Una nuova applicazione dell’econografia nota come “progetto Pocus” (acronimo di Point of care) sarà possibile anche presso la Struttura di cure palliative – hospice diretta dalla professoressa Elvira Catania dell’Azienda ospedaliero – universitaria di Novara. Il tutto grazie infatti a una duplice donazione di due ecografi portatili con sonde su carrelli mobili effettuata dall’associazione Ideainsieme e dalla Caritas di Novara all’ambulatorio di viale Piazza d’Armi e presentato nella mattinata di ieri, venerdì 30 giugno. L’illustrazione tecnica è stata affidata al dottor Simone Piazza, che, parlando del progetto Pocus, lo ha definito come «estensione dell’attività clinica. Si tratta di una grande opportunità, ma rappresenta anche un profondo arricchimento per l’azienda stessa».
«Il nostro ambulatorio sta crescendo sempre di più – ha detto la dottoressa Catania – Nel 2017 ha ottenuto l’accreditamento europeo per le cure simultanee, diventando per i pazienti soprattutto oncologici ma non solo, un buon punto di riferimento. Delle nostre circa cinquecento visite annuali il 65 per cento sono rappresentate da pazienti in cure simultanee. Pazienti particolarmente fragili, che cerchiamo di aiutare risolvendo anche una serie di problematiche collegate alle difficoltà nello spostamento. Per questo motivo è estremamente preziosa la donazione di questi due ecografi, che andranno a completare il parco di strumenti a nostra disposizione».
«Avere a disposizione questo genere di strumenti non è cosa di tutti i giorni – ha aggiunto il direttore generale Gianfranco Zulian – Questo servizio rappresenta un fiore all’occhiello della nostra azienda».
Vent’anni è il traguardo che l’associazione Ideainsieme taglierà nel 2024: un periodo di attività, ha ricordato la sua presidente Margherita Zanetta, «che festeggeremo con i nostri volontari insieme ai pazienti che assistiamo. Con il supporto di diverse donazioni, tra cui quella della Fondazione De Agostini, siamo ben felici di poter attuare questo “progetto Pocus” grazie anche alla presenza al nostro fianco della Caritas nelle giornate quaresimali, che attraverso l’ulteriore raccolta di fondi ci ha permesso di “raddoppiare” questa donazione con due apparecchi».
Caritas che, ha concluso il suo direttore don Giorgio Borroni, «ha voluto in particolare prestare la sua attenzione a diverse situazioni di povertà e fragilità, accendendo i suoi riflettori su cinque ambiti del nostro territorio come quelli dei malati, anziani, disabili, carcerati e giovani».