Una spinta alla digitalizzazione degli studi di commercialisti e, in generale, di tutte le professioni contabili. Il tema è all’attenzione del Dipartimento di Management dell’Università di Torino che, nei mesi scorsi, ha avviato una ricerca sul ricorso alla tecnologia negli studi professionali ed ora guarda in particolare a Novara e al suo territorio per allargarne la base, attraverso la partecipazione a un sondaggio (il questionario è su https://www.management.unito.it/do/forms.pl/FillOut?_id=3zzo;referer=%2fdo%2fforms%2epl%2fSearch).
La ricerca è infatti aperta alla raccolta di ulteriori dati che saranno elaborati trimestralmente e si propone di proseguire nel tempo instaurando un meccanismo di conoscenza che possa accompagnare verso lo sviluppo di nuove applicazioni.
L’obiettivo è arrivare ad un osservatorio permanente per sondare le esigenze dei professionisti e sviluppare la cultura della digitalizzazione e, in particolare, del ricorso a strumenti di intelligenza artificiale, per automatizzare lavori operativi e ripetitivi, oltre all’uso di sistemi di sicurezza come la “blockchain”.
Il Dipartimento, guidato da Paolo Biancone e Silvana Secinaro, parte dalla considerazione che l’inserimento di nuove tecnologie è un passo indispensabile per rendere più efficiente il lavoro, visto lo squilibrio italiano di 4 milioni di imprese attive a fronte di 110mila commercialisti che le assistono.
LA DIGITALIZZAZIONE AIUTA L’EVOLUZIONE NELLA CONSULENZA
Dallo studio – spiegano i ricercatori – emerge il quadro di una professione sempre più fragile, che necessita di nuova linfa, che ha bisogno di evolversi e investire in innovazione per essere competitiva e offrire un servizio più orientato alla consulenza, capace di fornire informazioni decisive per scelte aziendali strategiche.
I dati fino ad ora raccolti, in particolare nelle province di Torino, Biella e Cuneo, confermano l’apprezzamento degli studi italiani per il ruolo innovativo della fatturazione elettronica nel formato XML che ha ulteriormente aperto la strada alla contabilizzazione massiva e automatizzata. Tuttavia, nella maggior parte degli studi, la contabilizzazione delle fatture viene eseguita attraverso la lettura dei dati per riga, operazione che potrebbe esser resa più semplice, veloce e sicura con sistemi automatici. Resta poi marginale l’analisi dei dati, argomento basilare per l’evoluzione della professione in senso consulenziale.
Tuttavia è stato notato come l’avvertita necessità di cambiamento sia accompagnata da scetticismo. «C’è una insidiosa rigidità, una tendenza a restare legati a forme di lavoro tradizionali per quanto siano proprio queste a schiacciare lo sviluppo della professione. A questo – spiega Paolo Biancone – si somma la difficoltà a orientarsi nella varietà di offerte, nella scelta della soluzione più idonea alle proprie esigenze. Per questo portiamo avanti un programma di diffusione della cultura della digitalizzazione e dell’impiego dell’Intelligenza Artificiale».
IA E BLOCKCHAIN NEL FUTURO DEGLI STUDI
Per i ricercatori occorre che gli studi professionali si avvalgano di sistemi che consentano la contabilizzazione veloce e massiva, di software capaci di apprendere. «Parliamo di robotizzazione e intelligenza artificiale, applicazioni in tema di elaborazione dati, in grado di proporre i mastri contabili in fase di registrazione fatture» precisa Biancone che conclude: «Inoltre va introdotto l’uso della “blockchain” che, sebbene molto studiata a livello di letteratura scientifica dai ricercatori internazionali, nella pratica non trova conoscenza diffusa».
Su stimolo del gruppo di ricerca è nata l’Associazione Tecnologie per l’accounting, https://www.txaccounting.org/, che riunisce docenti e ricercatori di tutta Italia sul tema delle tecnologie emergenti e dell’economia aziendale, ideata per favorire l’accesso alle tecnologie nei processi amministrativi del settore privato, pubblico, terzo settore e organizzazioni ibride.