Falsi tecnici derubavano anziani nelle loro case: otto persone arrestate. Un’imponente operazione dei Carabinieri di Novara, in collaborazione con la Procura, ha permesso di smantellare tre diverse bande di ladri specializzati nei furti in abitazione ai danni di anziani commessi commesso con il metodo dei falsi tecnici e, in alcuni casi, anche dei falsi agenti delle forze dell’ordine. Con la solita scusa di controllare perdite di acqua o installare telecamere per la sicurezza, i malviventi si introducevano nelle case degli anziani facendo razzia di gioielli, orologi, penne di valore e contanti. Al termine dell’operazione di Carabinieri hanno sequestrato refurtiva e denaro per un valore di circa 60 mila euro.
I furti sono avvenuti tra il 2020 e il 2021 in tutto il Piemonte e parte della Lombardia. «Una prima attività – ha spiegato il colonnello Sandro Colongo – si è conclusa a Sillavengo nel mese di febbraio con l’arresto di tre Sinti sorpresi a montare targhe clonate su un’auto che veniva utilizzata per brevi periodi e poi riverniciata di altri colori per non destare sospetti. Successivamente altre due attività, una a Carmangola e l’altra a Vercelli, hanno permesso di arrestare altri quattro Sinti».
Arrestato anche il ricettatore, un italiano di 52 anni residente a Orio Canavese, trovato in possesso di un fucile con la matricola abrasa, un rolex al polso, preziosi e 200 mila euro in contanti.
«Durante le operazioni sono stati sequestrati anche alcuni abiti con cui i malviventi mettevano in atto i furti – ha proseguito – tra cui una tuta che, a una prima occhiata, poteva sembrare simile a quelle utilizzare per l’ordine pubblico oppure dai tecnici delle società di acqua o luce. Tra le prove c’è anche un video con il tentativo di furto ai danni di un’anziana di Novara: il ladro è riuscito a entrare in casa grazie a un abile comportamento e all’uso del dialetto piemontese, molto simile a quello Sinti. La badante, però, si è accorta della situazione e il malvivente se ne è andato con una scusa senza riuscire a portare a termine il colpo».
«Un reato odioso, commesso nei confronti della categoria che più ha sofferto durante l’emergenza Covid – ha commentato il comandante, il colonnello Antonio Renzetti -. Per questo motivo, quando la pandemia sarà rientrata, ricominceremo a incontrare gli anziani nei loro abituali luoghi di ritrovo, le parrocchie ad esempio, per educarli e metterli in guardia dai pericoli. Questi malviventi, che si travestono da tecnici o da agenti delle forze dell’ordine, si presentano con un atteggiamento calmo e rassicurante che ingannerebbe chiunque di noi. Il messaggio è tenere le antenne dritte».
«Spesso – ha concluso Colongo – le denunce non vengono fatte perchè gli anziani si vergognano di essere caduti in questa trappola. Per noi sarebbe una grande gioia poter restituire gli oggetti rubati, per questo motivo invitiamo tutti coloro che sono stati vittime di questi furti a contattare il comando».