È morto Angelo Guglielmi, storico direttore di Raitre. Era originario di Arona

Giornalista e saggista, sotto la sua direzione sono nati programmi storici come "Chi l'ha visto", "Blob", "Quelli che il calcio" o "Samarcanda"

È morto nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 luglio, all’età di 93 anni, Angelo Guglielmi, storico direttore di Raitre. Era originario di Arona, dove era nato il 2 aprile del 1929.

Giornalista e saggista, Guglielmi ha fatto la storia della terza rete Rai dando spazio a personaggi come Corrado Augias, Michele Santoro, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara e Daniele Luttazzi. Grande innovatore, sotto la sua direzione sono nati programmi come “Chi l’ha visto”, “Blob”, “Mi manda Lubrano”, “Avanzi”, “Samarcanda”, “Quelli che il calcio”, “Ultimo minuto” e “Un giorno in pretura”, solo per citarne alcuni.

In Rai era entrato nel 1955, dopo la laurea in Lettere all’università di Bologna, e ha diretto Raitre dal 1987 al 1994. Dal 1995 al 2001 Guglielmi fu anche presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce. Dal 2004 al 2009 venne chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura. Fu membro dal 2001al 2004 del Comitato di consulenza dell’Enciclopedia del cinema edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, fu tra i fondatori del collettivo letterario neo-avanguardista Gruppo 63 con Umberto Eco e Edoardo Sanguineti, Beniamino Placido, Alberto Arbasino.

Per anni è stato critico letterario per L’Espresso; ha scritto fino a tarda età per Tuttolibri – La Stampa, Paese Sera e per il Corriere della Sera e ha avuto un blog negli ultimi anni di vita sul sito web del Fatto Quotidiano.

Numerose le pubblicazioni, alcune delle quali scritte a quattro mani con Stefano Balassone, suo vice alla guida di Raitre. Particolarmente nota la trilogia, che scrisse negli anni Sessanta, dedicata a Michelangelo, Dante e Cavour. Tra le altre opere Avanguardia e sperimentalismo (1964), Vent’anni di impazienza (1965); Vero e falso (1968); La letteratura del risparmio (1973); Carta stampata (1978); Il piacere della letteratura (1981); Trent’anni di intolleranza (mia) (1995); Il romanzo e la realtà (2010).

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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È morto Angelo Guglielmi, storico direttore di Raitre. Era originario di Arona

Giornalista e saggista, sotto la sua direzione sono nati programmi storici come “Chi l’ha visto”, “Blob”, “Quelli che il calcio” o “Samarcanda”

È morto nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 luglio, all’età di 93 anni, Angelo Guglielmi, storico direttore di Raitre. Era originario di Arona, dove era nato il 2 aprile del 1929.

Giornalista e saggista, Guglielmi ha fatto la storia della terza rete Rai dando spazio a personaggi come Corrado Augias, Michele Santoro, Serena Dandini, Fabio Fazio, Piero Chiambretti, Giuliano Ferrara e Daniele Luttazzi. Grande innovatore, sotto la sua direzione sono nati programmi come “Chi l’ha visto”, “Blob”, “Mi manda Lubrano”, “Avanzi”, “Samarcanda”, “Quelli che il calcio”, “Ultimo minuto” e “Un giorno in pretura”, solo per citarne alcuni.

In Rai era entrato nel 1955, dopo la laurea in Lettere all’università di Bologna, e ha diretto Raitre dal 1987 al 1994. Dal 1995 al 2001 Guglielmi fu anche presidente e amministratore delegato dell’Istituto Luce. Dal 2004 al 2009 venne chiamato da Sergio Cofferati nella giunta comunale di Bologna in qualità di assessore alla cultura. Fu membro dal 2001al 2004 del Comitato di consulenza dell’Enciclopedia del cinema edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana, fu tra i fondatori del collettivo letterario neo-avanguardista Gruppo 63 con Umberto Eco e Edoardo Sanguineti, Beniamino Placido, Alberto Arbasino.

Per anni è stato critico letterario per L’Espresso; ha scritto fino a tarda età per Tuttolibri – La Stampa, Paese Sera e per il Corriere della Sera e ha avuto un blog negli ultimi anni di vita sul sito web del Fatto Quotidiano.

Numerose le pubblicazioni, alcune delle quali scritte a quattro mani con Stefano Balassone, suo vice alla guida di Raitre. Particolarmente nota la trilogia, che scrisse negli anni Sessanta, dedicata a Michelangelo, Dante e Cavour. Tra le altre opere Avanguardia e sperimentalismo (1964), Vent’anni di impazienza (1965); Vero e falso (1968); La letteratura del risparmio (1973); Carta stampata (1978); Il piacere della letteratura (1981); Trent’anni di intolleranza (mia) (1995); Il romanzo e la realtà (2010).

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore