid oggi in provincia di Novara, ma in aumento il numero di ricoverati negli ospedali. E il Piemonte potrebbe avviarsi a diventare zona rossa. Tuttavia oggi nel Novarese si sono registrati 99 nuovi casi positivi (un terzo meno di ieri) e soprattutto è sceso a 201,4 il valore dell’“incidenza” (quel rapporto tra casi settimanali e popolazione che può far scattare la zona “rossa” se supera 250).
Negli ospedali, invece, è in salita il numero delle persone ricoverate per Covid: tra Novara e Borgomanero in tutto 94 anche a causa di un crescente numero di nuovi ricoveri giornalieri, 51 negli ultimi tre giorni, cioè più di 17 al giorno. In particolare all’Ospedale Maggiore del capoluogo i pazienti ricoverati sono 53 (di cui 5 in terapia intensiva e 12 in subintensiva) e non si registra alcun decesso, mentre i nuovi ricoverati risultano 7, contro i 9 di ieri e i 16 di giovedì. All’ospedale di Borgomanero il numero di pazienti Covid resta a 41 (8 in terapia intensiva e 20 in subintensiva) ma si registrano ben 3 decessi; 6, come ieri, i nuovi ricoveri.
Il quadro sanitario del Novarese è comunque migliore del resto della Regione dove i pazienti in terapia intensiva sono saliti a 192 (+7 su ieri) e i ricoverati in area non critica sono 2.263 (+40 su ieri) portando i tasso di occupazione dei posti letto (oggi 38,9%) a sfiorare la soglia critica del 40%.
Sempre più grave, nella nostra regione, anche la situazione dei contagi: oggi 1,793 nuovi positivi (pur meno dei due giorni precedenti) e tasso di positività tornato in pari con la media nazionale: 6,7%. Tuttavia il Piemonte sembra avviarsi a grandi passi a diventare una regione “rossa”, o almeno vaste aree del territorio: la regione ha superato ieri l’incidenza 250 e oggi è a quota 265,5, per il balzo in avanti di quattro province: il Verbano Cusio Ossola (353,1), Vercelli (297,5), Torino (294,5) e Cuneo (278,1).
Oggi il Comitato tecnico scientifico nazionale ha proposto che, al superamento dei 250 contagi settimanali per 100mila abitanti (l’incidenza) il territorio vada automaticamente in zona “rossa” (con tutte le scuole chiuse), senza che siano i governatori regionali a decidere. È possibile che un prossimo Dpcm del Governo recepisca questa indicazione.