Ancora un decesso nel Novarese a causa del Covid (all’ospedale SS. Trinità di Borgomanero) mentre cresce – come in tutta Italia – il numero di non vaccinati che vengono ricoverati in ospedale, perché in condizioni serie o critiche.
Oggi, venerdì 10 dicembre, negli ospedali della provincia per Covid sono ricoverate 21 persone di cui 3 in terapia intensiva (che erano vuote a inizio mese fino al 5 dicembre). In particolare al SS. Trinità di Borgomanero (di cui l’Asl NO fornisce dati dettagliati) i ricoverati sono saliti a 14 (uno in terapia intensiva) dopo il ricovero di due persone non vaccinate e un decesso. L’ospedale nelle ultime tre settimane (da venerdì 19 novembre) ha registrato 26 nuovi ricoveri, di cui 18 (il 69%) non vaccinati, e 5 decessi. Nello stesso periodo al Maggiore di Novara sono avvenuti 13 nuovi ricoveri e 4 decessi.
Va sottolineato che oggi in provincia di Novara si sono registrati 112 nuovi casi (su una media giornaliera di 84 nell’ultima settimana) e sono stati superati i mille infetti: 1007. Nell’alto Novarese sono 492 (pari a 3,44 ogni mille abitanti), mentre nell’area Sud con il capoluogo, gli attualmente positivi sono saliti a 515 (2,35 ogni mille abitanti). L’incidenza in provincia è salita a 162.
Sotto il profilo vaccinale nel distretto Nord dell’Asl NO la presenza di non vaccinati (oltre 16500 persone, ultimi dati del 1° dicembre) era del 12,3% mentre nei distretti Sud e del capoluogo i 20500 non vaccinati rappresentavano il 12,1% della popolazione sopra gli 11 anni.
PIEMONTE, IN RIANIMAZIONE QUASI L’80% DI NON VACCINATI
Il dato novarese si accompagna ai dati che emergono a livello regionale e nazionale.
Gli ultimi dati forniti oggi dalla Regione affermano che in Piemonte il 77,3% dei pazienti ricoverati per Covid in terapia intensiva non sono vaccinati. In particolare, dei 44 ricoveri attuali 34 riguardano pazienti non vaccinati (21 uomini e 13 donne), altri 10 sono invece pazienti vaccinati (5 uomini e 5 donne), ma con un quadro clinico serio per patologie pregresse.
Il quadro aggiorna il precedente al 3 dicembre che indicava come fossero no vax 2 pazienti su 3 ricoverati in terapia intensiva: su 34 ricoveri 25 riguardavano non vaccinati e 9 invece vaccinati.
Inoltre, dati al 3 dicembre, in Piemonte il contagio era 4 volte più alto tra i non vaccinati: nella settimana 22-28 novembre su 3.914 nuovi positivi i vaccinati erano 2.223 (cioè 67,3 ogni centomila vaccinati) mentre 1.691 erano non vaccinati (cioè 256,2 ogni centomila persone non vaccinate con 12 anni o più).
VACCINATI IN INTENSIVA: IN MEDIA 75ENNI CON SECONDA DOSE DA OLTRE 4 MESI
Ma quali persone finiscono in terapia intensiva? Il monitoraggio della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), che compie periodiche rilevazioni sull’attività di 16 ospedali italiani “sentinella”, con i dati al 7 dicembre rileva che, nelle ultime due settimane, nelle terapie intensive è aumentato del 32% il numero dei pazienti no vax ed è diminuito del 33% quello dei vaccinati, per altro – è specificato – tutte persone con ciclo vaccinale completato da più di 4 mesi. Nell’ultima settimana le ospedalizzazioni sono cresciute del 10%. Inoltre, spiega la Fiaso, “l’età media di chi finisce in ospedale è più alta, pari a 75 anni, tra i vaccinati e più bassa, pari a 64 anni, tra i non vaccinati”. Inoltre i pazienti vaccinati al 71% presentano altre patologie gravi, mentre quasi metà dei non vaccinati (il 44%) non presentava malattie significative prima di aggravarsi per il Covid e finire in rianimazione.
La Fiaso dà una sottolineatura anche sui pazienti pediatrici: sono 19 i ricoverati con meno di 18 anni (metà ha meno di 5 anni), di cui 1 in terapia intensiva.
NECESSARIA LA TERZA DOSE: I NO VAX CONTAGIATI 10 VOLTE IN PIU’
La Altems (Alta scuola di economia e management del sistema sanitario dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) in un report del 9 dicembre ha invece valutato che ”il 67% dei vaccinati oltre 5 mesi non sarebbe contagiato se fosse stato sottoposto a vaccinazione con terza dose. Questo avrebbe permesso una riduzione del numero totale dei contagi pari a circa 29.319 su 44.023 contagi verificatisi negli ultimi 30 giorni”. La maggior parte dei contagi evitabili è calcolata nella fascia d’età tra 12 e 39 anni: il 73% di quelli avvenuti in quella fascia. Il calcolo è basato sui dati che stimano 25 persone contagiate ogni centomila con la terza dose, quindi 61 ogni centomila vaccinati con ciclo completo entro 5 mesi e 90 tra gli stessi vaccinati ma da più di 5 mesi. Infine il report Altem sottolinea: “L’epidemia corre più veloce tra i non vaccinati con un tasso di incidenza pari a 237,95 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, pari a circa 10 volte in più la popolazione vaccinata con terza dose”.