Covid in Piemonte: più ricoveri, meno nuovi casi, pochi vaccinati

L'impatto del virus rallenta e i decessi sono solo 2 in sette giorni. Tra gli anziani la maggior incidenza di casi ma anche le più alte percentuali di vaccinati

Nella seconda settimana di dicembre l’impatto del Covid è rallentato, dopo le ultime tre settimane in cui i casi, a livello italiano, erano pressoché raddoppiati. La situazione, spiega la Regione nel bollettino settimanale “rimane sotto controllo”. I numeri dicono che in Piemonte aumentano i ricoverati (+11,5%, quarto dato italiano) ma i decessi sono pochissimi, il tasso di positività è inferiore alla media nazionale e l’incidenza è in lieve calo. Novara è la seconda provincia del Piemonte per minor tasso di nuovi casi.

Sul fronte della nuova campagna di vaccinazioni il Piemonte è dietro le maggiori regioni del Nord, appena sopra la media italiana. Gli anziani risultano le persone più vaccinate, in particolare fra 70 e 79 anni, ma anche quelle dove è maggiore l’incidenza dei contagi.

RICOVERI SOTTO OSSERVAZIONE

Per capire l’andamento del Covid si guardano soprattutto i ricoveri ospedalieri, indice più probante dell’impatto della malattia sulla popolazione ed anche fattore di maggior rischio se dovesse esserci un balzo dei casi con una realtà sanitaria più provata che prima della pandemia. Inoltre i tamponi non sono più generalizzati e, conseguentemente, i casi positivi accertati non considerano molte persone che si ammalano in forma non preoccupante o al di fuori delle strutture di ricovero o cura.

In Piemonte mercoledì 13 dicembre risultano ospedalizzate 688 persone (71 in più del 6 dicembre), di cui 16 in terapia intensiva (3 in meno di sette giorni prima), con un tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri in area non critica del 10,3% e in terapia intensiva del 2,7%, livelli inferiori alle medie nazionali. La nostra regione è fra quelle con la maggior presenza di ricoverati con Covid (è quarta in Italia) con 16,2 ospedalizzati ogni 100mila a fronte della media nazionale del 13%; meglio in terapia intensiva con un indice di 0,38 contro quello nazionale di 0,40.

Bassa, invece, la mortalità con 2 soli decessi nell’ultima settimana (1 in meno di quella precedente) e un indice su popolazione di 0,05 contro quello nazionale di 0,55 (in Italia 322 morti negli ultimi sette giorni, +15 sul dato precedente).

Il Piemonte è tra le regioni con il maggior numero di tamponi eseguiti (4.939 il 13 dicembre, cioè uno ogni 858 piemontesi, in Italia uno ogni 2.312 residenti) e il tasso di positività è al 17,8% a fronte del dato nazionale del 21,2%. I nuovi positivi risultano 878 a fronte dei 723 del 6 dicembre, con un livello paragonabile a quello nazionale. Tuttavia scende l’incidenza (casi settimanali su 100mila abitanti): 109,3 il 13 dicembre, 115,8 sette giorni prima.

IL NOVARESE

La nostra provincia vede scendere il numero di persone ufficialmente positive a 233 (11 dicembre) rispetto al precedente 312 (4 dicembre) ed egualmente Novara città: 55 su 70. Ciò pur in presenza di un dato in crescita dei nuovi positivi (65 rispetto a 41 del mercoledì precedente) e anche dell’incidenza (84,7 rispetto a 81,9). Comunque Novara si conferma la provincia con meno nuovi casi di Covid, dietro solo a Cuneo (incidenza 77,1).

CONTAGIO MAGGIORE FRA GLI ANZIANI

In Piemonte la fascia di età dove si registrano i maggiori casi di positività è quella degli over80 con un’incidenza di 258,6, pur in calo dell’8% sulla settimana prima, seguita dalla fascia 70-79 anni (193,4) e da quella 60-69 anni (132,5). Dati che tuttavia sono influenzati dal fatto che la popolazione anziana è più controllata e più sottoposta a ricoveri.

In età pediatrica la fascia più colpita è quella dei bimbi più piccoli (incidenza 67,9 tra zero e 2 anni, in netto calo su sette giorni fa) mentre è contenuta tra 14,5 e 8,5 nelle diverse fasce dell’età scolare.

VACCINAZIONI

In Piemonte al 14 dicembre sono state somministrate 106.889 dosi di vaccini XBB 1.5, cioè quello previsto dalla campagna di questo inverno 2023/24. Il dato dice che è la nona regione italiana per copertura della popolazione, vaccinata al 2,52%, contro una media nazionale del 2,48%: fanno meglio grandi regioni come Toscana (5,8%), Emilia Romagna (4,8%) e Lombardia (4,2%).

I nuovi vaccini sono stati iniettati per il 32,7% ad anziani fra 70 e 79 anni, per il 24,3% nella fascia 80-89, per il 22,4% in quella 60-69, per il 7,3% nella fascia 50-59 e solo il 6,7% ha interessato gli over 90.

