Mentre in Provincia il numero dei contagiati continua giorno dopo giorno a toccare nuovi record, ora anche gli ospedali novaresi tornano sotto pressione, in particolare il SS. Trinità di Borgomanero, che da sei giorni consecutivi ha un decesso. Oggi il numero complessivo di malati con Covid ricoverati nei due ospedali novaresi è salito a 132, cioè 13 in più di ieri e il 71,4% in più di sabato scorso. Il livello raggiunto riporta ai numeri di fine aprile mentre la terza ondata stava scendendo. Oggi 11 pazienti sono in terapia intensiva e 20 sono i nuovi ingressi in ospedale di positivi. Negli ultimi sette giorni gli ingressi di pazienti con Covid nei due ospedali novaresi sono stati 92 (13 al giorno) e i decessi 7.
Al Maggiore di Novara oggi gli ospedalizzati con Covid sono saliti a 83 (+9 su ieri), di cui 6 in rianimazione, 14 in subintensiva e 25 nel reparto di media intensità allestito al padiglione C). Al SS Trinità di Borgomanero 49 pazienti Covid (+4 su ieri) di cui 5 in rianimazione, 13 in subintensiva e 15 nel reparto a media intensità. Da lunedì 3 gennaio il SS Trinità registra un decesso al giorno.
Il numero dei ricoveri in Piemonte continua ad accelerare più che altrove: i malati Covid negli ospedali sono saliti a 1810 (+80 su ieri), di cui 145 (+8 su ieri) in terapia intensiva. L’occupazione dei posti letto in area non critica è al 28,6% (in Italia 23,4%) e in rianimazione è al 23,1% (in Italia16,8%).
Un dato che indica la pressione dei malati Covid sugli ospedali è quello dei ricoverati rispetto alla popolazione: i 132 ricoverati al Maggiore e al SS. Trinità sono 36,4 ogni 100mila abitanti della nostra provincia, in regione il rapporto sale a 42,4 mentre in Italia è 27,8.
SUI RICOVERI PESANO I NON VACCINATI
Lo stato vaccinale dei ricoverati indica sempre una correlazione tra mancanza di immunizzazione e notevolmente maggiore possibilità di finire in ospedale. L’Asl Novara comunica che al SS. Trinità di Borgomanero nell’ultima settimana dei 36 nuovi ricoverati nei reparti Covid, 19 sono non vaccinati.
Martedì 4 gennaio (ultimo dato disponibile) dei 64 ospedalizzati in quel giorno, 28 erano non vaccinati.
Naturalmente questi dati vanno letti sapendo che il totale dei non vaccinati (da 5 anni in su) in Piemonte rappresenta il 16,3% della popolazione, ma i non vaccinati over 50 sono solo il 4,9% della popolazione regionale (poco più di 200mila persone), mentre coloro che hanno completato il ciclo vaccinale almeno alla seconda dose sono l’83,3% della popolazione vaccinabile.
A livello regionale, poco prima di Natale, il presidente Cirio ricordava che «l’80% dei ricoverati nelle nostre terapie intensive riguarda persone non vaccinate e questo, oltre a essere un pericolo per loro stesse, rappresenta un pericolo anche per la collettività, perché priva il sistema di posti letto necessari alla cura di altre patologie. Per questo vaccinarsi è fondamentale ora più che mai».
La Regione in una nota di venerdì 7 gennaio ha comunicato che nell’ultimo mese i morti per Covid sono stati 211, tutti con più di 50 anni, e di questi 119 erano non vaccinati: dunque la mortalità in questa fascia d’età per i non vaccinati è 12 volte maggiore.