Edilizia popolare, dal Pnrr 65 milioni di euro per progetti di rigenerazione urbana

Il sindaco Canelli: «Una cifra enorme che ci permetterà di sistemare tutto il patrimonio edilizio popolare da qui ai prossimi anni»

Edilizia popolare, dal Pnrr 65 milioni di euro per progetti di rigenerazione urbana. La parte più consistente è già stata destinata: 38,5 milioni di euro, provenienti dal Programma innovativo per la qualità dell’abitare (Pinqua), serviranno per la realizzazione di un nuovo quartiere all’ex Campo Tav (leggi qui); 20 milioni per l’abbattimento delle palazzine di via Bonola, via Pianca e via della Riotta e la successiva ricostruzione oltre alla ristrutturazione di Cascina Cascinetta per farne alloggi popolari, servizi e verde, una nuova mobilità e un Centro per le famiglie. (leggi qui)

«Sono in arrivo altri 7,3 milioni, 2 destinati al Comune e 5 ad Atc – commenta il sindaco Alessandro Canelli -. La somma fa 65 milioni, una cifra enorme che ci permetterà di sistemare tutto il patrimonio edilizio popolare da qui ai prossimi anni. Ora però dobbiamo correre perchè, trattandosi di fondi del Pnrr, è necessario terminare i lavori entro il 2026. È possibile che nei prossimi anni venga consentita una proroga, ma per il momento dobbiamo lavorare come se non ci fosse».

Secondo Canelli il primo cantiere sarà quello dell’ex Campo Tav: «Sono rimaste una trentina di famiglie che saranno trasferite in altri alloggi; penso che per l’autunno si potrà pubblicare il primo bando; via Bonola, invece, sarà l’ultimo intervento con un bando da pubblicare tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023».

Qui le famiglie coinvolte sono 128 e tutte dovranno essere trasferite tra gli alloggi di via San Bernardino e altri in fase di ristruttuazione: «Ci sarà un lavoro preparatorio in collaborazione con Atc – aggiunge il sindaco -. In questo caso le palazzine non saranno abbattue tutte insieme, ma poco alla volta in modo da riuscire a organizzare i traslochi almeno in tre tranche. Al termine dei lavori, se le famiglie affidatarie vorranno tornare a Sant’Agabio potranno farlo; diversamente se preferiranno restare nell’alloggio temporaneo, i nuovi appartamenti dell’area di via Bonola saranno assegnati ad altri nuclei famigliari».

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Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Il sindaco Canelli: «Una cifra enorme che ci permetterà di sistemare tutto il patrimonio edilizio popolare da qui ai prossimi anni»

Edilizia popolare, dal Pnrr 65 milioni di euro per progetti di rigenerazione urbana. La parte più consistente è già stata destinata: 38,5 milioni di euro, provenienti dal Programma innovativo per la qualità dell’abitare (Pinqua), serviranno per la realizzazione di un nuovo quartiere all’ex Campo Tav (leggi qui); 20 milioni per l’abbattimento delle palazzine di via Bonola, via Pianca e via della Riotta e la successiva ricostruzione oltre alla ristrutturazione di Cascina Cascinetta per farne alloggi popolari, servizi e verde, una nuova mobilità e un Centro per le famiglie. (leggi qui)

«Sono in arrivo altri 7,3 milioni, 2 destinati al Comune e 5 ad Atc - commenta il sindaco Alessandro Canelli -. La somma fa 65 milioni, una cifra enorme che ci permetterà di sistemare tutto il patrimonio edilizio popolare da qui ai prossimi anni. Ora però dobbiamo correre perchè, trattandosi di fondi del Pnrr, è necessario terminare i lavori entro il 2026. È possibile che nei prossimi anni venga consentita una proroga, ma per il momento dobbiamo lavorare come se non ci fosse».

Secondo Canelli il primo cantiere sarà quello dell'ex Campo Tav: «Sono rimaste una trentina di famiglie che saranno trasferite in altri alloggi; penso che per l'autunno si potrà pubblicare il primo bando; via Bonola, invece, sarà l'ultimo intervento con un bando da pubblicare tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023».

Qui le famiglie coinvolte sono 128 e tutte dovranno essere trasferite tra gli alloggi di via San Bernardino e altri in fase di ristruttuazione: «Ci sarà un lavoro preparatorio in collaborazione con Atc - aggiunge il sindaco -. In questo caso le palazzine non saranno abbattue tutte insieme, ma poco alla volta in modo da riuscire a organizzare i traslochi almeno in tre tranche. Al termine dei lavori, se le famiglie affidatarie vorranno tornare a Sant'Agabio potranno farlo; diversamente se preferiranno restare nell'alloggio temporaneo, i nuovi appartamenti dell'area di via Bonola saranno assegnati ad altri nuclei famigliari».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore