A quasi due settimane dai primi arrivi, i numeri delle persone ucraine fuggite dalla guerra e giunte sul territorio novarese cominciano a diventare importanti. «A Novara città abbiamo raggiunto i 500 profughi, in provincia sono stati superati i 1200 – spiega Paolo Cortese, comandante della Polizia locale e referente dell’emergenza -. La maggior parte si trova a casa dei parenti mentre 125 novaresi si sono messi a disposizione per ospitare: a seconda delle necessità, procediamo con i sopralluoghi. Tra famiglie, alloggi, associazioni e istituti gestiti dalle suore finora abbiamo collocato circa 80 persone. L’hotel Parmigiano resta come centro di prima accoglienza per una cinquantina di profughi».
Cortese chiarisce che «al momento le spese di sostentamento sono a carico delle famiglie ospitanti; restiamo in attesa di capire cosa il governo deciderà per il futuro. Nel frattempo stiamo accelerando sui permessi di soggiorno: ogni giorno 45 ucraini vengono convocati in prefettura: grazie alla nuova certificazione, valida fino al 3 marzo 2023, potranno spostarsi liberamente, ottenere un codice fiscale e l’assistenza sanitaria e lavorare regolarmente».
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