Crollo funivia, «i freni non hanno funzionato». Si indaga anche per disastro colposo

«Il sistema frenante di sicurezza della funivia del Mottarone non ha funzionato». Lo ha detto in procura ai giornalisti il procuratore capo di Verbania, Olimpia Bossi, che sta coordinando le indagini della tragedia di ieri. «Logica vorrebbe che si è spezzato il cavo e l’impianto frenante non ha funzionato, ma può anche essere il contrario. Lo dovranno stabilire i consulenti» ha aggiunto.

Al momento è stato aperto un fasciolo per omicidio colposo plurimo per le 14 vittime e lesioni colpose per il bambino ferito, ma il procuratore è pronto anche a procedere anche per «disastro colposo, una fattispecie specifica prevista come attentato colposo alla sicurezza dei trasporti».

La procura di Verbania pensa di affidarsi al Politecnico di Torino, in particolare aesperti di impianti a fune, per eseguire gli accertamenti necessari per chiarire le cause della tragedia. Da ieri l’impianto a tutta l’area interessata dalla caduta è sotto sequestro. «Una zonza impervia – ha proseguito il procuratore – che rende il recupero della cabinovia molto complesso».

 

 

«Non credo che oggi ci saranno iscrizioni nel registro – ha continua Bossi – dobbiamo ancora avere il quadro completo di tutti i soggetti giuridici che a vario titolo sono interessati alla gestione o alla revisione dell’impianto. C’è l’ente proprietario che deve essere ancora chiarito se è tuttora la Regione Piemonte o il Comune di Stresa; la società che gestisce l’impianto che è la Ferrovie del Mottarone; quelle che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione terminati nel 2016 e una società incaricata della revisione annuale: l’ultima ci risulta effettuata nel novembre 2020. Stiamo acquisendo i report finali che devono essere trasmessi a un ufficio periferico territoriale del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. La mia intenzione è quella di evitare iscrizioni inutili, ma al tempo stesso senza correre il rischio di ometterne altre in vista del conferimento di incarichi di consulenza che potrebbero essere anche di carattere irripetibile».


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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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