Ennesima proroga al bando per la costruzione della Città della salute e della scienza di Novara, dal 30 settembre al 20 dicembre 2024. Questa volta è Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) a chiedere il rinvio per «integrare alcune delle condizioni della gara in corso per consentire la più ampia partecipazione da parte di soggetti potenzialmente interessati al progetto».
A spiegare le motivazioni è il direttore generale dell’ospedale, Gianfranco Zulian: «Il bando riattivato ad aprile, quello sospeso a dicembre 2023, era identico al precedente e i requisiti richiesti ai partecipanti erano riferiti a quella data. Ora Anac, ente a cui l’azienda deve sottostare, chiede di dare spazio anche a chi ha maturato i requisiti al mese di aprile 2024. Una richiesta in un’ottica di trasparenza totale della procedura e per una estrema tutela».
Ma se anche questa volta il bando dovesse andare deserto, non ci sarà più la possibilità di ulteriori proroghe, bisognerà ricominciare tutto da capo e redigere un nuovo piano economico finanziario.
Dopo la rivalutazione di dicembre, infatti, la gara è stata riattivata con un nuovo piano economico finanziario che prevedeva e che prevede ancora un costo di costruzione di 530 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto all’ultima revisione, 25 anni di canone di concessione invece che 19 e 35 milioni al posto di 26, 5 gli anni per la realizzazione.
Un’opera che ancora deve vedere la luce, e forse no la vedrà mai, e che dal 2018 a oggi è già costata 2 milioni di euro tra rinvii, progetto, gara e consulenze.
Dura presa di posizione del consigliere regionale Domenico Rossi, fresco di nomina a presidente della commissione Legalità: «Mentre Torino procede, per Novara c’è sempre un problema nuovo. Chiederemo all’assessore quali sono le richieste e come mai emergono solo adesso. È evidente che la gestione dell’intero bando ha presentato continui problemi e innumerevoli rinvii nonostante le centinaia di migliaia di euro spese per consulenze e verifiche. Urge un intervento deciso e radicale da parte di chi ha la responsabilità sulla realizzazione dell’opera, a partire dal presidente Cirio che non può solo annunciare gli ospedali ma deve anche preoccuparsi che vengano costruiti. Ribadiamo la necessità che opere di questo tipo non debbano essere lasciate in capo alle aziende sanitarie, ma devono essere gestite da una stazione unica appaltante regionale dotate di tutte le competenze necessarie».
Una risposta
Ma che senso ha usare un PPP a questo punto? Per perdere ancora altro tempo? Per regalare soldi ai privati? (infatti non partecipano perché non se ne regala abbastanza…). Che senso ha?