La Regione comunica che nell’ultima settimana sono state vaccinate 13.463 persone: 75 hanno ricevuto la prima dose, 7 la seconda, 99 la terza, 1.571 la quarta, 8.189 la quinta, 3.522 la sesta.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Covid in Piemonte: più ricoveri, meno nuovi casi, pochi vaccinati

L’impatto del virus rallenta e i decessi sono solo 2 in sette giorni. Tra gli anziani la maggior incidenza di casi ma anche le più alte percentuali di vaccinati

Nella seconda settimana di dicembre l’impatto del Covid è rallentato, dopo le ultime tre settimane in cui i casi, a livello italiano, erano pressoché raddoppiati. La situazione, spiega la Regione nel bollettino settimanale “rimane sotto controllo”. I numeri dicono che in Piemonte aumentano i ricoverati (+11,5%, quarto dato italiano) ma i decessi sono pochissimi, il tasso di positività è inferiore alla media nazionale e l’incidenza è in lieve calo. Novara è la seconda provincia del Piemonte per minor tasso di nuovi casi.

Sul fronte della nuova campagna di vaccinazioni il Piemonte è dietro le maggiori regioni del Nord, appena sopra la media italiana. Gli anziani risultano le persone più vaccinate, in particolare fra 70 e 79 anni, ma anche quelle dove è maggiore l’incidenza dei contagi.

RICOVERI SOTTO OSSERVAZIONE

Per capire l’andamento del Covid si guardano soprattutto i ricoveri ospedalieri, indice più probante dell’impatto della malattia sulla popolazione ed anche fattore di maggior rischio se dovesse esserci un balzo dei casi con una realtà sanitaria più provata che prima della pandemia. Inoltre i tamponi non sono più generalizzati e, conseguentemente, i casi positivi accertati non considerano molte persone che si ammalano in forma non preoccupante o al di fuori delle strutture di ricovero o cura.

In Piemonte mercoledì 13 dicembre risultano ospedalizzate 688 persone (71 in più del 6 dicembre), di cui 16 in terapia intensiva (3 in meno di sette giorni prima), con un tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri in area non critica del 10,3% e in terapia intensiva del 2,7%, livelli inferiori alle medie nazionali. La nostra regione è fra quelle con la maggior presenza di ricoverati con Covid (è quarta in Italia) con 16,2 ospedalizzati ogni 100mila a fronte della media nazionale del 13%; meglio in terapia intensiva con un indice di 0,38 contro quello nazionale di 0,40.

Bassa, invece, la mortalità con 2 soli decessi nell’ultima settimana (1 in meno di quella precedente) e un indice su popolazione di 0,05 contro quello nazionale di 0,55 (in Italia 322 morti negli ultimi sette giorni, +15 sul dato precedente).

Il Piemonte è tra le regioni con il maggior numero di tamponi eseguiti (4.939 il 13 dicembre, cioè uno ogni 858 piemontesi, in Italia uno ogni 2.312 residenti) e il tasso di positività è al 17,8% a fronte del dato nazionale del 21,2%. I nuovi positivi risultano 878 a fronte dei 723 del 6 dicembre, con un livello paragonabile a quello nazionale. Tuttavia scende l’incidenza (casi settimanali su 100mila abitanti): 109,3 il 13 dicembre, 115,8 sette giorni prima.

IL NOVARESE

La nostra provincia vede scendere il numero di persone ufficialmente positive a 233 (11 dicembre) rispetto al precedente 312 (4 dicembre) ed egualmente Novara città: 55 su 70. Ciò pur in presenza di un dato in crescita dei nuovi positivi (65 rispetto a 41 del mercoledì precedente) e anche dell’incidenza (84,7 rispetto a 81,9). Comunque Novara si conferma la provincia con meno nuovi casi di Covid, dietro solo a Cuneo (incidenza 77,1).

CONTAGIO MAGGIORE FRA GLI ANZIANI

In Piemonte la fascia di età dove si registrano i maggiori casi di positività è quella degli over80 con un’incidenza di 258,6, pur in calo dell’8% sulla settimana prima, seguita dalla fascia 70-79 anni (193,4) e da quella 60-69 anni (132,5). Dati che tuttavia sono influenzati dal fatto che la popolazione anziana è più controllata e più sottoposta a ricoveri.

In età pediatrica la fascia più colpita è quella dei bimbi più piccoli (incidenza 67,9 tra zero e 2 anni, in netto calo su sette giorni fa) mentre è contenuta tra 14,5 e 8,5 nelle diverse fasce dell’età scolare.

VACCINAZIONI

In Piemonte al 14 dicembre sono state somministrate 106.889 dosi di vaccini XBB 1.5, cioè quello previsto dalla campagna di questo inverno 2023/24. Il dato dice che è la nona regione italiana per copertura della popolazione, vaccinata al 2,52%, contro una media nazionale del 2,48%: fanno meglio grandi regioni come Toscana (5,8%), Emilia Romagna (4,8%) e Lombardia (4,2%).

I nuovi vaccini sono stati iniettati per il 32,7% ad anziani fra 70 e 79 anni, per il 24,3% nella fascia 80-89, per il 22,4% in quella 60-69, per il 7,3% nella fascia 50-59 e solo il 6,7% ha interessato gli over 90.

La Regione comunica che nell’ultima settimana sono state vaccinate 13.463 persone: 75 hanno ricevuto la prima dose, 7 la seconda, 99 la terza, 1.571 la quarta, 8.189 la quinta, 3.522 la sesta.

© 2020-2024 La Voce di Novara
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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.