Dad con un solo caso positivo e quarantena di 14 giorni per tutti gli alunni della classe nelle scuole primarie. La comunicazione di ieri dell’Asl di Novara, che ha recepito le direttive regionali, ha suscitato numerose polemiche. A questo si aggiunge la difficoltà da parte dell’Asl nell’esecuzione del tampone 0, quello che va fatto entro 48 ore dalla comunicazione del caso positivo. Oggi, 20 gennaio, è in programma un incontro tra i vertici dell’azienda sanitaria e i dirigenti scolastici.
Intanto il gruppo consiliare del Pd ha depositato una mozione, primo firmatario il capogruppo Nicola Fonzo, nella quale chiede l’intervento del Comune per la gestione dei tamponi agli alunni delle scuole primarie sottolinendo il fatto che le nuove regole hanno costretto le famiglie «a modificare repentinamente i tempi e l’organizzazione di vita quotidiana. Diversi Comuni italiani si sono fatti promotori di iniziative per sostenere le famiglie coinvolte in queste situazioni, coinvolgendo le farmacie e le strutture sanitarie presenti sul territorio». I consiglieri chiedono quindi al sindaco di «promuovere un accordo con le farmacie e le strutture sanitarie preposte di Novara per agevolare e velocizzare l’esecuzione dei test nelle classi dove si rileva un caso positivo».
La stessa proposta arriva dal consigliere regionale e vice presidente della commissioen Sanità, Domenico Rossi: «La quarantena di 14 giorni, con un solo positivo in classe, rende la situazione della scuola primaria peggiore di quelle secondarie, poiché l’accudimento dei più piccoli è certamente più problematico da parte delle famiglie che, inevitabilmente, vanno in crisi anche per gli aspetti legati al lavoro – dichiara -. Considerato che con i contagi attuali le Asl non riescono a fare i tamponi, perché non cercare e permettere un accordo con le farmacie, ad esempio, per effettuare il tampone necessario? In provincia di Vercelli, ad esempio, ci risulta che alcuni sindaci stiano lavorando a una soluzione di questo tipo. È un errore grave mettere i cittadini nella condizione di ascoltare due messaggi contraddittori: mentre il Governo dice “facciamo di tutto per tenere aperte le scuole”, la Regione dice “quarantena di 14 giorni anche di fronte a un solo caso”. Se sono le istituzioni a creare confusione con messaggi contraddittori è difficile chiedere cooperazione alle famiglie».
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