Crollo sul cavalcavia 25 Aprile, Novara paralizzata. L’assessore ai Lavori Pubblici: «Il disagio c’è, ma stiamo lavorando»

Il ponte, chiuso al traffico in entrambe le direzioni, non compare nell'elenco di quelli che necessitano manutenzione. Traffico deviato sul cavalcavia Porta Milano che, però, sarà interessato dai lavori. I percorsi alternativi della Sun. La Procura apre un'inchiesta

«Non siamo ancora riusciti a capire la causa del cedimento del terrapieno, ma non c’è mai stato alcun segnale, neanche minimo, di ciò che è accaduto stamattina; per fortuna non è successo niente di grave: il disagio c’è, ma stiamo lavorando per tamponare la situazione. I tecnici sono in ufficio anche oggi e già domani verrà affidato un incarico diretto a un ditta esterna per la valutazione statica di tutta la struttura: la cautela non è mai troppa, nonostante il monitoraggio su quel cavalcavia fosse già stato fatto in passato».

L’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Zoccali, risponde al telefono dall’altra parte d’Italia: al momento del cedimento del cavalcavia 25 Aprile non si trovava a Novara a causa di un inderogabile impegno di famiglia, ma alle 7 di mattina è stato svegliato dalla telefonata che lo avvisava del disastro sfiorato: un’auto rimasta incastrata nel crollo di una parte del ponte in direzione Sant’Agabio, la conducente medicata in ospedale ma senza conseguenze gravi.

Un crollo – forse inaspettato o forse prevedibile – che mette in ginocchio la viabilità della città intera se si considera che proprio nella zona Est di Novara il ponte sul Terdoppio in corso Trieste è a senso unico alternato da inizio settembre a causa di un abbassamento delle arcate laterali e il cavalcavia di Porta Milano, per il momento regolarmente percorribile, necessita di manutenzione e dunque non potrebbe essere sovraccaricato di traffico. A questo si aggiungono i lavori di asfaltatura sulla tangenziale proprio all’altezza dell’uscita di corso Milano in direzione Vercelli che hanno ridotto le corsie da quattro a due.

Un mese fa, proprio in occasione della chiusura parziale del ponte sul Terdoppio, era stato l’assessore Zoccali a dichiarare: ««Dopo il crollo del ponte Morandi, gli enti hanno l’obbligo di verificare periodicamente lo stato di salute di ponti e sovrappassi. I primi report dicono che dei nove analizzati sul territorio comunale, tre sono ad alto rischio: il Terdoppio, l’Agogna su via Biandrate e un altro poco trafficato su una strada di campagna di proprietà di Est Sesia». Del cavalcavia 25 Aprile, dunque, nemmeno l’ombra. E gli ultimi lavori di consolidamento risalgono al 2014.

Su questo punto Zoccali afferma: «Vigileremo in modo ancora più puntuale sul cavalcavia vecchio con un appello agli automobilisti: se non dovete per forza recarvi a Sant’Agabio, scegliete la tangenziale per entrare a Novara. Non ci sono controindicazioni a percorrere il cavalcavia, ma per estrema cautela domani procederemo con un’ulteriore ispezione. Inoltre il prossimo fine settimana il ponte del Terdoppio avrebbe dovuto essere completamente chiuso al traffico per permettere ai tecnici di effettuare un controllo nella parte sottostante, invece si lavorerà senza chiusura».

E conclude: «Il momento è di quelli neri, c’è da essere compatti nell’interesse di tutti, non serve fare polemica».

Nel pomeriggio di oggi, invece, il vice presidente del consiglio comunale, Flavio Freguglia, in quota Lega, ha affidato il proprio pensiero ai social, ipotizzando che l’accaduto possa essere responsabilità dell’ex amministrazione guidata da Andrea Ballarè, sindaco di Novara dal 2011 al 2016: «Posto che vedo ex amministratori di sinistra “che vogliono vederci chiaro”, non entro nel dibattito, perché è evidente che il disagio è di tutti noi. Dopo essere stato chiuso per un anno tra il 2015-2016 per lavori urgenti di consolidamento (amministrazione Ballare’), andremo ovviamente a risanare al più presto la situazione e, se ci sono responsabilità pregresse, ad accertarle».

