Dipendenti M&Z: «Sospesi nel limbo»

Una trentina di lavoratori della M&Z Rubinetterie, l’azienda di Bolzano Novarese ormai chiusa, si sono trovati oggi pomeriggio davanti alla Prefettura, dove si è svolto un incontro tra Prefetto e rappresentanti sindacali.

Un incontro chiesto proprio dal sindacato per cercare di portare all’attenzione del rappresentante di Governo sul territorio la situazione, non più sostenibile, in cui si sono venuti a trovare questi lavoratori «sospesi nel fallimento» e «per sensibilizzare – dice Andrea Todero della Cisl – rispetto alla questione del rifinanziamento della cassa integrazione straordinaria “Decreto Genova”, l’unica strada al momento percorribile per queste 100 famiglie che da tre mesi non hanno reddito».

 

 

“Senza lavoro, senza stipendio, senza cassa integrazione”, recita uno dei tanti cartelli al collo dei lavoratori; e ancora “Sospesi nel limbo. Stanchi di aspettare”, “Non siamo cittadini di serie B. Vi siete dimenticati di noi”.

 

«Il prefetto – dice Todero all’esito dell’incontro – si è reso disponibile a farsi portavoce della questione presso il Ministero cercando di far capire la gravità e l’insostenibilità della situazione. I tempi per il rifinanziamento della cassa “Decreto Genova” devono essere stretti; i lavoratori da tre mesi sono senza stipendio, sono allo stremo e non si hanno risposte; non possono assolutamente aspettare ancora a lungo, gli ultimi soldi che hanno ricevuto sono quelli percepiti a marzo relativi al contratto di solidarietà».

La situazione, per molti di loro, è davvero difficile.

«C’è urgenza – sottolinea con forza Todero – ci sono decisioni che devono essere prese nel più breve tempo possibile».

 

 

 

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Dipendenti M&Z: «Sospesi nel limbo»

Una trentina di lavoratori della M&Z Rubinetterie, l’azienda di Bolzano Novarese ormai chiusa, si sono trovati oggi pomeriggio davanti alla Prefettura, dove si è svolto un incontro tra Prefetto e rappresentanti sindacali.

Un incontro chiesto proprio dal sindacato per cercare di portare all’attenzione del rappresentante di Governo sul territorio la situazione, non più sostenibile, in cui si sono venuti a trovare questi lavoratori «sospesi nel fallimento» e «per sensibilizzare – dice Andrea Todero della Cisl – rispetto alla questione del rifinanziamento della cassa integrazione straordinaria “Decreto Genova”, l’unica strada al momento percorribile per queste 100 famiglie che da tre mesi non hanno reddito».

 

 

“Senza lavoro, senza stipendio, senza cassa integrazione”, recita uno dei tanti cartelli al collo dei lavoratori; e ancora “Sospesi nel limbo. Stanchi di aspettare”, “Non siamo cittadini di serie B. Vi siete dimenticati di noi”.

 

«Il prefetto – dice Todero all’esito dell’incontro – si è reso disponibile a farsi portavoce della questione presso il Ministero cercando di far capire la gravità e l’insostenibilità della situazione. I tempi per il rifinanziamento della cassa “Decreto Genova” devono essere stretti; i lavoratori da tre mesi sono senza stipendio, sono allo stremo e non si hanno risposte; non possono assolutamente aspettare ancora a lungo, gli ultimi soldi che hanno ricevuto sono quelli percepiti a marzo relativi al contratto di solidarietà».

La situazione, per molti di loro, è davvero difficile.

«C’è urgenza – sottolinea con forza Todero – ci sono decisioni che devono essere prese nel più breve tempo possibile».

 

 

 

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