Criminalità, a Novara un terzo delle denunce è per furti. Record di truffe informatiche

Pubblicata la classifica sulla Qualità della vita 2024 da "Il Sole 24 Ore". Un trend nazionale che non risparmia il capoluogo

I reati in Italia tornano a salire e la provincia di Novara non si sottrae a questo andamento, che vede anche un aumento della criminalità dopo gli anni del lockdown dovuto alla pandemia. Tuttavia per il Novarese il dato è più contenuto, anche se si evidenziano livelli record di denunce per truffe e frodi informatiche.

A rivelarlo è l’annuale classifica de “Il Sole 24 Ore” dedicata alla Qualità della vita 2024, di cui il quotidiano ha pubblicato il 16 settembre il report sull’indice della criminalità, basato sul numero di reati denunciati e classificati dal dipartimento di Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, riferiti allo scorso anno.

Una classifica (calcolata sulle denunce ogni 100mila abitanti) dominata da Milano e Roma dove avviene il 15% dei 2,34 milioni di reati denunciati (il quotidiano parla anche di reati “emersi”), seguite da Firenze, Rimini e Torino, in una “top ten” dove figurano solo città del Nord e Centro Italia.

Il quotidiano sottolinea che i reati nel 2023 sono stati l’1,7% in più rispetto al pre-Covid e in aumento del 3,8% sul 2022. Ma annota anche che è presto per parlare di un aumento della criminalità perché i dati del primo semestre di quest’anno indicano una flessione dell’1,1%.

NOVARA, UN TERZO DI DENUNCE E’ PER FURTI

E la nostra provincia? La classifica 2024 la colloca al 37° posto nazionale (migliora di tre posizioni sull’anno scorso dopo un costante lieve peggioramento degli ultimi quattro anni), registrando un totale di 12.670 denunce, in crescita dell’1,7% sullo scorso anno (quindi meno della metà del trend nazionale) e del +1,6% rispetto al pre-Covid.

Il maggior numero di denunce è per furti (4.243, un terzo del totale, ma Novara è 55ª in questa classifica), in cui prevalgono i furti in abitazione (843), quelli con destrezza (794) e quelli in esercizi commerciali (580).

Seguono le denunce per truffe e frodi informatiche (2.564, cioè il 20,3% del totale) che pongono il Novarese al 5° posto nazionale per questo tipo di reati, per altro preceduto da Torino (1ª in Italia) e dal Verbano-Cusio-Ossola (3ª). Al dato si aggiungono 199 delitti informatici.

Terzo reato più denunciato è quello di danneggiamento (1.938 casi, il 15,4% del totale) che pongono la nostra provincia al 16° posto di questa particolare classifica.

Novara è al 23° posto nazionale per gli omicidi volontari (3), 24ª nella classifica delle rapine (135 denunce, di cui 80 per reato sulla pubblica via e 13 in abitazione, nessuna in banca o in posta), 25ª in quella delle estorsioni (77 denunce) e 26ª in quella per lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (9 denunce), reato che vede Biella al 2° posto nazionale. C’è infine il 40° posto per le violenze sessuali (39 denunce di cui 4 hanno per vittime minori di 14 anni).

L’indagine de “Il Sole 24 Ore” evidenzia come i delitti commessi e denunciati in Italia avvengano per il 47% nei capoluoghi, pur con una forte differenza tra quelli delle città metropolitane (62%) e quelli delle altre province (33%), dato che pone Novara al di sopra di quest’ultima media, visto che in città è stato denunciato il 41,3% dei reati dell’intero territorio.

LA CLASSIFICA IN PIEMONTE

Secondo la classifica generale relativa all’indice di criminalità, Novara, con 3.480 reati denunciati ogni 100mila abitanti, è 37ª in Italia e terza in Piemonte, dove è preceduta da Torino (indice 5.685 e quinta in Italia) e Alessandria (indice 3.663 e 30ª in Italia che l’ha sorpassata con un balzo di 13 posizioni). Seguono Biella (60ª), Asti (65ª), Vercelli (77ª), Verbano-Cusio-Ossola (83ª) e Cuneo (99ª).

L’incidenza del capoluogo sull’intera provincia vede Torino al 59,2%, Asti al 58,8%, Biella al 52,4%, Vercelli al 41,4%, un decimo più di Novara. Seguono Verbania al 31,6%, Alessandria al 28% e Cuneo al 18,3%.

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Antonio Maio

Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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