Intanto la Procura di Novara ha aperto un fascicolo sulla vicenda per “atti relativi” al crollo.

In serata la Sun ha pubblicato sul proprio sito i percorsi alternativi delle linee scolastiche. (leggi qui) Per il momento, invece, il traffico ferroviario della linea Torino-Milano, che passa sotto il cavalcavia, prosegue regolarmente.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Non siamo ancora riusciti a capire la causa del cedimento del terrapieno, ma non c'è mai stato alcun segnale, neanche minimo, di ciò che è accaduto stamattina; per fortuna non è successo niente di grave: il disagio c’è, ma stiamo lavorando per tamponare la situazione. I tecnici sono in ufficio anche oggi e già domani verrà affidato un incarico diretto a un ditta esterna per la valutazione statica di tutta la struttura: la cautela non è mai troppa, nonostante il monitoraggio su quel cavalcavia fosse già stato fatto in passato».

L’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Zoccali, risponde al telefono dall’altra parte d’Italia: al momento del cedimento del cavalcavia 25 Aprile non si trovava a Novara a causa di un inderogabile impegno di famiglia, ma alle 7 di mattina è stato svegliato dalla telefonata che lo avvisava del disastro sfiorato: un'auto rimasta incastrata nel crollo di una parte del ponte in direzione Sant'Agabio, la conducente medicata in ospedale ma senza conseguenze gravi.

Un crollo – forse inaspettato o forse prevedibile – che mette in ginocchio la viabilità della città intera se si considera che proprio nella zona Est di Novara il ponte sul Terdoppio in corso Trieste è a senso unico alternato da inizio settembre a causa di un abbassamento delle arcate laterali e il cavalcavia di Porta Milano, per il momento regolarmente percorribile, necessita di manutenzione e dunque non potrebbe essere sovraccaricato di traffico. A questo si aggiungono i lavori di asfaltatura sulla tangenziale proprio all’altezza dell’uscita di corso Milano in direzione Vercelli che hanno ridotto le corsie da quattro a due.

Un mese fa, proprio in occasione della chiusura parziale del ponte sul Terdoppio, era stato l’assessore Zoccali a dichiarare: ««Dopo il crollo del ponte Morandi, gli enti hanno l’obbligo di verificare periodicamente lo stato di salute di ponti e sovrappassi. I primi report dicono che dei nove analizzati sul territorio comunale, tre sono ad alto rischio: il Terdoppio, l’Agogna su via Biandrate e un altro poco trafficato su una strada di campagna di proprietà di Est Sesia». Del cavalcavia 25 Aprile, dunque, nemmeno l’ombra. E gli ultimi lavori di consolidamento risalgono al 2014.

Su questo punto Zoccali afferma: «Vigileremo in modo ancora più puntuale sul cavalcavia vecchio con un appello agli automobilisti: se non dovete per forza recarvi a Sant’Agabio, scegliete la tangenziale per entrare a Novara. Non ci sono controindicazioni a percorrere il cavalcavia, ma per estrema cautela domani procederemo con un’ulteriore ispezione. Inoltre il prossimo fine settimana il ponte del Terdoppio avrebbe dovuto essere completamente chiuso al traffico per permettere ai tecnici di effettuare un controllo nella parte sottostante, invece si lavorerà senza chiusura».

E conclude: «Il momento è di quelli neri, c’è da essere compatti nell’interesse di tutti, non serve fare polemica».

Nel pomeriggio di oggi, invece, il vice presidente del consiglio comunale, Flavio Freguglia, in quota Lega, ha affidato il proprio pensiero ai social, ipotizzando che l’accaduto possa essere responsabilità dell'ex amministrazione guidata da Andrea Ballarè, sindaco di Novara dal 2011 al 2016: «Posto che vedo ex amministratori di sinistra "che vogliono vederci chiaro", non entro nel dibattito, perché è evidente che il disagio è di tutti noi. Dopo essere stato chiuso per un anno tra il 2015-2016 per lavori urgenti di consolidamento (amministrazione Ballare'), andremo ovviamente a risanare al più presto la situazione e, se ci sono responsabilità pregresse, ad accertarle».

Intanto la Procura di Novara ha aperto un fascicolo sulla vicenda per “atti relativi” al crollo.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore