Da settimane il territorio novarese e la confinante Lomellina si contendono la poca acqua rimasta per irrigare i campi agricoli, in modo particolare nelle ultime ore, cioè da quando il consorzio Est Sesia ha deciso di chiudere le derivazioni delle bocche di irrigazione del canale Cavour, del Quintino Sella e dei canali minori. Una decisione che, secondo il Consorzio, permetterà di irrigare i campi di della Lomellina.
Già dieci giorni fa i risicoltori pavesi avevano chiesto di turnare la chiusura delle bocche di irrigazione del territorio novarese per andare a incrementare la disponibilità delle loro zone irrigue. Una richiesta che aveva fatto infuriare il presidente di Confagricoltura Novara, Giovanni Chiò, il quale aveva inviato un’infuocata lettera a Est Sesia. (leggi qui)
Ma a nulla è servito, anzi. Il taglio netto dell’acqua ha peggiorato la situazione tanto che questa mattina una cinquantina di agricoltori hanno protestato davanti alla Prefettura; una delegazione di Coldiretti ha anche incontrato il prefetto. (leggi qui)
Per domani – 15 luglio – è invece in programma un sit in di Confagricoltura a Novarello in occasione dell’assemblea dei delegati del Consorzio allo scopo di «indurre Est Sesia ad adottare altre soluzioni che non penalizzino così pesantemente il nostro territorio tenuto conto che tale decisione arrecherà pesanti danni economici a tutte le aziende».
A difesa degli agricoltori si è schierato l’assessore regionale all’Ambiente e coordinatore delle attività del tavolo per l’emergenza idrica, Matteo Marnati: «È più saggio salvare le colture novaresi perché molte di quelle lomelline sono già perse – ha dichiarato questa durante la commissione consiliare convocata proprio sul tema della siccità -. Non siamo d’accordo su quello che sta facendo Est Sesia che sta sprecando acqua per qualcosa che comunque andrà perso. Il presidente mi ha comunque confermato che domani apriranno le paratie nel novarese».
A fianco degli agricoltori anche il consigliere regionale della Lega, Federico Perugini: «Ridate acqua all’agricoltura novarese. In parallelo al complesso lavoro di programmazione che la Regione sta portando avanti per la futura gestione dell’acqua, oggi, benché altrettanto difficile e complesso, è imprescindibile che chi materialmente ‘apre e chiude i rubinetti’ della distribuzione d’acqua alle nostre colture ne verifichi la più equa ripartizione possibile rispetto alle diverse necessità, migliorando al massimo la gestione contingente. Non è giusto che agricoltori di diverse zone entrino in conflitto tra loro per una mancata proporzionalità del servizio. Pur consapevole delle decine di metri cubi al secondo che quotidianamente mancano, l’auspicio è che in questo picco di caldo non si registri per nessun motivo un ‘dove troppo’ e un ‘dove troppo poco’, nel rispetto reciproco delle regole ed attraverso una comunicazione alle aziende interessate adeguatamente anticipata. Non si può immaginare di compromettere irreversibilmente raccolti ancora recuperabili. L’acqua sia distribuita al comparto con comprovato equilibrio di sistema e proporzionalità. L’agricoltura novarese ha necessità che devono essere rispettate come tutte le altre».
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