E’ il giorno del Pride, con ancora qualche polemica sul patrocinio

Nel pomeriggio di oggi torna dopo tre anni la sfilata arcobaleno per la rivendicazione dei diritti, con l'adesione di diverse amministrazioni comunali ma non quella del capoluogo. Gli organizzatori: «Stavolta non lo abbiamo chiesto noi»

Dopo tre anni di lunga attesa è arrivato anche per Novara il giorno del Pride, La manifestazione arcobaleno per la rivendicazione dei diritti civili è considerata un importante banco di prova per la comunità Lgbtqia+ dell’intera regione, visto che precede di qualche giorno quella in programma a Torino. Oltre agli organizzatori locali – NovarArcobaleno, Collettivo Bruna e Agedo – ci saranno delegazioni di diverse altre città subalpine e poi ancora quelle delle vicine Milano, Varese e Como. Il Pride ha ottenuto il patrocinio di diverse amministrazioni locali come Cameri, Castelletto Ticino, Cressa, Cureggio, Fontaneto d’Agogna e Mezzomerico, ma non dal parte del capoluogo, segnale evidente che i rapporti con Palazzo Cabrino sono rimasti freddi. Con un distinguo, però. Rispetto alla precedente occasione, con tutta la coda polemica che ne derivò, «questa volta siamo stati noi a non chiederlo».


A parlare, proprio alla vigilia dell’evento, è Laura Galasso, presidente di NovarAecobaleno: «Tutti i nostri tentativi di dialogo hanno sempre trovato un muro ideologico insormontabile. Da qui la scelta di non chidere nemmeno il patrocinio, né per la manifestazione principale né per tutti gli eventi collaterali che hanno caratterizzato il Pride week, già “snobbati” nel 2019 nonostante l’esistenza di un accordo. Non abbiamo dato il lusso di poterci usare come scusa per dimostrare, nuovamente, il proprio violento eterociscentrismo patriarcale. I diritti umani non sono un affare di qualche soggettività marginalizzata, ma il fulcro fondante e democratico di ogni buona politica».


Per il resto il programma della giornata è stato confermato. Il ritrovo – per il quale gli organizzatori contano di riptere una partecipazione numerica di duemila persone, in linea sempre con il precedente Pride – è fissato per 15.30 all’autostazione di largo Pastore, dove ci si muoverà mezz’ora dopo. Il percorso prevede il passaggio nella parte finale di corso Cavallotti, e poi largo San Lorenzo, baluardo La Marmora, via Perrone, corso Mazzini, piazza Gramsci, Angolo delle Ore, corso Italia, per concludersi intorno alle 18 in piazza Martiri. Il corteo sarà accompagnato con i carri e la musica della dj Moira Lavé, mentre il tragitto sarà animato dalla drag queen Antonella Credici, con le performance di Ludia Venus. In piazza Martiri ci sarà poi la presentazione delle realtà coinvolte e gli interventi dell’attivista e content creator Daphne Bohémien e dell’attivista asessuale Aronoh, oltre che di diversi collettivi. In seratas, infine, il cosiddetto Post Pride al Big Lebowsky Culture Club di corso Trieste 15: dalle 21 esibizione dell’icona della movida queer novarese Kattiva.

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E’ il giorno del Pride, con ancora qualche polemica sul patrocinio

Nel pomeriggio di oggi torna dopo tre anni la sfilata arcobaleno per la rivendicazione dei diritti, con l’adesione di diverse amministrazioni comunali ma non quella del capoluogo. Gli organizzatori: «Stavolta non lo abbiamo chiesto noi»

Dopo tre anni di lunga attesa è arrivato anche per Novara il giorno del Pride, La manifestazione arcobaleno per la rivendicazione dei diritti civili è considerata un importante banco di prova per la comunità Lgbtqia+ dell’intera regione, visto che precede di qualche giorno quella in programma a Torino. Oltre agli organizzatori locali – NovarArcobaleno, Collettivo Bruna e Agedo – ci saranno delegazioni di diverse altre città subalpine e poi ancora quelle delle vicine Milano, Varese e Como. Il Pride ha ottenuto il patrocinio di diverse amministrazioni locali come Cameri, Castelletto Ticino, Cressa, Cureggio, Fontaneto d’Agogna e Mezzomerico, ma non dal parte del capoluogo, segnale evidente che i rapporti con Palazzo Cabrino sono rimasti freddi. Con un distinguo, però. Rispetto alla precedente occasione, con tutta la coda polemica che ne derivò, «questa volta siamo stati noi a non chiederlo».


A parlare, proprio alla vigilia dell’evento, è Laura Galasso, presidente di NovarAecobaleno: «Tutti i nostri tentativi di dialogo hanno sempre trovato un muro ideologico insormontabile. Da qui la scelta di non chidere nemmeno il patrocinio, né per la manifestazione principale né per tutti gli eventi collaterali che hanno caratterizzato il Pride week, già “snobbati” nel 2019 nonostante l’esistenza di un accordo. Non abbiamo dato il lusso di poterci usare come scusa per dimostrare, nuovamente, il proprio violento eterociscentrismo patriarcale. I diritti umani non sono un affare di qualche soggettività marginalizzata, ma il fulcro fondante e democratico di ogni buona politica».


Per il resto il programma della giornata è stato confermato. Il ritrovo – per il quale gli organizzatori contano di riptere una partecipazione numerica di duemila persone, in linea sempre con il precedente Pride – è fissato per 15.30 all’autostazione di largo Pastore, dove ci si muoverà mezz’ora dopo. Il percorso prevede il passaggio nella parte finale di corso Cavallotti, e poi largo San Lorenzo, baluardo La Marmora, via Perrone, corso Mazzini, piazza Gramsci, Angolo delle Ore, corso Italia, per concludersi intorno alle 18 in piazza Martiri. Il corteo sarà accompagnato con i carri e la musica della dj Moira Lavé, mentre il tragitto sarà animato dalla drag queen Antonella Credici, con le performance di Ludia Venus. In piazza Martiri ci sarà poi la presentazione delle realtà coinvolte e gli interventi dell’attivista e content creator Daphne Bohémien e dell’attivista asessuale Aronoh, oltre che di diversi collettivi. In seratas, infine, il cosiddetto Post Pride al Big Lebowsky Culture Club di corso Trieste 15: dalle 21 esibizione dell’icona della movida queer novarese Kattiva.

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