Da lunedì scuole chiuse dalla seconda media. Il sindaco: «Novara dovrebbe restare arancione»

Da lunedì 8 marzo torna la didattica a distanza dalla seconda media in poi. Per le zone arancioni, infatti, sono i presidenti delle Regioni che decidono se chiudere sulla base di tre parametri: quando si raggiungono i 250 casi positivi ogni 100 mila abitanti, in presenza di una forte circolazione delle varianti del virus e com un improvviso aumento di contagi.

Nel pomeriggio di oggi il governatore Cirio ha incontrato in videoconferenza i sindaci dei Comuni capoluogo e ha deciso per la chisura delle scuole dalla seconda media in avanti almeno per quindici giorni. Venerdì 5 è previsto un ulteriore aggiornamento sulla base dei dati: nel caso di forte aumento di positivi, è possibile un’ulteriore stretta sulle scuole.

 

 

«È molto probabile però – spiega il sindaco Alessandro Canelli – che la provincia di Novara non verrà coinvolta e la dad venga confermata solo dalla seconda media. In città, infatti, i dati sono più bassi rispetto ad altre zone del Piemonte: a oggi sono 129 i positivi su 100 mila abitanti. Inoltre non è vero che le scuole non sono veicolo di contagio: nei ultimi tre giorni si è verificato un aumento di positivi tra gli alunni delle, speriamo che non ci sia un drastico peggioramento nelle prossime settimane». E poi ribadisce: «Non è il sindaco a decidere se chiudere una scuola, ma l’ente sovraordinato, per questo non può nemmeno decidere di riaprirla».

«Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte occidentale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte orientale – spiegano il presidente delal Regione Alberto Cirio e l’assessore Elena Chiorino -. Pertanto sono osservate speciali le aree del Torinese, Cuneese, Vercellese e Vco. Si aggiunge poi il tema della variante inglese presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi e che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. Per questa ragione è necessario intervenire in modo rapido. Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni, per gli studenti disabili e i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie e lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus baby sitter».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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  1. Buongiorno a tutti, responsabili e collaboratori ,il mio non e’un personale commento, piuttosto un invito umano a mantenere un attaggiamento essenziale e razionale.Auguriamoci il meglio.

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Da lunedì scuole chiuse dalla seconda media. Il sindaco: «Novara dovrebbe restare arancione»

Da lunedì 8 marzo torna la didattica a distanza dalla seconda media in poi. Per le zone arancioni, infatti, sono i presidenti delle Regioni che decidono se chiudere sulla base di tre parametri: quando si raggiungono i 250 casi positivi ogni 100 mila abitanti, in presenza di una forte circolazione delle varianti del virus e com un improvviso aumento di contagi.

Nel pomeriggio di oggi il governatore Cirio ha incontrato in videoconferenza i sindaci dei Comuni capoluogo e ha deciso per la chisura delle scuole dalla seconda media in avanti almeno per quindici giorni. Venerdì 5 è previsto un ulteriore aggiornamento sulla base dei dati: nel caso di forte aumento di positivi, è possibile un’ulteriore stretta sulle scuole.

 

 

«È molto probabile però – spiega il sindaco Alessandro Canelli – che la provincia di Novara non verrà coinvolta e la dad venga confermata solo dalla seconda media. In città, infatti, i dati sono più bassi rispetto ad altre zone del Piemonte: a oggi sono 129 i positivi su 100 mila abitanti. Inoltre non è vero che le scuole non sono veicolo di contagio: nei ultimi tre giorni si è verificato un aumento di positivi tra gli alunni delle, speriamo che non ci sia un drastico peggioramento nelle prossime settimane». E poi ribadisce: «Non è il sindaco a decidere se chiudere una scuola, ma l’ente sovraordinato, per questo non può nemmeno decidere di riaprirla».

«Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte occidentale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte orientale – spiegano il presidente delal Regione Alberto Cirio e l’assessore Elena Chiorino -. Pertanto sono osservate speciali le aree del Torinese, Cuneese, Vercellese e Vco. Si aggiunge poi il tema della variante inglese presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi e che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. Per questa ragione è necessario intervenire in modo rapido. Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni, per gli studenti disabili e i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie e lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus baby sitter».

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