Decine di messaggi e chiamate: «Mi hai distrutto la moto, dammi i soldi». Condannato per stalking

tribunale il caldo
Un insieme di vessazioni che hanno costretto la vittima, seppure debitore, a rivolgersi ai carabinieri,

Numerose telefonate all’amico cui aveva prestato la moto. Quest’ultimo era rimasto coinvolto in un incidente e aveva preso i soldi dell’assicurazione. Da qui le pressanti richieste del proprietario: «I soldi pattuiti per la moto che mi hai distrutto pensi di darmeli?». Poi, col passare del tempo, erano arrivati insulti e minacce: «Passerò a casa tua, vedi di darmi quello che mi devi, alla svelta». E ancora: «Schifo d’uomo, buffone».

Un insieme di vessazioni che hanno costretto il conoscente, un cinquantenne residente a Romentino, a rivolgersi ai carabinieri, seppure debitore. La sua denuncia, presentata nell’ottobre 2016, ha portato alla condanna di M.V., 54 anni, di Massimo Visconti, a 4 mesi di reclusione per stalking. In base a quanto emerso al processo, per diversi mesi, dal luglio all’ottobre di quell’anno, l’imputato aveva ripetutamente chiamato l’amico cui aveva prestato la moto (in un’occasione anche 29 volte in una giornata), inviandogli anche diversi messaggi. Nel periodo della diatriba per i soldi, M.V. era passato una decina di volte a casa dell’amico e dei suoi genitori, suonando insistentemente il campanello, sbraitando e urlando dalla strada. La vittima aveva dovuto bloccare il numero di telefono, cambiare i percorsi che faceva per andare a casa dei famigliari e della fidanzata, per non incrociarlo, e spegnere le luci quando era in casa, per far credere che non ci fosse nessuno. Temendo altre ripercussioni, e stanco della persecuzione, si era rivolto alle forze dell’ordine.

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Decine di messaggi e chiamate: «Mi hai distrutto la moto, dammi i soldi». Condannato per stalking

Un insieme di vessazioni che hanno costretto la vittima, seppure debitore, a rivolgersi ai carabinieri,

tribunale il caldo

Numerose telefonate all’amico cui aveva prestato la moto. Quest’ultimo era rimasto coinvolto in un incidente e aveva preso i soldi dell’assicurazione. Da qui le pressanti richieste del proprietario: «I soldi pattuiti per la moto che mi hai distrutto pensi di darmeli?». Poi, col passare del tempo, erano arrivati insulti e minacce: «Passerò a casa tua, vedi di darmi quello che mi devi, alla svelta». E ancora: «Schifo d’uomo, buffone».

Un insieme di vessazioni che hanno costretto il conoscente, un cinquantenne residente a Romentino, a rivolgersi ai carabinieri, seppure debitore. La sua denuncia, presentata nell’ottobre 2016, ha portato alla condanna di M.V., 54 anni, di Massimo Visconti, a 4 mesi di reclusione per stalking. In base a quanto emerso al processo, per diversi mesi, dal luglio all’ottobre di quell’anno, l’imputato aveva ripetutamente chiamato l’amico cui aveva prestato la moto (in un’occasione anche 29 volte in una giornata), inviandogli anche diversi messaggi. Nel periodo della diatriba per i soldi, M.V. era passato una decina di volte a casa dell’amico e dei suoi genitori, suonando insistentemente il campanello, sbraitando e urlando dalla strada. La vittima aveva dovuto bloccare il numero di telefono, cambiare i percorsi che faceva per andare a casa dei famigliari e della fidanzata, per non incrociarlo, e spegnere le luci quando era in casa, per far credere che non ci fosse nessuno. Temendo altre ripercussioni, e stanco della persecuzione, si era rivolto alle forze dell’ordine.

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