Dopo il pasticcio della scorsa settimana (la Regione aveva convocato i soggetti fragili per la quarta dose di vaccino anti Covid ma il ministero l’aveva bloccata in seguito a un malinteso tra i due enti) dal 1 marzo il Piemonte è pronto, come altre regioni, per la somministrazione della quarta dose alle persone immunodepresse che hanno già completato, con due dosi più una addizionale, così come ha stabilito la struttura commissariale del generale Figliuolo.
«Noi siamo prontissimi a fare ciò che il Governo ci chiede – precisa il presidente Alberto Cirio – Mi auguro solo che ci sia chiarezza: ne abbiamo bisogno per noi, che siamo operativi e pronti per andare avanti, e per i cittadini, che devono avere certezze e informazioni molto chiare e fondate dalla comunità scientifica nazionale».
Contemporaneamente è in arrivo in Piemonte il vaccino Novavax – 60.000 dosi – rivolto a coloro che a colora che ancora non si sono sottoposti ad alcuna dose. Da mercoledì prossimo potranno manifestare la preadesione collegandosi a www.ilPiemontetivaccina.it.
«Per questo vaccino c’è molta richiesta perché riscontra molta attenzione da coloro che non hanno ancora aderito alla vaccinazione contro il Covid. Il nostro obiettivo – aggiunge Cirio – è andare incontro a tutti purché si vaccinino, senza obbligarli ma mettendoli in condizioni di farlo subito, liberamente, quando lo vorranno».
Novavax è stato approvato da Aifa a dicembre per tutti coloro che hanno dai 18 anni in su.. Gli studi clinici condotti dicono che una doppia dose fornisce una protezione del 90% contro il Covid sintomatico, un’efficacia dunque simile a quella degli altri vaccini già in circolazione. Il vaccino Novavax verrà utilizzato nella somministrazione come ciclo primario di vaccinazione e non come booster, cioè non per il richiamo successivo. Per verrà abbinato agli altri già utilizzati: Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson.