Emergenza freddo: più di 40 euro a notte per un posto letto, senza doccia. Conti alla mano è questo il costo del servizio attivato dal Comune di Novara per accogliere i senza tetto dal 22 novembre fino al 28 febbraio.
La sede individuata è quella di via Falcone 7, al piano rialzato, di proprietà del Comune. Luogo in cui i senza tetto possono trascorrere la notte, ma che va lasciato praticamente subito dopo il risveglio. La gestione è stata affidata alla cooperativa sociale milanese il Bucaneve, che è subentrata alla Emmaus, ormai in liquidazione, anche nella gestione del campo Tav (leggi qui). L’operazione ha un costo complessivo di 27.495,16 euro.
I posti letto messi a disposizione sono in tutto 15, ma solo 7-8 persone la stanno utilizzando regolarmente, come ha spiegato il funzionario dei Servizi sociali Davide Buccolini, intervenendo alla commissione di ieri (14 dicembre) dedicata alle persone in emergenza abitativa.
«Perché è stata scelta questa sede per l’emergenza freddo? È un luogo in cui mancano tutti i servizi di base, non ci sono neppure le docce – ha chiesto la consigliera Pd Sara Paladini – E perché 15 posti letto se poi la frequentazione è decisamente inferiore?».
«Il numero arriva dalle graduatorie del dormitorio – ha risposto Buccolini – e abbiamo avuto fra le 15 e le 20 richieste da parte di persone senza fissa dimora, che hanno accettato l’inserimento. E hanno anche accettato di buon grado la necessità di dover esibire il Green Pass, che ci è stato imposto dall’Asl. Ma poi alcuni hanno smesso di venire, come era già avvenuto lo scorso anno. E trattandosi di persone che vengono da fuori, non novaresi, non abbiamo avuto modo di ricontattarle». Inoltre, come confermato dal funzionario, gli ospiti della struttura dovrebbero recarsi in via Alberto da Giussano – ovvero dall’altra parte della città – per accedere alle docce dei bagni pubblici.