La situazione dei cantieri novaresi – e dei conseguenti disagi che questi hanno comportato – è stata oggetto di numerose critiche negli ultimi mesi. Da un lato i cittadini che lamentano una mancanza di coordinamento e di controllo sulla viabilità e sul traffico e dall’altra il mondo della politica e degli uffici tecnici che si scontra sulle eventuali colpe e mancanze.
A fare chiarezza è l’assessore ai lavori pubblici Rocco Zoccali che, senza mezze misure, si dice pronto a misurarsi con la realtà dei fatti. Secondo i numeri dell’assessore, sono circa 50 i cantieri aperti in tutta la città, ma «in questa cifra vanno considerati tutti i cantieri del Comune, non solo quelli della viabilità, e quelli di società terze che chiedono di intervenire per la fornitura di servizi come la luce o la fibra ottica». Un numero significativo che non sempre dipende dalla nostra volontà che, anzi, ad alcune ditte dei servizi abbiamo dovuto chiedere di intervenire per riparare lavori mal eseguiti».
«Rispetto ai lavori per la viabilità siamo in una situazione che è frutto dei mancati interventi negli ultimi 20 anni – prosegue Zoccali -. In questo senso il crollo della spalletta del XXV Aprile ha rappresentato una tragedia sfiorata, ma anche un’opportunità che l’amministrazione ha voluto cogliere al volo per effettuare verifiche sullo stato di tutti i ponti e delle strutture della città».
«Sono consapevole dei disagi creati dalla chiusura del ponte, che è stato sotto sequestro per 10 mesi, ma da 35 anni percorro quella strada e nelle ore di punta ho sempre trovato traffico. Certo, la chiusura di una corsia mette in sofferenza le altre vie, ma il traffico lì c’è sempre stato nelle ore di picco». aggiunge l’assessore.
Sul cantiere del XXV Aprile che, esclusi i 10 mesi di sequestro dell’autorità giudiziaria, dura ormai da un anno, l’assessore mostra «gli interventi di messa in sicurezza di una struttura che non era a norma e che, anzi, quando aprirà potrà contare su una pista ciclabile e su un sistema di protezione che garantisce il transito nella totale sicurezza per automobilisti, pedoni e ciclisti» e aggiunge che «la riapertura è prevista entro fine dicembre, ma i lavori sono stati complessi perché siamo dovuti intervenire con una serie di operazioni strutturali complesse come il posizionamento di 68 tiranti da un lato all’altro dei terrapieni, il rifacimento dei guardrail per garantire una maggiore portata di sicurezza, il rifacimento delle canalizzazioni e dei 38 giunti che attraversano il ponte».
Un lavoro che in totale ha richiesto un investimento di 2 milioni di euro di spesa complessiva in un quadro che non sempre si è rivelato semplice da gestire per la complessità dei lavori e per la quantità di soggetti coinvolti che non sempre è stata d’aiuto, ma per il quale, secondo Zoccali «l’amministrazione ha fatto tutto quanto in suo potere per riaprire la struttura nella più totale sicurezza. Non solo, è nostra intenzione riqualificare anche l’area circostante intervenendo sulle due scale poste a metà del cavalcavia e sulla riqualificazione del parchetto ora adibito ad area di cantiere con un investimento di circa 500mila euro».
Anche il ponte sull’Agogna è un’opera complessa che, in base a quanto spiega l’assessore, ha interessato non solo la messa in sicurezza della struttura, ma anche lavori sui sottoservizi che lo attraversavano, infatti «abbiamo dovuto coordinare tantissime squadre di intervento che hanno lavorato spostando le tubazioni e riposizionandole in sicurezza una volta terminati i lavori di rifacimento delle volte e del manto stradale».
Per questo cantiere l’apertura è prossima, mancano solo i guardrail e poi si procederà con la riapertura al traffico veicolare che Zoccali ammette «è stato in sofferenza nelle ultime settimane, ma potrà ritornare a un flusso normale a breve. Siamo dovuti intervenire per una questione di sicurezza, ma a breve gli automobilisti avranno un ponte nuovo e anche un importante intervento di riqualificazione della strada del Gazzurlo e di quella per Casalgiate».
Ciò che emerge dalle parole dell’assessore è un quadro non semplice, fatto di appalti, subappalti, lavori da eseguire in maniera coordinata e l’esigenza di considerare le necessità della viabilità e del traffico veicolare. L’occasione per fare chiarezza su situazioni che hanno messo a dura prova la tenuta dei novaresi ma che, se tutto andrà come promesso, a breve saranno sistemate.
E poi si partirà con il cavalcavia di Porta Milano, quello di San Martino, la riqualificazione della zona tra corso Milano e corso Trieste.