Entro fine ottobre verrà presentato il progetto esecutivo ed entro la fine dell’anno prenderà il via il nuovo cantiere all’ex campo Tav. Queste le uniche novità emerse dalla commissione consiliare che si è svolta ieri, 29 settembre, sulla riqualificazione dell’area in via Alberto da Giussano.
L’incarico è stato affidato a un raggruppamento temporaneo di professionisti di Roma e di altre località del centro Italia. Come è noto, la sistemazione dell’ex campo Tav rientra nel Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (conosciuto con l’acronimo Pinqua), «rispetto al quale la città di Novara si era candidata per tre lotti diversi – ha sottolineato l’assessore ai Lavoi pubblici, Rocco Zoccali -. Ottenuta l’approvazione di tutti, l’idea dell’amministrazione è diventata un progetto unico, anche se di fatto ci troviamo di fronte a tre iniziative diverse. L’impegno economico – finanziario iniziale era di 38,5 milioni di euro; poi, con i successivi adeguamenti normativi e il “trasporto” all’interno del Pnrr, è salito a quasi 47 milioni».
Il progetto riguarda la riqualificazione dell’ex campo Tav (94 mila metri quadrati la superficie interessata, 16.853 i metri cubi per quanto riguarda la volumetria delle unità abitative), «esclusi il dormitorio, l’area del “Banco Alimentare” e la palestra». L’area edificata occuperà alla fine 22 mila metri quadrati, il 27% dell’intero spazio (con gli edifici che saranno la maggior parte su tre piani), alla quale si aggiunge un’altra delle stesse dimensioni destinata a verde. Zoccali ha poi confermato che «sono già state individuate le due ditte vincitrici dell’appalto alle quali è stato affidata l’esecuzione del progetto, fornendo quello esecutivo entro il 30 ottobre, perché entro la fine dell’anno bisognerà procedere con la cantierizzazione dell’opera. Tempi per i quali devo riconoscere che siamo già in ritardo, anche se una parte consistente dell’area è già stata liberata».
Saranno costruiti 94 alloggi, di cui 44 quadrilocali, altrettanti trilocali e sei bilocali. A questi, ha proseguito Zoccali, «si aggiungeranno il dormitorio su due piani con 66 posti letto e la sede del “Banco Alimentare”, mentre in tre palazzine saranno creati dei negozi che non interesseranno la grande distribuzione ma piuttosto attività commerciali di vicinato».
Notizie che, più o meno, già si conoscevano e che alla fine hanno un po’ deluso alcuni commissari, che ancora una volta hanno manifestato la loro preoccupazione di fronte alla possibilità che il nuovo quartiere si trasformi in un ghetto. Cosa esclusa dall’assessore Zoccali. Piuttosto tutti quanti si sono dati l’impegno a convocare nuove riunioni di commissione per seguire passo dopo passo l’evolversi del progetto.