La comunicazione che ormai si attendeva: tutto chiuso in tutta l’Italia. Nuova restrizione, la più “forte” annunciata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte in una conferenza delle 21.40 di questa sera, mercoledì 11 marzo.
«Ora compiamo un passo in più, quello più importante, – ha detto – chiusura delle attività commerciali, di vendita al dettaglio a eccezione di generi alimentari, prima necessita, farmacia e parafarmacia», con la precisazione del non fare la corsa per l’acquisto del cibo.
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«Chiudiamo i negozi, bar, pub, ristoranti, con possibilità però di consegne a domicilio, chiusi i servizi di mensa». Poi le attività produttive: «Incentiviamo il lavoro agile, le ferie, i congedi retribuiti, chiudiamo i reparti aziendali non indispensabili, le industrie e le fabbriche potranno continuare a lavorare a patto che vengano assunti i protocolli di sicurezza per evitare il contagio e le misure adeguate per poter reggere. Saranno garantiti, – ha continuato – i servizi essenziali come i trasporti, i servizi bancari e finanziari. Sì alle attività di settore agricolo, zootecnico, alle filiere, nel rispetto delle normative igienico sanitarie».
Sì ancora agli spostamenti a patto che siano limitati alle necessità. Da domani l’Italia cambierà di nuovo il suo volto: «Non stiamo cadendo in un baratro, dovremo essere lucidi, rigorosi, responsabili». A breve il documento scritto.
«Ringraziamo il Governo per aver ascoltato la nostra profonda preoccupazione e per aver accolto la proposta di misure più rigide e severe, così come chiesto anche dalla nostra Regione – ha commentato il governatore Alberto Cirio -. Il Piemonte farà la sua parte, insieme al resto d’Italia. Ma di fronte a un sacrificio così grande, adesso serve da parte di tutte le istituzioni, italiane ed europee, un sostegno economico immediato e altrettanto grande».