Nella notte fra domenica 3 e lunedì 4 settembre è morto a 81 anni di età don Franco Ramella, indimenticato parroco della Bicocca prima, per 24 anni, quindi di Sant’Andrea per altri 12 anni. Negli ultimi tempi, a causa delle condizioni di salute con crescenti sofferenze, era stato accolto nella Pia Casa della Divina Provvidenza, con alcune interruzioni per prolungati ricoveri ospedalieri, causati da diverse patologie. La morte è sopravvenuta proprio per il progressivo peggioramento della salute.

A darne notizia è il sito della Diocesi di Novara (da cui è tratta la foto sopra il titolo) che ospita un ricordo del vicario episcopale per il clero e la vita consacrata don Franco Giudice.

I funerali di don Ramella si svolgeranno mercoledì 6 settembre alle 14,30 nella chiesa di Santa Rita, sua parrocchia di origine, e saranno celebrati dal vescovo Franco Giulio Brambilla, quindi la salma verrà tumulata nel Cimitero urbano della città.

Don Franco Ramella era nato il 22 aprile 1942 a Novara. Dopo aver ottenuto il diploma in ragioneria era entrato in Seminario per gli studi teologici. Nel settembre 1966 era stato coinvolto, al pari degli altri chierici del Seminario, nel terribile incidente durante un pellegrinaggio notturno al Santuario di Re, nel quale morirono cinque seminaristi. Avrebbe portato per sempre su di sè le conseguenze di quell’impressionante evento.

Venne ordinato sacerdote nel 1969 da mons. Placido Maria Cambiaghi, subito destinato ad essere vicario parrocchiale a San Rocco, quindi a Varallo Sesia, fermato da problemi di salute e un lungo ricovero all’ospedale di Novara.

Dal 1972 al 1981 fu coadiutore all’oratorio di Galliate, quindi l’incarico di parroco di Santa Maria della Bicocca a Novara mantenuto fino al 2005 quando sarà trasferito alla guida della parrocchia di Sant’Andrea, primo parroco sacerdote diocesano che subentrò ai padri Minori Francescano che l’avevano retta dal 1913. Ha guidato la comunità di Sant’Andrea fino al 2017 quando, già provato dall’acuirsi delle precarie condizioni di salute, ebbe la responsabilità  delle parrocchie di San Pietro Mosezzo e Mosezzo dove poté celebrare di 50 anni di ordinazione. Infine, dal 2020, l’obbligato ritiro alla Divina Provvidenza, accompagnato da molte prove e numerosi ricoveri.