Covid e lavoro: nel Novarese oltre 2mila infezioni professionali, il 73% donne

I dati dell'intero periodo di pandemia nell'ultimo report dell'Inail. Per l'80% colpite le professioni sociosanitarie, soprattutto gli infermieri. Casi in ripresa con il 2022

2262 lavoratori si sono ammalati sul lavoro di Covid 19, e di questi 3 sono morti: così in Provincia di Novara gli effetti degli infortuni provocati in questi anni dalla pandemia e diffusi dall’Inail. Tre quarti dei casi riguardano le lavoratrici e le professioni di gran lunga più colpite sono nel settore sanitario e sociale, in primo luogo gli infermieri.

I dati emergono dal 29esimo report nazionale sui contagi lavoro-correlati da nuovo Coronavirus dell’Inail sul periodo da gennaio 2020 al 31 agosto 2022, durante il quale in Italia si sono avute 296.806 infezioni di origine professionale (99.133 sono nei primi otto mesi di quest’anno), di cui 886 con esito mortale, per l’82,8% di uomini. Tuttavia Il nuovo report conferma il trend in netta diminuzione dei casi mortali. In Piemonte, seconda regione italiana più colpita dopo la Lombardia, nello stesso periodo sono state registrate 34.244 denunce di infortunio per contagio (l’11,5% del totale), con 64 morti.

Ad essere più colpite sono state le lavoratrici (1.650 nel Novarese, il 72,9%, meno del 76,1% regionale) e, complessivamente, la fascia d’età con più casi è quella dei lavoratori fra 50 e 64 anni  (935, cioè il 41,3%, meno del 42,8% regionale), seguita dalla fascia di lavoratori con età fra 35 e 49 anni (806 casi, il 35,6%).

I casi in Piemonte da gennaio 2020 ad agosto 2022. Fonte Inail

A livello piemontese il maggior numero di contagi professionali si è avuto nel 2020 (60,2%), con una netta flessione nel 2021 (12,98%) e una ripresa nel 2022 (26,9% già nei primi otto mesi, pur inferiore al dato nazionale del 33,4%). I mesi dell’anno in corso mostrano un andamento altalenante, con il minimo di denunce in corrispondenza di agosto.

Il settore con il più elevato numero di contagi è naturalmente quello della sanità e assistenza (61,2%), seguito dall’amministrazione pubblica (22%, in cui una fetta importante è negli organismi predisposti alla sanità, come le Asl), quindi i servizi alle imprese (5,5%) e il settore trasporto e magazzinaggio (4%).

Le professioni più colpite sono nell’ambito della sanità e del sociale che ha complessivamente interessato in Piemonte l’80,8% del totale dei lavoratori. Nell’ambito delle professioni sociosanitarie statisticamente maggiore è quello dei tecnici della salute (38,6% del totale lavoratori, di cui il 78,5% sono infermieri e il 4,9% tecnici di laboratorio e radiologia); quindi le professioni qualificate degli operatori socio-sanitari (24,5% del totale), e a seguire i medici (9,3% del totale dei lavoratori, in cui oltre un terzo sono medici generici e internisti).

Tra le altre professioni il 4,9% dei lavoratori colpiti da Covid è fra gli impiegati e il 2,2% fra il personale non qualificato dei servizi di pulizia.

Il settore sociosanitario è anche quello che registra il maggior numero di decessi, con quasi il 90% dei casi fra i 64 registrati in Piemonte, in cui un terzo riguardano direttamente medici, infermieri e operatori sanitari.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Covid e lavoro: nel Novarese oltre 2mila infezioni professionali, il 73% donne

I dati dell’intero periodo di pandemia nell’ultimo report dell’Inail. Per l’80% colpite le professioni sociosanitarie, soprattutto gli infermieri. Casi in ripresa con il 2022

2262 lavoratori si sono ammalati sul lavoro di Covid 19, e di questi 3 sono morti: così in Provincia di Novara gli effetti degli infortuni provocati in questi anni dalla pandemia e diffusi dall’Inail. Tre quarti dei casi riguardano le lavoratrici e le professioni di gran lunga più colpite sono nel settore sanitario e sociale, in primo luogo gli infermieri.

I dati emergono dal 29esimo report nazionale sui contagi lavoro-correlati da nuovo Coronavirus dell'Inail sul periodo da gennaio 2020 al 31 agosto 2022, durante il quale in Italia si sono avute 296.806 infezioni di origine professionale (99.133 sono nei primi otto mesi di quest'anno), di cui 886 con esito mortale, per l'82,8% di uomini. Tuttavia Il nuovo report conferma il trend in netta diminuzione dei casi mortali. In Piemonte, seconda regione italiana più colpita dopo la Lombardia, nello stesso periodo sono state registrate 34.244 denunce di infortunio per contagio (l’11,5% del totale), con 64 morti.

Ad essere più colpite sono state le lavoratrici (1.650 nel Novarese, il 72,9%, meno del 76,1% regionale) e, complessivamente, la fascia d’età con più casi è quella dei lavoratori fra 50 e 64 anni  (935, cioè il 41,3%, meno del 42,8% regionale), seguita dalla fascia di lavoratori con età fra 35 e 49 anni (806 casi, il 35,6%).

I casi in Piemonte da gennaio 2020 ad agosto 2022. Fonte Inail

A livello piemontese il maggior numero di contagi professionali si è avuto nel 2020 (60,2%), con una netta flessione nel 2021 (12,98%) e una ripresa nel 2022 (26,9% già nei primi otto mesi, pur inferiore al dato nazionale del 33,4%). I mesi dell’anno in corso mostrano un andamento altalenante, con il minimo di denunce in corrispondenza di agosto.

Il settore con il più elevato numero di contagi è naturalmente quello della sanità e assistenza (61,2%), seguito dall’amministrazione pubblica (22%, in cui una fetta importante è negli organismi predisposti alla sanità, come le Asl), quindi i servizi alle imprese (5,5%) e il settore trasporto e magazzinaggio (4%).

Le professioni più colpite sono nell’ambito della sanità e del sociale che ha complessivamente interessato in Piemonte l’80,8% del totale dei lavoratori. Nell’ambito delle professioni sociosanitarie statisticamente maggiore è quello dei tecnici della salute (38,6% del totale lavoratori, di cui il 78,5% sono infermieri e il 4,9% tecnici di laboratorio e radiologia); quindi le professioni qualificate degli operatori socio-sanitari (24,5% del totale), e a seguire i medici (9,3% del totale dei lavoratori, in cui oltre un terzo sono medici generici e internisti).

Tra le altre professioni il 4,9% dei lavoratori colpiti da Covid è fra gli impiegati e il 2,2% fra il personale non qualificato dei servizi di pulizia.

Il settore sociosanitario è anche quello che registra il maggior numero di decessi, con quasi il 90% dei casi fra i 64 registrati in Piemonte, in cui un terzo riguardano direttamente medici, infermieri e operatori sanitari.

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Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.