Covid, dati incompleti dalla Regione. La protesta del consigliere Rossi. Un argomento che il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi, aveva già portato alla luce la scorsa settimana e che ieri sono emersi nuovamente nel corso della quarta commissione e della commissione di indagine.
«L’assessore Icardi ha fatto il punto sulle assunzioni destinate all’emergenza Covid-19, ma non ha fornito i dati delle dimissioni, dei pensionamenti e dei contratti inferiori a un anno che pure diverse Asl hanno emanato – spiega Rossi -. Inoltre non è stato possibile avere i dati relativi alle assunzioni a tempo indeterminato, al turn over ordinario e alle graduatorie ancora aperte a tempo indeterminato. Solo settimana scorsa i sindacati hanno denunciato che quest’anno non verranno coperti neanche i pensionamenti, perché ci si sta appoggiando ai contratti a tempo determinati legati all’emergenza covid (i cui costi verranno ripagati dai ristori statali). Si sta forse approfittando dell’emergenza per scaricare costi regionali sullo stato? In ogni caso, una ricostruzione parziale che non risponde al grido di sofferenza che arriva dalle nostre strutture ospedaliere e dai territori».
«Nel corso della cosiddetta seconda ondata si sono moltiplicate le segnalazioni, in particolare da parte dei sindaci, riguardo alle campagne di screening volontario e le procedure di accesso ai tamponi – continua il consigliere -. Sulla base delle disposizioni regionali, infatti, in caso un tampone rapido eseguito in ambito privato dia esito positivo, sarebbe necessaria una conferma con un tampone molecolare anch’esso a pagamento a carico del cittadino. Riteniamo che questa indicazione vada modificata. Qualora ci sia un esito positivo del tampone rapido, il successivo tampone deve essere in carico all’Asl e non pagato dal cittadino».
L’assessore all’emergenza Covid Marnati ha confermato che questa è effettivamente una criticità «ci auguriamo che la giunta intervenga al più presto».
Altro aspetto sottolienato dal consigliere è quello relativo ai rimborsi per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (DPI) per le Rsa. «Non sono comprese nei ristori previsti dalla Regione le residenze per anziani rientranti tra le onlus, ad esempio gestiti da Ipab o Fondazioni, a differenza di quanto accade per le imprese. Si tratta di una discriminazione che va sanata: una condizione penalizzante, sul piano economico e gestionale. Diverse criticità infine ci sono state segnalate nell’accesso delle strutture all’applicativo per registrare gli esiti dei tamponi e nella distribuzione dei tamponi rapidi alle strutture: ci auguriamo che progressivamente queste difficoltà vengano superate».
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