Non è stato esattamente un fulmine a ciel sereno la decisione di Emilio Iodice, medico novarese, assessore alla Cultura nominato dal sindaco Alessandro Canelli all’inizio del suo mandato nel 2016. Nei mesi scorsi sul suo ruolo in giunta, infatti, l’opposizione in consiglio comunale aveva espresso delle perplessità tanto da presentare una mozione in consiglio comunale per chiedere al sindaco di sollevarlo dall’incarico.
Il primo cittadino non si era mai espresso pubblicamente sull’argomento, ma voci di corridoio sostenevano che la trattativa in privato fosse ben più avanti del “No” dichiarato in seduta di consiglio. E forse avevano ragione.
Nella mattinata di oggi il diretto interessato non solo ha fatto sapere di avere rassegnato le proprie dimissioni e di aver rimesso le deleghe al sindaco, ma anche di avere abbandonato le fila della Lega, partito con il quale si era presentato alle elezioni «non essendo più in sintonia. La nomina ad assessore – continua Iodice – oltre al fatto di essere stato il primo degli eletti nelle comunali del 2016, è avvenuta di certo anche per la appartenenza alla Lega stessa. Venendo meno questo ultimo aspetto, ho ritenuto doveroso rimettere le deleghe. Ho ringraziato il sindaco sottolineandogli il mio apprezzamento per la qualità del lavoro e l’impegno da lui profuso e che continua a profondere come buon amministratore della città. Un ringraziamento anche a tutti coloro che, nei vari assessorati in cui ho prestato servizio, mi hanno sempre supportato con competenza e cortesia. Ai novaresi confermo comunque il mio impegno sociale che continua, attualmente, al servizio della comunità con il mio lavoro di medico anche in riferimento, in questo periodo particolare, all’ incaric specialistico accettato a Torino in seguito all’appello-chiamata per i medici per l’emergenza Covid 19».
«Ringrazio l’assessore per l’attività svolta in questi anni – ha commentato Canelli – e gli auguro un buon lavoro nel suo incarico specialistico legato all’emergenza Covid che ricopre a Torino. Per quanto riguarda le deleghe, al momento rimarranno in capo al sottoscritto in attesa di un confronto con i gruppi consiliari di maggioranza».
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