Piomba a casa dell’amico aggredendo e minacciando lui e la fidanzata, per poi andare via con 220 euro e le sue chiavi dell’auto. La denuncia di un ventiduenne residente a Varallo Pombia, in riferimento a quanto accaduto il 28 agosto 2021 a Castelletto Ticino, ha portato alla condanna di A.A., 23 anni, a 1 anno e 9 mesi di reclusione per rapina aggravata, pena concordata in Appello fra accusa e difesa. Un netto sconto di pena rispetto ai 4 anni inflitti in primo grado a Novara. I giudici hanno anche stabilito una provvisionale di risarcimento del danno per il giovane aggredito, per un importo di 1.500 euro.
Imputato e vittima si conoscevano già perché in precedenza erano stati coinquilini. Poi, in base a quanto emerso al processo, la coabitazione si era interrotta con accuse reciproche di furto (per le quali sono stati aperti altri fascicoli processuale ancora pendenti). Il giorno dei fatti c’era stata una discussione e A.A. aveva suonato il campanello di casa dell’amico e lo aveva colpito. Non aveva risparmiato nemmeno la fidanzata della vittima, corsa a vedere cosa stava accadendo. Si era messa ad urlare e aveva chiesto aiuto telefonando al 112. I carabinieri avevano poi arrestato il responsabile.
Dal canto suo l’imputato si è difeso parlando di ammanchi che non ha mai voluto denunciare. E ha aggiunto che quel giorno voleva solo delle risposte: «Non ho fatto irruzione in casa: il cancello era aperto e mi sono fermato sulla porta. Lui mi ha tirato un pugno e io ho solo reagito. Non ho rubato nulla».