Da Novara a Kherson con un tir di aiuti umanitari

Ne giorni scorsi un tir carico di aiuti umanitari è partito da Novara con destinazione Kherson. Prima di essere liberata dai russi, infatti, Kherson è stata stremata da mesi di guerra e in città non è rimasto più nulla. L’iniziativa è partita, come sempre, da padre Yuriy Ivanyuta, referente a Novara della comunità ucraina, che si è messo in contatto con le autorità del territorio ed è riuscito smuovere l’ennesima catena di solidarietà.

L’ospedale di Aosta ha donato l’attrezzatura di terapia intensiva, letti ospedalieri, barelle e materiale sanitario, mentre i novaresi i novaresi hanno fatto il resto con una raccolta fondi che ha permesso di acquistare carrozzine, passeggini per bambini, cibo, medicinali, vestiti invernali, anche grazie al coinvolgimento del Banco alimentare.

In prima linea per la raccolta e la spedizione del materiale non solo padre Yuriy, ma anche il comandante della Polizia locale, Paolo Cortese, che fin dai primi giorni di guerra in Ucraina ha coordinato le operazioni di accoglienza e monitoraggio delle persone giunte a Novara.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Da Novara a Kherson con un tir di aiuti umanitari

Ne giorni scorsi un tir carico di aiuti umanitari è partito da Novara con destinazione Kherson. Prima di essere liberata dai russi, infatti, Kherson è stata stremata da mesi di guerra e in città non è rimasto più nulla. L’iniziativa è partita, come sempre, da padre Yuriy Ivanyuta, referente a Novara della comunità ucraina, che si è messo in contatto con le autorità del territorio ed è riuscito smuovere l’ennesima catena di solidarietà.

L’ospedale di Aosta ha donato l’attrezzatura di terapia intensiva, letti ospedalieri, barelle e materiale sanitario, mentre i novaresi i novaresi hanno fatto il resto con una raccolta fondi che ha permesso di acquistare carrozzine, passeggini per bambini, cibo, medicinali, vestiti invernali, anche grazie al coinvolgimento del Banco alimentare.

In prima linea per la raccolta e la spedizione del materiale non solo padre Yuriy, ma anche il comandante della Polizia locale, Paolo Cortese, che fin dai primi giorni di guerra in Ucraina ha coordinato le operazioni di accoglienza e monitoraggio delle persone giunte a Novara.

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