È stato consegnato oggi, 17 febbraio, il nuovo monitor per l’aEEG, ossia l’elettroencefalografia ad ampiezza integrata donato dalla Fondazione Lualdi alla struttura di Terapia Intensiva Neonatale diretta dal dottor Marco Binatti. Uno strumento ad alta alta tecnologia che rappresenta un supporto fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio delle funzioni cerebrali nei neonati più fragili.
«L’aEEG è una metodica che consente di monitorare in tempo reale l’attività elettrica cerebrale dei neonati, permettendo di individuare precocemente eventuali segni di sofferenza neurologica e di intervenire tempestivamente con le terapie più adeguate – ha spiegato Binotti – e l’utilizzo di questo monitor è particolarmente cruciale per i neonati che necessitano di ipotermia terapeutica, una procedura salvavita che riduce il rischio di danni neurologici nei neonati che hanno subito una carenza di ossigeno alla nascita. Grazie a questa donazione, il nostro reparto sarà in grado di monitorare contemporaneamente due neonati, riducendo la necessità di trasferimenti in altri ospedali e riducendo lo stress per le famiglie».
A ringraziare la Fondazione Lualdi è stato il direttore generale Stefano Scarpetta che ha dichiarato «l’acquisizione di questo monitor si inserisce perfettamente nella filosofia della Family Centered Care, un modello assistenziale che pone al centro il benessere del neonato e della sua famiglia, promuovendo il coinvolgimento dei genitori nel percorso di cura del proprio bambino. Questo strumento ci permette di migliorare ulteriormente la qualità delle cure offerte ai nostri piccoli pazienti e di rafforzare la capacità di cura della nostra Terapia Intensiva Neonatale».
Per Fondazione Lualdi è intervenuta la presidente Marcella De Angelis che ha ricordato come questo sia «il secondo monitor cerebrale che siamo riusciti ad acquistare per la neonatologia; la precedente donazione risale al 2017 e fin da subito è stata individuata l’importanza di tale apparecchio che consentendo il monitoraggio cerebrale del neonato assume un ruolo fondamentale per la terapia intensiva e per le decisioni cliniche da porre urgentemente in atto. Un altro grande passo che ci sprona a fare di più e meglio».