È scomparso Piero Paolotti, titolare della storica merceria. Con lui se ne va un pezzo di Novara

Aveva 97 anni, nel 2020 era rimasto vedovo

All’età di 97 anni è scomparso Piero Paolotti, titolare della storica merceria di via Prina nel centro storico di Novara aperta nel 1962. Quattro anni fa, in pieno periodo Covid, era rimasto vedovo: la moglie Marika se ne era andata a 84 anni.

Se c’è qualcosa di positivo nelle abitudini delle città di provincia, questo è il contatto umano certamente più facile che nelle grandi città. Luogo privilegiato del rapporto umano sono i negozi e nei centri storici, della città di piccole dimensioni, questi rapporti diventano particolarmente intensi. Non voglio che questo mie considerazioni assumano la fisionomia del ricordo funebre anche se, al centro di esse, vi è un evento luttuoso, la morte di Piero Paolotti notissimo commerciante del centro città. Non vorrei scrivere un necrologio, ma più un ricordo, una storia della città, come ce ne sono tante, non tantissime, e che non può passare sotto silenzio. Il Signor Paolotti, così come la moglie Signora Marika, era molto noto e il suo negozio di merletti, fili, passamanerie poteva fare il paio solo con il leggendario Annoni.

Passavo spesso da loro perché il Signor Paolotti mi piaceva, era proprio un vecchio novarese : gran lavoratore riservato, cortese, di buon senso, saggio; queste erano le caratteristiche del “novarese” che oggi non si ritrovano più. Non già perché i “novaresi” non esistano più, ma perché le persone si sono inacidite, mi verrebbe da dire si sono “incarognite”. L’insegna del negozio era il toponimo della attività: PAOLOTTI, un nome che serbava in sé una garanzia di affidabilità e, come ho già scritto, cortese saggezza.

Il Signor Paolotti, non voleva rifilarti una merce, ti consigliava, cercava di venire incontro alle tue esigenze, ma soprattutto parlava con te. E parlava di tutto, parlava volentieri, con il tono di voce sommesso, rispettoso più di ciò che diceva l’altro che di quello che diceva lui. Probabilmente non la pensavamo allo stesso modo su tutto, anzi era sicuramente così, ma parlare con lui era un piacere sopraffino, aveva la capacità farti dubitare delle tue convinzioni, senza cercare di imporre le sue. Si chiama rispetto, un atteggiamento ormai in disuso. 

Non posso dimenticare la sua bonomia verso i più sfortunati che magari si presentavano alla porta del suo negozio sperando in una elemosina. Non si faceva pregare, senza dire nulla, usciva dal suo bancone, porgeva loro qualcosa, sempre in tono amichevole, direi affettuoso, con signorilità, con quello stile, quella discrezione che una volta era tutta “novarese”.

Spesso nelle giornate d’autunno o d’inverno, le mie flanerie cittadine terminavano con due parole “dal Paolotti”. Ne sentivo, e ne sento ancora una necessità psicologica, come risento una filastrocca che ironicamente il signor Piero amava ripetere : “Il 23 agosto 1926 alla cascina Lola dei Conti Leonardi di Casalino nasceva un bel bambino …” Era lui, naturalmente e sagacemente aggiungeva: “e l’é ancura chi che ‘l rumpa i bali”

Il Signor Paolotti se ne è andato fisicamente qualche giorno fa, silenziosamente, come silenziosamente ha vissuto. Ma solo fisicamente, perché quando passo da via Prina, davanti alla serranda del suo negozio abbassata da tempo, non mi sento solo, mi sento come confortato da una immateriale presenza poiché i luoghi, secondo il Feng-Shui, si riempiono dello spirito di chi li ha abitati. Arrivederci Signor Paolotti…

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Mario Grella

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Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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È scomparso Piero Paolotti, titolare della storica merceria. Con lui se ne va un pezzo di Novara

Aveva 97 anni, nel 2020 era rimasto vedovo

All'età di 97 anni è scomparso Piero Paolotti, titolare della storica merceria di via Prina nel centro storico di Novara aperta nel 1962. Quattro anni fa, in pieno periodo Covid, era rimasto vedovo: la moglie Marika se ne era andata a 84 anni.

Se c’è qualcosa di positivo nelle abitudini delle città di provincia, questo è il contatto umano certamente più facile che nelle grandi città. Luogo privilegiato del rapporto umano sono i negozi e nei centri storici, della città di piccole dimensioni, questi rapporti diventano particolarmente intensi. Non voglio che questo mie considerazioni assumano la fisionomia del ricordo funebre anche se, al centro di esse, vi è un evento luttuoso, la morte di Piero Paolotti notissimo commerciante del centro città. Non vorrei scrivere un necrologio, ma più un ricordo, una storia della città, come ce ne sono tante, non tantissime, e che non può passare sotto silenzio. Il Signor Paolotti, così come la moglie Signora Marika, era molto noto e il suo negozio di merletti, fili, passamanerie poteva fare il paio solo con il leggendario Annoni.

Passavo spesso da loro perché il Signor Paolotti mi piaceva, era proprio un vecchio novarese : gran lavoratore riservato, cortese, di buon senso, saggio; queste erano le caratteristiche del “novarese” che oggi non si ritrovano più. Non già perché i “novaresi” non esistano più, ma perché le persone si sono inacidite, mi verrebbe da dire si sono “incarognite”. L’insegna del negozio era il toponimo della attività: PAOLOTTI, un nome che serbava in sé una garanzia di affidabilità e, come ho già scritto, cortese saggezza.

Il Signor Paolotti, non voleva rifilarti una merce, ti consigliava, cercava di venire incontro alle tue esigenze, ma soprattutto parlava con te. E parlava di tutto, parlava volentieri, con il tono di voce sommesso, rispettoso più di ciò che diceva l’altro che di quello che diceva lui. Probabilmente non la pensavamo allo stesso modo su tutto, anzi era sicuramente così, ma parlare con lui era un piacere sopraffino, aveva la capacità farti dubitare delle tue convinzioni, senza cercare di imporre le sue. Si chiama rispetto, un atteggiamento ormai in disuso. 

Non posso dimenticare la sua bonomia verso i più sfortunati che magari si presentavano alla porta del suo negozio sperando in una elemosina. Non si faceva pregare, senza dire nulla, usciva dal suo bancone, porgeva loro qualcosa, sempre in tono amichevole, direi affettuoso, con signorilità, con quello stile, quella discrezione che una volta era tutta “novarese”.

Spesso nelle giornate d’autunno o d’inverno, le mie flanerie cittadine terminavano con due parole “dal Paolotti”. Ne sentivo, e ne sento ancora una necessità psicologica, come risento una filastrocca che ironicamente il signor Piero amava ripetere : "Il 23 agosto 1926 alla cascina Lola dei Conti Leonardi di Casalino nasceva un bel bambino ..." Era lui, naturalmente e sagacemente aggiungeva: "e l’é ancura chi che ‘l rumpa i bali"

Il Signor Paolotti se ne è andato fisicamente qualche giorno fa, silenziosamente, come silenziosamente ha vissuto. Ma solo fisicamente, perché quando passo da via Prina, davanti alla serranda del suo negozio abbassata da tempo, non mi sento solo, mi sento come confortato da una immateriale presenza poiché i luoghi, secondo il Feng-Shui, si riempiono dello spirito di chi li ha abitati. Arrivederci Signor Paolotti…

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