Covid, è emergenza ospedali: dal Piemonte appello alle Ong

In Piemonte la situazione Covid sta drammaticamente precipitando e la Regione sospende l’effettuazione dei tamponi agli asintomatici venuti a contatto di positivi. Di fronte al «moltiplicarsi senza precedenti di ricoveri ospedalieri», inoltre, il presidente della commissione regionale Sanità Alessandro Stecco chiede alle Ong di inviare i propri medici e infermieri negli ospedali piemontesi.

I dati di oggi, domenica 8 novembre, sottolineano una situazione tra le più gravi in Italia: non tanto per i 3.884 nuovi casi positivi, ma per il trend di crescita che non rallenta. Negli ultimi sette giorni il Piemonte ha registrato un aumento di quasi 8mila nuovi casi, il dato in assoluto più alto d’Italia (in Lombardia è +6.415 e in Campania +6.332). Ciò ha portato l’incidenza (casi settimanali su 100mila abitanti) al rapporto più alto (dopo la Valle d’Aosta): 576,6 (Lombardia 560,6) mentre nella settimana precedente era di 393,1 (Lombardia 496,9). Una crescita ben rappresentata anche dal rapporto tra casi positivi e tamponi fatti: negli ultimi sette giorni il 22,8% (dato più alto d’Italia, dove è al 16%) e oggi il 26,2%, ma solo la settimana scorsa il 18% (inferiore alla Lombardia) e un mese fa (settimana 5-11 ottobre) 4,7%.

 

 

Quasi insostenibile la situazione negli ospedali (in particolare nell’area torinese) con i ricoveri saliti oggi a 4.367 (cioè 1 ogni mille abitanti, contro lo 0,61 in Lombardia e lo 0,44 in Italia), più del doppio di domenica scorsa (2.024) e con un indice di occupazione dei posti letto al 78,3%. In terapia intensiva i ricoverati sono saliti a 304 (domenica scorsa 179) con una occupazione dell’82,8% dei posti dichiarati disponibili in ottobre. I decessi nell’ultima settimana sono stati 235 (in media 34 al giorno) a fronte dei 135 della settimana prima.

Al Maggiore di Novara i ricoveri sono saliti a 202, di cui 13 in terapia intensiva e 31 in subintensiva. Oggi si è registrato il decesso di una donna di 86 anni.

L’APPELLO DEL PROF. STECCO ALLE ONG

Questo il quadro che ha mosso Alessandro Stecco, consigliere della Lega ma soprattutto responsabile della Struttura semplice di Neuroradiologia dall’ospedale Maggiore di Novara nonché docente universitario all’Upo, a lanciare un appello a tutte le Organizzazioni non governative: «Dirottate personale sanitario dai vostri ospedali all’estero verso il Piemonte. I posti letto e soprattutto il personale si stanno esaurendo. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».

«La criticità di oggi e di domani – aggiunge il professor Stecco – è quella legata al personale sanitario, che nonostante i bandi e le assunzioni già avvenute nella fase Uno non è in grado di fronteggiare un tale aumento di ricoveri. Uomini e donne che ogni giorno danno il massimo senza la possibilità di ricevere rimpiazzi, senza la possibilità di riposarsi nonostante il super lavoro di questi mesi, e che tra di loro stanno nuovamente contando casi di positività al virus. Questa criticità impedisce da un lato di aprire nuovi reparti Covid e dall’altro di gestire i reparti necessari al mantenimento di percorsi clinico-assistenziali per le altre patologie».

Stecco critica la «lentezza esasperante» del Governo in materia di strutture sanitarie e conclude: «Credo quindi sia il momento di attingere a tutte le risorse disponibili, come è avvenuto e avverrà per i rinforzi arrivati da Cuba e dalla Cina. In un momento difficile per la mia Regione mi chiedo se quelle Ong che gestiscono ospedali e personale nei vari contesti internazionali, che magari vivono una fase pandemica diversa da quella europea, possano mandarci da subito più personale medico e infermieristico possibile».

NIENTE TAMPONI AGLI ASINTOMATICI

Ad avvalorare la situazione critica della sanità piemontese è la nota inviata alle Aziende sanitarie regionali, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta dalla Direzione della Sanità del Piemonte e il Dipartimento delle malattie e emergenze infettive, per indicare nuove regole e priorità.

Anzitutto che «i soggetti asintomatici vengono messi in quarantena (attuale tempo previsto 14 giorni) senza l’esecuzione di tampone», a meno che non sia «contatto stretto di caso confermato che frequenta o convive con soggetti fragili» che sarà sottoposto a tampone molecolare di ingresso in quarantena (e poi di uscita).

Viene inoltre raccomandato ai medici «in presenza di soggetto positivo emettere immediatamente, mediante caricamento in piattaforma Covid-19 Regione Piemonte, il provvedimento di isolamento e, sulla base delle informazioni raccolte, disporre la quarantena dei contatti stretti».

 

 

 

 

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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In Piemonte la situazione Covid sta drammaticamente precipitando e la Regione sospende l’effettuazione dei tamponi agli asintomatici venuti a contatto di positivi. Di fronte al «moltiplicarsi senza precedenti di ricoveri ospedalieri», inoltre, il presidente della commissione regionale Sanità Alessandro Stecco chiede alle Ong di inviare i propri medici e infermieri negli ospedali piemontesi. I dati di oggi, domenica 8 novembre, sottolineano una situazione tra le più gravi in Italia: non tanto per i 3.884 nuovi casi positivi, ma per il trend di crescita che non rallenta. Negli ultimi sette giorni il Piemonte ha registrato un aumento di quasi 8mila nuovi casi, il dato in assoluto più alto d’Italia (in Lombardia è +6.415 e in Campania +6.332). Ciò ha portato l’incidenza (casi settimanali su 100mila abitanti) al rapporto più alto (dopo la Valle d’Aosta): 576,6 (Lombardia 560,6) mentre nella settimana precedente era di 393,1 (Lombardia 496,9). Una crescita ben rappresentata anche dal rapporto tra casi positivi e tamponi fatti: negli ultimi sette giorni il 22,8% (dato più alto d’Italia, dove è al 16%) e oggi il 26,2%, ma solo la settimana scorsa il 18% (inferiore alla Lombardia) e un mese fa (settimana 5-11 ottobre) 4,7%.     Quasi insostenibile la situazione negli ospedali (in particolare nell’area torinese) con i ricoveri saliti oggi a 4.367 (cioè 1 ogni mille abitanti, contro lo 0,61 in Lombardia e lo 0,44 in Italia), più del doppio di domenica scorsa (2.024) e con un indice di occupazione dei posti letto al 78,3%. In terapia intensiva i ricoverati sono saliti a 304 (domenica scorsa 179) con una occupazione dell’82,8% dei posti dichiarati disponibili in ottobre. I decessi nell’ultima settimana sono stati 235 (in media 34 al giorno) a fronte dei 135 della settimana prima. Al Maggiore di Novara i ricoveri sono saliti a 202, di cui 13 in terapia intensiva e 31 in subintensiva. Oggi si è registrato il decesso di una donna di 86 anni. L’APPELLO DEL PROF. STECCO ALLE ONG Questo il quadro che ha mosso Alessandro Stecco, consigliere della Lega ma soprattutto responsabile della Struttura semplice di Neuroradiologia dall’ospedale Maggiore di Novara nonché docente universitario all’Upo, a lanciare un appello a tutte le Organizzazioni non governative: «Dirottate personale sanitario dai vostri ospedali all’estero verso il Piemonte. I posti letto e soprattutto il personale si stanno esaurendo. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti». «La criticità di oggi e di domani - aggiunge il professor Stecco - è quella legata al personale sanitario, che nonostante i bandi e le assunzioni già avvenute nella fase Uno non è in grado di fronteggiare un tale aumento di ricoveri. Uomini e donne che ogni giorno danno il massimo senza la possibilità di ricevere rimpiazzi, senza la possibilità di riposarsi nonostante il super lavoro di questi mesi, e che tra di loro stanno nuovamente contando casi di positività al virus. Questa criticità impedisce da un lato di aprire nuovi reparti Covid e dall’altro di gestire i reparti necessari al mantenimento di percorsi clinico-assistenziali per le altre patologie». Stecco critica la «lentezza esasperante» del Governo in materia di strutture sanitarie e conclude: «Credo quindi sia il momento di attingere a tutte le risorse disponibili, come è avvenuto e avverrà per i rinforzi arrivati da Cuba e dalla Cina. In un momento difficile per la mia Regione mi chiedo se quelle Ong che gestiscono ospedali e personale nei vari contesti internazionali, che magari vivono una fase pandemica diversa da quella europea, possano mandarci da subito più personale medico e infermieristico possibile». NIENTE TAMPONI AGLI ASINTOMATICI Ad avvalorare la situazione critica della sanità piemontese è la nota inviata alle Aziende sanitarie regionali, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta dalla Direzione della Sanità del Piemonte e il Dipartimento delle malattie e emergenze infettive, per indicare nuove regole e priorità. Anzitutto che «i soggetti asintomatici vengono messi in quarantena (attuale tempo previsto 14 giorni) senza l’esecuzione di tampone», a meno che non sia «contatto stretto di caso confermato che frequenta o convive con soggetti fragili» che sarà sottoposto a tampone molecolare di ingresso in quarantena (e poi di uscita). Viene inoltre raccomandato ai medici «in presenza di soggetto positivo emettere immediatamente, mediante caricamento in piattaforma Covid-19 Regione Piemonte, il provvedimento di isolamento e, sulla base delle informazioni raccolte, disporre la quarantena dei contatti stretti».        

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.