De Pagave, chiesto anticipo di tesoreria a garanzia degli stipendi

De Pagave in sofferenza economica, «al pari delle altre Rsa piemontesi che hanno dovuto affrontare il problema dell’emergenza sanitaria» e, per quanto riguarda il personale, «abbiamo chiesto un anticipo di tesoreria di 400mila euro per consentire di avere liquidità per il pagamento degli  stipendi fino a dicembre».

Lo ha comunicato in sede di sesta commissione consiliare Paolo Cortese, funzionario comunale ed ex direttore ad interim della struttura (il suo incarico è terminato lo scorso 31 luglio ma rimarrà a disposizione dell’istituto a titolo gratuito).

 

 

E proprio la situazione economico-finanziaria della struttura, insieme ad altri argomenti (trasformazione da Ipab ad Asp, nomina del direttore amministrativo e sanitario, in realtà per la parte sanitaria si tratta di due medici, uno dei quali con competenze specifiche sul Covid) è stata al centro dell’ultimo consiglio di amministrazione che si è tenuto lo scorso giovedì.

Una situazione economica, quella dell’istituto, sulla quale ha inciso non solo l’aumento delle spese per affrontare per l’emergenza sanitaria ma soprattutto la contrazione delle entrate dovute a mancati nuovi ingressi in struttura, determinati non solo da una maggior attenzione delle famiglie ma soprattutto da procedure complesse.

«Per quanto riguarda la parte economica – ha riferito Cortese –  la situazione non è rosea, peraltro come quella di tutte le Rsa piemontesi colpite dal Covid. Abbiamo chiesto un anticipo di cassa (di tesoreria) di 400mila euro per consentire la liquidità per il pagamento degli stipendi fino a dicembre».

Attualmente nella struttura sono presenti 136 ospiti, ma per la sostenibilità economica e per un bilancio in equilibrio, il numero dovrebbe essere intorno alle 180 unità.

Se a questa situazione si aggiungono le spese sostenute – non solo per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale ma anche per la temporanea sostituzione «dei 27 dipendenti che sono risultati positivi»,  il quadro economico è evidente che sia in sofferenza.

Buone notizie, oltre che per le garanzie per gli stipendi degli operatori, anche sul fronte sanitario.

«Nessun positivo né tra gli ospiti né tra gli operatori – ha sottolineato Cortese – situazione che ha permesso di chiedere nuovi inserimenti. Al momento si tratta di tre nuovi inserimenti mentre altri due arriveranno probabilmente in settimana».

Nominato anche il nuovo direttore amministrativo della struttura «che inizialmente sarà a scavalco» e due medici che assumeranno la direzione sanitaria, un direttore e un vice, con competenze, per quest’ultima figura, specifiche sul Covid (formazione del personale o problematiche legate alla quarantena o comunque alla gestione di una eventuale emergenza)  «qualora si ripresentasse».

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De Pagave, chiesto anticipo di tesoreria a garanzia degli stipendi

De Pagave in sofferenza economica, «al pari delle altre Rsa piemontesi che hanno dovuto affrontare il problema dell’emergenza sanitaria» e, per quanto riguarda il personale, «abbiamo chiesto un anticipo di tesoreria di 400mila euro per consentire di avere liquidità per il pagamento degli  stipendi fino a dicembre». Lo ha comunicato in sede di sesta commissione consiliare Paolo Cortese, funzionario comunale ed ex direttore ad interim della struttura (il suo incarico è terminato lo scorso 31 luglio ma rimarrà a disposizione dell’istituto a titolo gratuito).     E proprio la situazione economico-finanziaria della struttura, insieme ad altri argomenti (trasformazione da Ipab ad Asp, nomina del direttore amministrativo e sanitario, in realtà per la parte sanitaria si tratta di due medici, uno dei quali con competenze specifiche sul Covid) è stata al centro dell’ultimo consiglio di amministrazione che si è tenuto lo scorso giovedì. Una situazione economica, quella dell’istituto, sulla quale ha inciso non solo l’aumento delle spese per affrontare per l’emergenza sanitaria ma soprattutto la contrazione delle entrate dovute a mancati nuovi ingressi in struttura, determinati non solo da una maggior attenzione delle famiglie ma soprattutto da procedure complesse. «Per quanto riguarda la parte economica – ha riferito Cortese -  la situazione non è rosea, peraltro come quella di tutte le Rsa piemontesi colpite dal Covid. Abbiamo chiesto un anticipo di cassa (di tesoreria) di 400mila euro per consentire la liquidità per il pagamento degli stipendi fino a dicembre». Attualmente nella struttura sono presenti 136 ospiti, ma per la sostenibilità economica e per un bilancio in equilibrio, il numero dovrebbe essere intorno alle 180 unità. Se a questa situazione si aggiungono le spese sostenute – non solo per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale ma anche per la temporanea sostituzione «dei 27 dipendenti che sono risultati positivi»,  il quadro economico è evidente che sia in sofferenza. Buone notizie, oltre che per le garanzie per gli stipendi degli operatori, anche sul fronte sanitario. «Nessun positivo né tra gli ospiti né tra gli operatori – ha sottolineato Cortese – situazione che ha permesso di chiedere nuovi inserimenti. Al momento si tratta di tre nuovi inserimenti mentre altri due arriveranno probabilmente in settimana». Nominato anche il nuovo direttore amministrativo della struttura «che inizialmente sarà a scavalco» e due medici che assumeranno la direzione sanitaria, un direttore e un vice, con competenze, per quest’ultima figura, specifiche sul Covid (formazione del personale o problematiche legate alla quarantena o comunque alla gestione di una eventuale emergenza)  «qualora si ripresentasse».

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