Oltre 22 milioni di euro. Questo è l’importo speso dal 2019 ad oggi da Atc e Comune di Novara, con il contributo di fondi regionali, del Pnrr ed ex Gescal (fondo destinato alla costruzione e all’assegnazione di case ai lavoratori) per la manutenzione degli alloggi di proprietà di Atc. Va specificato, tuttavia, che la maggior parte degli interventi è in programma nel 2024. Tra quelli più onerosi figurano la riqualificazione delle palazzine di via San Bernardino da Siena (2,8 milioni) e il rifacimento della copertura e rimozione amianto, riqualifica della autorimesse ed efficientamento energetico di via Morazzone e via Casorati (2,5 milioni, ancora in fase di aggiudicazione).
«La manutenzione ordinaria procede quotidianamente – ha detto il presidente di Atc Piemonte Nord, Marco Marchioni -. Per quella straordinaria, prevediamo il recupero di 63 alloggi. L’ufficio tecnico, inoltre, ne ha rinvenuti altri 15 che possono essere recuperati con un importo compreso tra i 50 e i 60 mila euro».
Marchioni: «Stiamo lavorando con il Comune per un piano di autorecupero». Intanto sono al vaglio 157 nuove richieste di alloggio
Grande attenzione è rivolta agli interventi di autorecupero. In altre parole, per tutti coloro che sono in graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare, il bando individua una serie di alloggi non assegnabili perché bisognosi di interventi di manutenzione. A quel punto, chi è già in graduatoria può partecipare chiedendo di farsi carico personalmente dei lavori fino ad un importo massimo di 7 mila euro, successivamente rimborsati con un alleggerimento del canone di locazione. «Ci stiamo lavorando assieme al Comune ma prima è necessario stilare un elenco di alloggi. Ne abbiamo individuati una decina che potrebbero seguire questa strada – ha spiegato Marchioni, pur presentando qualche perplessità -. La mia preoccupazione è che gli inquilini, per risparmiare, si possano affidare a soluzioni che mettano a rischio la loro sicurezza e la responsabilità di Atc. Per questo mi piacerebbe procedere attraverso aziende preventivamente individuate da noi, almeno per quanto riguarda gli impianti elettrici. Noi abbiamo accordi per una riduzione sui costi di manutenzione fino al 30 % rispetto ai prezzi di mercato».
Inoltre, Marchioni ha aggiornato sullo stato attuale delle richieste di alloggio. L’ultimo bando, in scadenza nei primi mesi del 2024, prevedeva che gli inquilini si autoassegnassero un punteggio in base ai requisiti previsti previste dalla legge. «Lunedì scorso si è riunita la commissione. Stiamo valutando le richieste di coloro che si sono dati un’autovalutazione superiore agli 8 punti, per un totale di 157 domande. Al momento ne abbiamo analizzate un centinaio».
Il Superbonus 110 utilizzato soltanto in parte. Fonzo (Pd): «Persa l’occasione di riqualificare un patrimonio edile»
Tra gli altri temi toccati, si è parlato del superbonus 110, in scadenza al 31 dicembre. «Sono stati eseguiti tutti i 110 richiesti dagli amministratori degli immobili di cui siamo comproprietari – ha affermato Marchioni – Purtroppo, non siamo riusciti ad intervenire sugli alloggi di cui siamo proprietari esclusivi. Il motivo è dettato dal fatto che, dopo averne individuati 150, il nostro ufficio tecnico ha presentato un piano complessivo per il 110 abbinato alla gestione nei dieci anni successivi. Durante la fase di contrattazione, tuttavia, le modifiche normative ci hanno indotto a fare un passo indietro, in attesa di una nuova legge. Dal 2024, il 110 passerà al 75 ma, in caso di proroga fino al 2026, Atc Piemonte Nord potrebbe comunque procedere con la stragrande maggioranza degli interventi inizialmente previsti».
Una spiegazione che ha suscitato reazioni contrarie da parte di alcuni consiglieri, tra cui il capogruppo del Pd, Nicola Fonzo: «Il risultato è che chi troppo vuole nulla stringe. Penso che sia stato un errore madornale non sfruttare l’opportunità del 110 per riqualificare un patrimonio edilizio. Si poteva procedere con piani singoli per alloggio». «Del senno di poi sono piene le fosse – la risposta piccata di Marchioni -. Ammetto il rammarico ma il nostro obiettivo era agire sul numero più alto possibile di immobili, eliminando interventi di manutenzione immediatamente successivi. Il nostro territorio comprende quattro province vaste con caratteristiche diverse. Siamo 67 dipendenti. Basti pensare che Atc Piemonte Centrale, per esempio, ha il doppio del personale per la metà del patrimonio edile da gestire».